In realtà, le persone hanno bisogno di toccare il fondo per cambiare.
Fedor DostoevskijOliver
Quanto fa male sentirsi al bivio in una situazione che non avevi alcuna intenzione di voler creare?
Tanto.
E in questo momento sembra esserci tutto tranne che un rimedio.
Non c'è niente di più difficile di accettare gli avvenimenti che la vita ci pone davanti, anche se essi fanno un male atroce, quasi brutale.
Non avrei mai immaginato di trovarmi in una situazione del genere.
In bilico tra due poli opposti.
Tra due persone che forse non ero in grado di gestire e forse, ancora oggi, dopo quello che sta accadendo, non ne sono in grado.
Inizio a sentirmi in colpa, anche se adesso, non sono qui a rimpiangermi del tutto quello che mi sono creato.
Forse alcune cose accadono per renderci più consapevoli di quello che abbiamo e di quello che stiamo perdendo.
Continuo a guardare Henry dall'alto.
Il cuore continua a spezzarsi, ad ogni suo sospiro smozzato che riempie il silenzio.
Vederlo così per colpa mia, mi fa sentire perso in un universo in cui le stelle hanno smesso di brillare.
Tutta questa situazione che si è creata, mi fa male, poiché sembra essere tutto destinato ad un punto di non ritorno.
Vorrei che tutto questo fosse un sogno, un qualcosa che il mio inconscio mi incita a ricordare. Come se la mia testa fosse lì a ricordarmi che un giorno una scelta la dovrò prendere: rimanere ancorato al passato con Elijah oppure iniziare a vivere il presente con Henry?
Ma è la realtà.
Elijah è a pochi passi dietro di me, lì fermo a fissare verso la mia direzione.
Mentre Henry...
Lui è qui disteso a terra, con gli occhi gonfi di lacrime, per colpa delle scelte che in passato non ho saputo compiere, o meglio, per colpa di quelle scelte che in passato non ho avuto il coraggio di compiere.
Continuo a sentire un peso sul cuore, e forse un po' me lo merito di soffrire in questo momento.
Mi sento oppresso nella mia stessa vita.
Mi chino verso il basso e avvicino la mia mano lungo la guancia destra di Henry.
“Non toccarmi.” Esclama lui in un singhiozzo mentre ritrae la mia mano dal suo viso.
“Pisolo, non è…” Mi interrompo perché forse non sono nemmeno in grado di usare le parole giuste in questo momento.
“Non è cosa, Oliver?” Mi urla Henry contro mentre le lacrime continuano a rigargli gli occhi fino a fargli colare l’eyeliner che ieri sera aveva utilizzato. E adesso mi rendo conto che il motivo per cui lo aveva messo era più che difficile. Riesco a vedere dei solchi rossi sotto i suoi occhi, ma non dico niente, non servirebbe a niente mostrare interesse nei suoi confronti in questo momento quando l’unica cosa che Henry sta provando nei miei confronti è l’odio che provi nel momento in cui una persona che amavi con tutto te stesso, ti delude.
“Pisolo, non è semplice.” Continuo a dirgli.
“Smettila di chiamarmi così. Chi sei Oliver? Di chi mi sono innamorato?” Mi dice e ad ogni parola che dice il mio cuore precipita sempre di più.
Sta mettendo in dubbio la mia persona, me lo sarei dovuto aspettare. Ha ragione.
Chi sei, Oliver?
Ma probabilmente non lo so nemmeno io chi sono, e sono qui a scoprirlo insieme a lui.
“Henry, per favore.” Gli dico con un nodo in gola.
“Cosa, Oliver? Perché dovrei crederti quando lì, a pochi passi da noi c’è un altro uomo.” Sottolinea lui.
“Non è importante quell’uomo, Henry.” Gli dico in un soffio.
“Non è importante? Allora perché continui a vederlo? Le ho sentite le urla la prima volta che sono arrivato qui. Ho visto come continui a trovare scuse nei miei confronti per vederlo di notte.” Dice Henry quasi come se quelle parole le avesse inghiottite dentro di lui per così tanto tempo prima di scoppiare in una volta sola.
“Henry lo so che è difficile da credere, ma questa è la verità. Quell’uomo che adesso vedi dietro di me, non mi appartiene più. Continuavo a vederlo per cercare di mandarlo via.” Mi limito a dirgli mentre sento dei passi venire verso di me.
“Vedi, allora c’è stato un momento in cui vi siete appartenuti.” Dice Henry in un ghigno strozzato.
“Non è una storia semplice, ma se vuoi sono qui a raccontartela, ragazzino.” Esclamo mentre una mano mi tocca la spalla.
“Vedo che sei andato avanti.” Esclama Elijah senza alcun ritegno.
“Cosa devi raccontargli? Il modo in cui sei scappato via?” Mi incolpa Elijah.
Nel frattempo Henry inizia ad alzarsi dal terreno, e nell’esatto momento in cui si avvicina ad Elijah, la mia testa inizia a dare di matto.
“Henry.” Si presenta porgendogli la mano mentre io resto in silenzio per qualche minuto.
“Elijah.” Ribatte lui.
“Che rapporto hai con Oliver?” Gli chiede Henry mentre si asciuga alcune lacrime che continuano a ricoprirgli le guance.
“Io e Oliver ci siamo amati tanto, ma adesso tra di noi non c’è più niente, soprattutto dalla sua parte.” Esclama Elijah.
Rimango colpito dalle parole di Elijah e guardo Henry che nel frattempo sembra aver tirato un sospiro di sollievo.
“Perché continuate a vedervi se tra di voi non c’è più niente?” Gli chiede Henry confuso.
“Abitudine.” Esclama Elijah mentre si gira a guardarmi.
“Oliver, ha ragione?” Mi chiede Henry in un soffio.
“Si, ragazzino.” Gli dico.
Elijah nel frattempo gli porge un fazzoletto e il cuore mi scoppia nel petto.
“Oliver.” Mi chiama Elijah.
“Dovremmo chiuderla qui. Definitivamente.” Esclama in un sospiro.
“Per il mio bene, per il tuo, per quello di Henry. Perché non me ne hai parlato? Me ne sarei fatto una ragione e ti avrei lasciato a lui. E soprattutto perché a lui non hai parlato di noi?” Mi chiede Elijah mentre io realizzo che qualcosa dentro di me sta cambiando.
“Elijah non è semplice. Tu continuavi a cercarmi, io ho iniziato ad amare di nuovo. È stato difficile gestire entrambe le cose, ma alla fine non ho gestito nessuna delle due.” Gli dico prendendomi le mie colpe.
Henry nel frattempo prende la mia mano e la stringe forte, quasi come se fosse l’unico motivo per rimanere a galla.
“Se avessi saputo che eri andato avanti non ti avrei continuato a cercare sperando in un nostro ritorno.” Esclama Elijah.
“Lo so. È stata colpa mia. Ho illuso entrambi, mi dispiace.” Mi limito a dire.
“Raccontami la vostra storia, Mr. Verde.” Mi chiede Henry.
“Resto con voi se non è un problema. Poi andrò via.” Dice Elijah.
“Tutto è iniziato quindici anni fa. Io ed Elijah eravamo due uomini con la testa fra le nuvole. Ci siamo amati sin da subito, avevamo tanti sogni, ma alla fine l’amore non è bastato a far vivere il sentimento che c’era tra noi due.
La nostra relazione è durata lunghi tredici anni, ricchi di promesse e di tanti per sempre che alla fine si sono rivelati momentanei.” Mi interrompo per qualche minuto, Elijah mi accenna un sorriso mentre Henry mi da una leggera pacca sulla spalla.
“Un giorno, tutto è cambiato. Due anni fa io ed Elijah ci siamo lasciati, anche se lui nel tempo ha continuato a cercarmi mentre io continuavo a scappare.”
“Perché vi siete lasciati. Cos’è successo?” Mi chiede Henry curioso.
“Non è stato semplice ad un certo punto.” Dice Elijah.
Prendo un sospiro ed inizio a parlare, anche perché alla fine il motivo per cui ci siamo lasciati…sono io.
“Due anni fa, ho scoperto di essere malato. Era un giorno speciale per Elijah e non volevo rovinarglielo, così ho scelto di tenergli nascosto il mio stato di salute.
La malattia aveva iniziato a logorarmi poco per volta, facendomi perdere sempre di più la lucidità mentale. Quando Elijah l’ha scoperto da solo, tutto è definitivamente crollato. Mi avevano dato sei mesi di vita, ma alla fine come una sorta di miracolo…la malattia non apparteneva più al mio corpo e sono ritornato a stare bene.” Concludo infine mentre una lacrima mi ricopre il volto.
Parlare di me non è mai stato semplice.
Ho sempre rinnegato tutto.
Soprattutto quando ho scoperto di essere malato mentre Elijah per me voleva soltanto essere presente.
Ma sono dell’idea che alla base di questa verità nuda e cruda c’è un racconto.
Il momento in cui ho scoperto di essere malato ha segnato la fine di una delle relazioni più importanti della mia vita. E alla fine da quel dolore è arrivato Henry.
Ed io sono dell’idea che così doveva andare.
Tutto accade per un motivo ben preciso.
‘Non può piovere per sempre, alla fine c’è sempre l’arcobaleno a riempire il cielo.’
“Mi dispiace, Mr. Verde.” Mi dice Henry mentre mi stringe forte tra le sue braccia ed io gli do un bacio sulla guancia per rassicurarlo.
“È tutto finito, pisolo. Adesso ci siamo soltanto noi a cambiare il nostro futuro.” Gli dico.
“Sono felice per voi, Oliver.” Esclama Elijah.
“È stato un piacere conoscerti, Henry.” Dice con un sorriso.
“Addio, Oliver.” Esclama verso di me ed io mi avvicino per dargli l’ultimo abbraccio.
Alla fine c’è bisogno che accada qualcosa di sorprendente per chiudere con il proprio passato.
“Addio.” Gli dico mentre Elijah gira le spalle e va via uscendo dal cancello.
“Perché hai aspettato che lo scoprissi da solo?” Mi chiede Henry.
“Così doveva andare, pisolo. Io ci credo nel destino, adesso basta soltanto che il destino continui a credere in noi.” Gli dico prendendogli il viso tra le mani.
E lo bacio.
Stringo forte le sue labbra alle mie ed inizio a sentire il sapore della vita che per troppi anni ho rimandato pensando di non meritarla.
Elijah appartiene al passato.
Adesso ci siamo noi due, anche se il nostro tempo sta per concludersi.
Io rimarrò qui a Como, mentre Henry ritornerà a Roma.
Ma non c’è alcun imprevisto pronto a fermare un amore forte come il nostro.
“Ti amo, Mr. Verde. Nonostante tutto.” Mi dice lui.
“Ti amo anch’io, pisolo.” Gli dico mentre gli poggio un braccio sulle spalle e restiamo lì fuori a guardare il cielo pieno di stelle.
“Guarda, Oliver.” Mi dice Henry.
“Esprimi un desiderio.” Gli dico in fretta mentre una stella cometa cade proprio davanti i nostri occhi.
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Sexy Love
Romance"Non esiste desiderio senza adrenalina. Non esiste adrenalina senza desiderio." Un'estate inaspettata. Henry come ogni anno parte con la sua famiglia per Como. Una meta che ormai conosce da una vita intera, forse l'unica che ha mai visitato in tutti...