𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 23

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𝙻𝚊 𝚛𝚊𝚐𝚊𝚣𝚣𝚊 𝚍𝚎𝚕 𝚖𝚘𝚝𝚎𝚕.

ᴇᴅɢᴀʀ

Consiglio spassionato prima di leggere haha: date una lettura veloce al capitolo 3 del primo libro.
Nel caso vi sentiate sicur* di ricordare più o meno che era successo lì, buona lettura!🧚‍♂️✨️🐈‍⬛

23 settembre 2011
Full Apple Hotel
Due miglia a sud di Sacramento
California, USA
Ore: 22:39

Fino a quella sera.

Fino all'incontro con quel scontroso demonio negli occhi gelidi della mia promessa, avevo giocato a sorte con il mio futuro. Avevo giocato a sorte, ponendo i miei bisogni primari da scapolo da parte.

Una donna andava trattata alla pari, diceva mio padre. Andava guidata con i guanti perché un uomo senza la sua metà non era niente.

Un uomo senza eredi non era niente.

Avevo appreso i suoi insegnamenti e li avevo conficcati bene nella mia testa ma la donna che avrebbe dovuto ricevere quel trattamento da me, aveva perso quei diritti da tempo.

Eppure, quando incontrai Irina per la prima volta, ne ero rimasto convinto di quel pensiero, ma la sicurezza che l'avrei mantenuto ancora a lungo aveva cominciato a vacillare.

Dopo pochi scambi di parole, il bastardo dentro di me si era dimenato, si era svegliato di colpo e non perché la mia futura moglie, un'assassina fredda e arrogante, era una bella donna. Si era svegliato perché nel momento in cui aveva parlato, nel momento in cui si era espressa e aveva scelto la sua fine, mi aveva fatto capire che forse non era me che voleva combattere ma sé stessa e quella cosa mi lasciò spiazzato. Quell'impressione che mi diede di lei cambiò ogni mia certezza.

Appena sentii il colpo della sua mano prendermi in piena faccia, sorrisi come un folle.

Mi era capitato tra le mani un gattino coraggioso.

Un gattino che non aveva paura di sfidare predatori che erano il doppio di lei.

Un gattino piccolo che voleva giocare con il destino che le era stato scritto sotto al naso e non lo sapeva.

Un gattino che era già entrato nella mia vita tempo addietro e che poi mi era stato strappato.

Era lei.

Era lei, il mio dono.

Buttata sul letto di quel sudicio Motel, con l'intenzione di punirla per quel gesto poco intelligente, mi ero trovato, poco alla volta, privato della mia resistenza contro di lei.

Appena la canna la toccò, lei smise di fiatare.

Non volevo farle del male ma il suo schiaffo sulla guancia mi bruciava ancora.

Volevo farla a pezzi come volevo sapere quanto amaro sarebbe stato rubarle un bacio.

Eravamo uniti da un contratto.

Lo eravamo stati per tutti gli anni che si era data alla fuga e purtroppo la odiavo per quello.

Il mio gattino aveva fatto un torto a non venire da me quando aveva dovuto, e io volevo darle una punizione esemplare per quel suo capriccio.

Strinsi di più la stretta sui suoi capelli ancora bagnati.

Era silenziosa anche quando sapevo che il suo cuoricino batteva all'impazzata. La sua pelle era fredda e sudava, brillando contro quella fiacca luce della stanza.

Devotion 3 // Omertà E Onore //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora