Give me tough love

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Toccami e fammi
come un dio dell’Olimpo.
Manfredi

Henry

Oliver continuava a spingermi contro il muro con le braccia verso l’alto.
Mi sentivo dannatamente fortunato e felice al tempo stesso.
L’attesa si era fatta sentire, ma alla fine eravamo arrivati entrambi di fronte al precipizio con l’unico scopo di perderci l’uno nel corpo dell’altro.
Desideravo godere con il corpo di Oliver sopra il mio dalla prima volta che lo avevo visto quando ero arrivato in Hotel.
E pensare che quello che desideravo stava per accadere…
Beh mi consolava e allo stesso tempo mi faceva sentire fino all’inferno, tra le fiamme di una storia destinata a sanguinare.
Iniziai a mordermi il labbro inferiore, incapace di poter fare altro.
Mi sentivo in fiamme e l’unica cosa che desideravo in quel momento era il membro di Oliver dentro di me, tra le mie natiche che lui amava così tanto toccare.
“Tieniti pronto.” Esclama Oliver in un gemito sottile.
“A cosa?” Gli chiedo stuzzicandolo.
“A godere.” Dice Oliver iniziando a lasciarmi cadere le braccia verso il basso, per iniziare a sbottonarmi il pantalone.
“Oliver.” Lo richiamo.
“Pisolo.” Ribatte lui con tono sarcastico mentre mi abbassa il pantalone ed inizia a toccarmi l’interno coscia.
Da quando sa che quello è il mio punto debole, ormai ci gioca su per farmi sentire perso nel suo tocco.
Con l’altra mano iniziò a toccarmi le natiche. Le sue mani tremavano un po', era pur sempre la nostra prima volta, ma continuava lo stesso senza alcuna esitazione.
Nel silenzio assordante del suo sgabuzzino, si sentivano soltanto i battiti frenetici dei nostri cuori.
Mentre io gemevo preso dal momento, le sue mani erano giunte ormai all’inguine.
Restai fermo, quasi impassibile. L’unica cosa che riuscivo a fare era una risata isterica presa dalla circostanza.
“Lo senti anche tu?” Mi chiede Oliver.
“Eh?” Dico io confuso.
“L’inferno che arde tra le tue gambe.” Esclama Oliver eccitato.
Mentre allontanò le sue mani dal mio inguine, mi girai di scatto. Oliver si mise dietro di me, ed iniziò a spingere dietro di me, facendomi sentire la sua presenza.
Amavo quella sensazione.
Il suo membro era così duro, che aveva soltanto voglia di esplodere dentro di me.
Lentamente mentre continuava a muoversi dietro di me, iniziò a stringermi forte i fianchi.
Questa volta nessuno avrebbe potuto interromperci.
D’un tratto, staccò le mani dai miei fianchi e si sfilò la t-shirt alla velocità della luce.
Io nel frattempo tolsi la mia…ero insicuro ma avevo soltanto voglia di continuare a vivere quel momento.
Diedi una spinta contro il petto di Oliver, facendogli perdere un po' l’equilibrio.
“Cosa vuoi che faccia?” Mi chiese istigandomi.
“Siediti.” Gli dissi come se fosse un ordine.
Oliver si sedette sulla sedia ed io presi il dominio della situazione.
Mi inginocchiai ai suoi piedi e come la sera precedente, gli tirai fuori il membro dai boxer ed iniziai a stringerlo forte tra le mani.
“È tutto tuo.” Mi dice Oliver soltanto.
Così inizio ad avvicinare le mie labbra al suo petto ed inizio a succhiarglielo.
Con la lingua gioco con la punta del suo membro, mentre con la mano mi aiutò a farlo eccitare.
“Non pensare a nulla, ti fidi di me?” Gli dico io lasciando per un secondo il suo membro.
Dall’alto, mi guarda e mi fa soltanto cenno di si col capo.
Gli lasciai il membro, ed iniziai a salire con la lingua verso il petto.
Iniziai a dargli dei bacini sul petto.
Oliver chiuse gli occhi, mentre emetteva dei gemiti di piacere soffusi.
Ritornai a succhiargli il membro, mentre cercavo di andare piano per non fargli troppo male. Ogni tanto,Oliver riapriva gli occhi per guardarmi e mi toccava la testa incitandomi a farlo ancora di più.
Glielo lasciai di nuovo, e Oliver si alzò dalla sedia.
Mi spinse verso la scrivania e senza alcun timore mi infilò il membro tra le natiche.
“Continua, ti prego!” Dissi soltanto con voce leggermente affannata.
“Sicuro?” Mi chiese iniziando a spingere di più.
Feci cenno col capo, e Oliver continuò a spingere, fino a farmi urlare così tanto da farmi sentire perso.
“Fammi sentire quello di cui sei capace.” Lo provocai.
“Non saresti pronto.” Mi dice lui.
“Perché?” Ribatto io.
“Potrei toglierti l’abilità di camminare in meno di cinque minuti e dopo non mi perdoneresti.” Dice Oliver in un sussurro.
“Chi ti dice che non è quello che desidero?” Gli dico in un gemito strozzato.
“Vai.” Lo incito io.
Il dolore era atroce, mi scesero anche delle lacrime, ma era un dolore che riusciva a farsi sopportare.
“Sto per venire, ragazzino.” Dice lui mentre inizia a rallentare le spinte.
“Non ho nemmeno il preservativo.” Esclama Oliver preoccupato.
“E quindi?” Dico io.
“Meglio che ci fermiamo.” Sospira Oliver estraendo il suo membro dal mio corpo.
“Che ne dici se …” Mi dice lui.
Mi giro per guardarlo negli occhi e gli risposi con un bacio, avendo capito dove voleva andare a parare.
Lui prese il mio membro con la mano destra ed iniziò a fare su e giù.
A tratti si fermava, come se volesse rendersi conto che lo stava realmente facendo.
Dopo qualche minuto, dopo essersi convinto, inizio a piegarsi sulle ginocchia e prese il mio membro tra le labbra.
Mentre lui giocava con il mio membro, io sentivo soltanto l’amore che provavo per lui. Lasciò il mio membro e dopo qualche minuto iniziammo a baciarci.
Le nostre lingue iniziarono an intersecarsi, sembrava come la prima volta. Tutto così magico, destinato a durare all’infinito.
“Ti amo!” Esclama Oliver ad un paso dalle mie labbra.
“Ti amo anche io, da morire!”
Caddi con la testa verso il suo petto e mi poggiai contro la sua scapola.
Oliver aveva un corpo così scolpito da sembrare surreale.
Era così bello, il mio diavolo preferito.
“Non voglio che nessun’altra persona ti tocchi oltre me, nel modo in cui lo faccio io.” Esclama soltanto.
“Quale altri modi, oltre questo, conosci per toccare una persona?” Gli chiedo con l’unico intento di sentire il romanticismo perverso che utilizza nei miei confronti.

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