11.2 𝐆𝐈𝐔́ 𝐍𝐄𝐋 𝐋𝐀𝐆𝐎

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L E A N N E

Le luci e la musica mi rimbambarono dentro il torace e camminai verso il terrazzo che dava sulla piscina.

Quando mi voltia leggermente vidi Otto e Colin appartati in un angolino del terrazzo, Otto gli stava dicendo qualcosa ma non risucii a leggwrli il labiale e dopo fli rifilò un bigliettino in tasca.

Che cosa stavano tramando quei due?

Dopo di che Colin rientrò dentro la villa con una certa nonchalanze e lo seguii con lo sguardo quando passo accanto ad un ragazzo che teneva le chiavi della sua macchina nella tasca posteriore dei jeans.

Un posto un po' troppo pericoloso se in giro ci sono dei ladri.

Decisi di seguirlo e così iniziai a muovermi verso di lui seguendolo mentre camminava tra i corridoi come se stesse cercando qualcuno.

E allora li mi venne il dubbio.
Non è che era la casa di Ivy quella che volevano derubare?

Oh non lo avrebbero fatto molto facilmente.

Li andai dietro urtando per sbaglio il ragazzo delle chiavi che si girò non poco arrabbiato.

-Ei guarda dove vai biondina-

-Scusami- borbottai facendo fli occhi dorlci e notia che gli era caduto il felefono -Penso ti sia caduto questo- glilo porsi.

-Devi stare attento a tenerlo nella tasca posteriore dei jeans qui epieno di ladri-

Dissi sorridendogli in modo smagliante e lui mi guardò come se fossi pazza, cosi fwci spallucce e mi dileguai come un anguilla.

Solo in quel momento aprii il pugno con in mano il paio di chiavi del tizio, che notando era una bella porche.

Me le infilai nella tasca del vestiti continuando a pedinare Colin solo che per fare quel "furto" lo avevo peros di vista.

Fino a quando non mi sentii una presenza dietro di me e scattai subito.

-Mi stai seguendo per caso?- la sua voce roca mi entrò nelle orecchie e strinai le dita coltandomi verso di lui.

-Ti stavo cercando che è diverso dal seguire-

Lui sbuffò profondamente annoiato -Sarà-

-No è così, se no fai sembrare che io sia una pazza- disse dingendo una risata che lui non affiancò e si schioccò la lingua sul palato.

-Che cosa vuoi?-

Ed è in quel momento che mi viene l'idea.

-Vorrei in qualche modo farmi perdonare per aver ascoltato la vostra conversazione eper questo- didsi passando delicatamente il mio idice sopra lo zigomo.

Lui sembrò pensarci un attimo abbassando lo sguardo.

Partivo in vantaggio perché una cosa che mi è sempre piaciuta di Colin è che è completamente stupido.

-In che modo?- mi chiese indugiando molto sulla mia scollatura.

-Vieni con me- lo presi per un polso trascinandolo veros la prima stanza libera che trovai, lo spinsi all'interno e chiusi le due ante della porta alle mie spalle.

𝐌𝐄𝐄𝐓 𝒯𝒽ℯ 𝐖𝐇𝐈𝐓𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora