13.𝐃𝐄𝐍𝐓𝐑𝐎 𝐋'𝐈𝐍𝐂𝐔𝐁𝐎

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⚠️Ci tendo a specificare che questo è un capitolo molto delicato e che ha come protagonista delle scene che potrebbero urtare si o no la vostra sensibilità, poi non so che livello di psicopatia avete. Ma di sicuro non è il più "crudo" di tutti.
Quindi se preferite saltare certe scene non c'è problema.🐒
Non l'ho nemmeno riletto data la fretta quindi se ho scritto ostrogoto non ammazzatemi🙏🙏

Si è proprio il flaschback
✨️✨️✨️







A M I T Y


2 anni prima...


Il rumore del vendo e delle onde mi entrava nelle orecchie come una di quelle melodie calme che ti aiutano a tenere i nervi saldi per non inpazzire completamente.

Respirai a fondo, dischiudendo leggermente le palpebre e i fili di luce del sole si infilarono tra le ciglia.

Mi concentrai prima di prendere l'ennesima onda che veniva verso di me. Quando la vidi da lontano montia subito sulla tavola da surf a pancia in giù e quando fu abbastamza vicina mi alzai in piedi e iniziai a cavalcarla.

Era come camminare sull'acqua, la sensazione che provavo ogni volta che me cavalcavo una er aindescrivibile

Rimasi in equilibrio per un po' priama di notare che l'onda si strava arrotondando in un tubo e entrai con la tavola da surf dentro la fessura.

Era come stare in una grotta fatta tutta d'acqua mentre scorri veloce con la tavola e non vedi nient'altro che l'acqua.

È un esperienza che almeno ognuno di noi dovrebbe provare.

L'onda si restirnse sempre di più fino a a quando non arrivai a riva e rotolai sulla sabbia lasciandomi cadere a pancia in su per riprendere fiato.

Lea e Eve iniziarono con un applauso e sorrisi.

-È stato fantastico- disse Eve venendomi in contro e aiutandomi a rialzarmi

Per me surfare è sempre stato un po' come una competizione. Perché sono una perosna molto competitiva.
Non so se sia una cosa giusta o sbagliata ma sono fatta così. Amo mettermi alla prova e amo migliorarmi sempre di più.

Sono sempre da sola nel surf.

Voglio dire, come il più delle volte ho i miei amici, ma quando sei sulla tavola e vedi l'onda da l'ontato devi cavartela da solo. Per questo lo amo, sento come se mi stessi prendendo del tempo per me cosa che faccio veramente molto poco.

Mi alzai in piedi sulla spiaggia notando però che Lea si stava mettendo il suo zaiono in spalla.

-Andate via?- chiesi cambiando espressione.

-Si, mio madre mi ha chiamato mentre Eve deve accompaganre suo fratello alla partita di footbal-
Mi rispose lei lanciando un occhiata a Eve e lei annui.

-Comunque si sta facendo tarti la bassa marra è alle porte non è molto sicuro stare qui- disse Eve prendendo la sua roba.

-Tu che fai vieni?-

Ci pensai un secondo, mi strinsi le labbra e sospirai.
Non volevo tornare a casa subito, cis tavo tanto bene tra le onde che mi faceva sentire leggera, senza tutte quei problemi che mi ero addossata cone il tempo.

𝐌𝐄𝐄𝐓 𝒯𝒽ℯ 𝐖𝐇𝐈𝐓𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora