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Charles's pov
Siamo a Spa, in Ungheria sono arrivato quarto e, nonostante la strategia sbagliata, sembra che la macchina sia migliorata.
Con Amanda non ho più parlato, perché? Beh ho troppa paura che si sia pentita di avermi detto che le piaccio.

Sono in camera in albergo, sono appena tornato da una lunga corsa. Mi ha aiutato a schiarire le idee, questo fine settimana si corre su un circuito in cui un mio grande amico è morto, Anthoine Hubert.
Mi stendo sul letto a pensare.
Dio mio, ci ho messo così tanto tempo per dirle che la amo ed ora ho buttato di nuovo tutto all'aria, bravo Charles, continua così!
Sento bussare e con molta fatica mi alzo dal comodo letto.

"Charles! Dov'eri finito?" mi chiede Pierre appena gli apro la porta.
"Ero andato a fare una corsa, entra" gli faccio segno di entrare in camera mia.
"Allora? Con Amanda?" chiede lui.
"Non le ho più parlato, Pierre, mi sento così stupido" dico io buttandomi di nuovo sul letto.
"Tu non sei serio, vero?" chiede Pierre arrabbiato.
"Sono serio purtroppo" dico io.
Pierre fa per parlare, ma si blocca perché si sente urlare.
"Che succede?" chiedo io alzandomi dal letto, Pierre si affaccia alla porta e si vede una scena agghiacciante.
"Sei solo la rovina della nostra famiglia! Da quando sei arrivata tu, Max non riesce a vincere una gara! Gli porti distrazione con Matteo e quel pilota mediocre di Leclerc!" la voce di Jos Verstappen risuona nel corridoio.
Amanda è a terra, è piena di lividi, ha un taglio sul labbro e un livido sull'occhio.
Jos le da un calcio ed io non ci vedo più, corro verso di loro, sorprendo Jos alle spalle e lo inchiodo al muro.
"Tu forse non hai capito una cosa brutto figlio di puttana, non è colpa di Amanda se Max non vince" dico io con il fuoco negli occhi.
"Guarda un pò chi è arrivato! Il pilota Ferrari depresso! Dimmi un pò com'è la macchina di mio figlio da dietro? Insomma tu ci sei sempre dietro" dice Jos cercando di ferirmi.
"Mah, me lo dica lei, visto che nella sua carriera in Formula 1 ha ottenuto solo due podi" lo stuzzico io.
"E tu dimmi, quante delusioni infliggi al povero Hervé?" chiede lui, prima che io gli potessi sferrare un bel destro sul suo viso.
"Non nominare mai più mio padre!" urlo io inchiodandolo ancor di più al muro.
Jos riesce a sferrarmi un pugno sullo zigomo che inizia a sanguinare, poi mi da un pugno nello stomaco che mi stende a terra.
"Che sta succedendo?" la voce di Max fa girare suo padre che, staccatosi da me, si avvicina al figlio.
"Max! Charles stava picchiando Amanda e quando sono intervenuto mi ha tirato un pugno in viso" dice Jos.
Io sono allibito, COSA?
Mi giro verso Amanda, cazzo ha perso i sensi, cerco di avvicinarmi a lei per vedere come stesse.
"Non toccarla!" urla Max avvicinandosi alla sorella.
Io mi ritraggo verso il muro e mi abbandono a me stesso, mentre tutto inizia ad offuscarsi vedo Max che prende in braccio Amanda per poi correre in ospedale, o almeno credo.

Chiudo gli occhi e tutto diventa nero.

Mi risveglio e mi rendo conto che non sono in albergo, ma in ospedale.
Mi alzo di scatto e vedo Pierre seduto sulla poltrona a dormire. Ma che cos'è successo?     
Ad un certo punto mi ricordo tutto, Amanda, Jos e Max, chissà come sta Amanda...
"Charles, ti sei svegliato" dice Pierre con la voce impastata dal sonno.
"Come sta Amanda?" chiedo io.
"Mi hai fatto prendere un colpo, menomale che il dottore dice che è tutto ok" dice Pierre ignorando la mia domanda.
"Come sta Amanda?" chiedo di nuovo io.
"Sono passate anche Kika e Alex, ti hanno portato il cambio" dice lui.
"Pierre, come sta Amanda?" chiedo di nuovo io arrabbiato.
"Sai ti hanno portato la maglia che ti regalai al tuo compleanno, è molto bella" dice lui esaminando la maglia.
"PIERRE, COME STA AMANDA'?" urlo io arrabbiato.
"Sta male, è in coma" dice lui.

Tutto si blocca, tutto si ferma, è in coma, Amanda è in coma.
No Dio, ti prego non anche lei, per favore.
Mi alzo dal letto e correndo inizio a cercare la stanza di Amanda, no no no, non anche lei.
"CHARLES!" urla Pierre, ma non gli do ascolto continuando a correre guardando in tutte le stanze. 
Eccola! Mi catapulto nella stanza senza nemmeno controllare chi ci sia dentro.
"Amanda, amore mio, svegliati ti prego, fallo per me, per Matteo, per Max, fallo per l'amore incondizionato che provi per Matteo, svegliati ti prego!" dico io ad Amanda, stesa su quel freddo letto dell'ospedale.
"Charlie!" sento dire, è Matteo che si avvicina a me, lo prendo in braccio stringendolo a me e scoppia a piangere.

Mi guardo nella stanza e vedo Max con gli occhi rossi, avrà pianto...
"Lascia stare mio nipote" dice lui arrabbiato.
"Max te lo giuro che non sono stato io! Ero in camera con Pierre, quando ho sentito urlare, ci siamo affacciati ed ho visto tuo padre urlare contro Amanda che le colpe dei tuoi "fallimenti" è lei. Io non ci ho visto più e sono andato a bloccare Jos , ha iniziato a dire che io sono un fallimento per mio padre ed io gli ho tirato uno schiaffo, lui in tutta risposta mi ha dato un pugno sul viso e nello stomaco, non avrei mai fatto del male ad Amanda, come avrei potuto?" chiedo io con le lacrime che minacciavano ad uscire.
"Non ti credo" dice lui gelido.
"Chiederò all'hotel le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza se vuoi vedere tu stesso" dico io.
"Va bene" dice lui ancora diffidente.

Uscito dall'ospedale sono corso in hotel e dopo aver preso i video sono corso di nuovo in ospedale per mostrarli a Max.
"O Dio mio" riesce a dire Max.
"Non le farei mai del male, Max, è stata la luce nel buio, la toccherei solo per amarla, non per picchiarla, non posso farlo" dico con voce rotta.
"Cosa ci fa qui Leclerc?" la voce di Jos ci fa girare.
"Mi hai sempre manipolato a tuo piacere, non ti sei mai degnato di fare né a me né ad Amanda! Come hai potuto mandare tua figlia in coma!" urla Max.
"Non sono stato io Max, ma Leclerc, te lo giuro su tutto il bene che ti voglio figlio mio" dice Jos.
"Significa che non mi vuoi bene, non me ne hai mai voluto, come ho potuto mai pensare che fossi cambiato? Dopo tutto quello che mi hai fatto passare, dopo avermi lasciato alla pompa di benzina perché non vinsi una gara di kart, sono stato un cretino e stupido" dice Max.
"COME OSI DIRE QUESTE COSE A TUO PADRE!" urla Jos.
"Tu non sei mio padre, né di Amanda. Ah, vuoi vedere tuo nipote? Eccolo qui, si chiama Matteo ma di lui non te ne sei  mai importato" dice Max.
Jos fa per avvicinarsi, ma Matteo corre verso di me "Non avvicinarti" dice lui spaventato.
"Sono tuo nonno piccolino" dice Jos.
"No, tu non sei mio nonno" dice Matteo nascondendosi dietro di me.
"Jos Verstappen?" la voce di un poliziotto interrompe la discussione.
"Si?" chiede lui spaventato.
"La dichiaro in uno stato di fermo, la prego di seguirmi" dice il poliziotto.

"Va in albergo con Matteo, Max, rimango io qui" dico io all'olandese.
"Sicuro?" chiede lui.
"Si non preoccuparti, ti chiamerò in caso di problemi" dico io.
"Grazie Charles, sei un grande amico, anche se hai fatto soffrire mia sorella" dice lui.
"Non l'avrei mai voluto fare, lo sai" dico io.
"Buonanotte" dice lui prendendo in braccio Matteo addormentato ed andandosene.

"Sai Amy, c'è una canzone che vorrei farti sentire, ogni volta che l'ascolto penso a te, a noi" dico io mentre metto la canzone "Sweater Weather".

"And all I am is a man
I want the world in my hands
You in those little high-waisted shorts, oh

She knows what I think about
And what I think about
One love, two mouths
One love, one house
No shirt, no blous
Just us, you find out
Nothing that I wouldn't wanna tell you about, no

'Cause it's too cold who
And if I may just take your breath away
I don't mind if there's not much to say

Sometimes the silence guides our minds to
So move to a place so far away

The goosebumps start to raise

The minute that my left hand meets your waist
And then I watch your face
Put my finger on your tongue
'Cause you love the taste yeah

These hearts adore,
Every other beat the other one beats for
Inside this place is warm
Outside it starts to pour

Coming down
One love, two mouths
One love, one house
No shirt, no blouse
Just us, you find out
Nothing that I wouldn't wanna tell you about, no no

'Cause it's too cold whoa
For you here
And now
So let me hold whoa
Both your hands in the holes of my sweater

'Cause it's too cold whoa
For you here and now
So let me hold whoa
Both your hands in the holes of my sweater
Whoa, whoa...
Whoa, whoa... whoa

Whoa, whoa... whoa
Whoa, whoa...
Whoa, whoa... whoa
Whoa, whoa...

'Cause it's too cold whoa
For you here and now
So let me hold whoa
Both your hands in the holes of my sweater

It's too cold whoa
For you here and now
So let me hold whoa
Both your hands in the holes of my sweater

It's too cold,
It's too cold
The holes of my sweater..."

"Ti amo Amanda, più di quanto tu pensi".


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