Destini legati

54 3 43
                                    

“Tu sei il mio ritorno a casa.”
André Aciman

Henry
Accadono cose inaspettate, da sembrare quasi surreali.
Questo perché niente di quello che viviamo è previsto per noi.
Forse in parte, ma ho sempre creduto che siamo noi a scegliere chi portare con noi nella nostra vita.
Ci alziamo dalla tavola, Oliver mi aiuta a sparecchiare, mentre mio padre toglie la tovaglia.
Mia madre è intenta a lavare i piatti man mano che glieli portiamo.
Sembriamo una famiglia così felice, da far tremare il mondo.
Se soltanto…fosse sempre così.
“Continuo io.” Dice mio padre prendendo l’ultimo bicchiere rimasto sulla tavola.
Faccio cenno ad Oliver di seguirmi in camera. Saliamo le scale in fretta e non appena apro la porta Oliver mi spinge verso il letto.
Ricado sulle coperte, e Oliver chiude la porta e mi viene vicino.
Apre le mie gambe ed entra dentro di essere.
I nostri petti sono l’uno contro l’altro e l’unica cosa che sento è la voglia che ho di lui in questo momento esatto.
“Ci sono i miei giù.” Dico guardando Oliver.
“Lo so, infatti non è detto che dobbiamo farlo adesso.” Mi dice lui avvicinando le sue labbra alle mie.
Il soffio del suo respiro ricopre il mio volto, come fa il vento in una giornata d’inverno.
Oliver spinge il suo petto contro il mio, e il letto inizia a traballare sotto la mia schiena.
I nostri respiri sono così vicini da annullare qualsiasi distanza.
Una sensazione di calore pervade il mio corpo, senza che io riesca a gestirla.
Con la mano destra, Oliver alza il mio mento verso l’alto ed inizia a darmi dei baci con la lingua contro il collo.
Ad ogni bacio, un gemito soffuso fuoriesce dalle mie labbra.
Oliver continua a divorarmi il collo, come se fossi la sua preda.
Sento il suo membro pulsare contro la mia gamba e mi rendo conto che entrambi siamo così eccitati da far esplodere la passione da un momento all’altro.
Con le mani, Oliver alza il bordo della mia maglia ed inizia a fare dei piccoli segni con le dita intorno al mio ombelico.
Mi dimeno sul letto, ogni qualvolta Oliver poggia le sue dita sulla mia pelle.
L’effetto che mi fa è devastante.
Il suo tocco è il mio tormento.
“Resisterti è impossibile.” Dice Oliver mentre mi stringe i fianchi.
“Adesso non possiamo.” Ripeto io mentre un leggero senso di piacere si impossessa del mio corpo.
“Non puoi chiedere all’inferno di non bruciare. È impossibile.” Esclama lui mentre si alza dal letto e mi fa alzare.
Si stende nella stessa posizione in cui mi trovavo io e si slaccia la cintura per permettermi di sentire il suo membro senza alcun intoppo.
Si alza leggermente per togliersi il pantalone con una facilità maggiore, e rimane in boxer.
Vedo la sua protuberanza prorompente emergere dai boxer che indossa.
“Vieni.” Mi dice indicando il suo membro.
Così come un ordine mi siedo a cavalcioni sopra di lui, e il suo membro inizia a spingere tra le mie natiche.
Inizio a fare dei leggeri movimenti così da farlo eccitare ancora di più.
“Hai scelto di giocare con il peccato, quindi di chi è la colpa pisolo. Mia o tua?” Mi chiede Oliver mentre poggia le sue mani sulle mie natiche e le stringe in maniera forte e decisa.
Io continuo a muovermi sul suo membro, e dei piccoli gemiti di piacere riempiono il silenzio.
“La colpa è di entrambi.” Gli rispondo alla domanda che mi ha rivolto.
“Stasera vieni in Hotel da me. Tutti sentiranno che sei mio mentre urli il mio nome tra le pareti della mia camera con il mio membro dentro il tuo corpo.” Esclama Oliver mentre inserisce la mano tra le mie mutande e inizia a sfiorare le mie natiche.
“Siamo destini legati dal peccato.” Gli dico mentre continuo a spingere le mie natiche sul suo membro ancora duro.
“Non sei così innocente come vuoi apparire.” Mi dice Oliver mentre alza la testa dal cuscino.
“Non ho mai detto di esserlo.” Non appena concludo quella frase le labbra di Oliver sono salde sulle mie.
Mentre io sono ancora seduto sopra di lui, la sua lingua è nella mia bocca, ed io la assaporo, perché il piacere che mi infonde è così profondo da farmi godere senza nessun altro tipo di contatto.
“Fammi vedere com’è profonda la tua gola.” Dice Oliver a bassa voce mentre spinge la sua lingua sempre più a fondo ed io mi diverto perché ho scelto di macchiarmi con le fiamme dell’inferno che in un modo o nell’altro mi porteranno a toccare il paradiso.

Sexy LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora