𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 24

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È 𝚞𝚗𝚊 𝚙𝚛𝚘𝚖𝚎𝚜𝚜𝚊?

ɪʀɪɴᴀ

22 novembre 2018
Isola di Cillian,
Oceano Pacifico, giurisdizione USA
Ore: 9:02

Ero ancora aggrovigliata tra le coperte morbide e profumate quando il sonno decise piano piano a lasciarmi andare quel mattino.

Avevo inspirato profondamente con i capelli che mi cadeva sulla faccia e mi ero arrotolata sotto la trapunta per scivolare in cerca di calore. Quello del mio corpo nudo mi era insufficiente e lo era da anni. Nel muovermi nella mia ricerca finii sull'altra metà del letto e insoddisfatta mi resi conto che di ciò che cercavo ne era rimasto soltanto l'odore.

«Edgar?» farfugliai ad occhi chiusi con la faccia praticamente soffocata dal cuscino su cui aveva dormito lui e sentivo ogni particolare odore che riconduceva alla sua pelle e ai suoi capelli. Il silenzio come risposta mi portò ad alzare la testa e a guardarmi attorno in cerca di lui. «Edgar!» La stanza che ci era solito occupare a casa dei suoi, era vuota e dal bagno non arrivava alcun segno di vita. Mi lasciai cadere sul cuscino e mi trovai ad essere talmente sconsolata della sua assenza che sbuffai. Era passato troppo tempo dall'ultima volta che avevo accolto il risveglio da sola.

L'orologio sul comodino segnava le nove e sette minuti quando abbandonai il letto per concedermi una doccia veloce prima di uscire dalla stanza.

Indossai un morbidissimo maglioncino marrone in cashmere, una lunga gonna in seta e un paio di stivali dalla suola bassa.

Andai direttamente nella sala da pranzo, da dove un ronzio di voci arrivava fino alle scale. Lì, attorno al tavolo in legno massiccio, Cillian era seduto a capo tavola con Kate alla sua sinistra e Tj alla sua destra. Accanto a quest'ultimo sedeva la mia piccola Mairin con indosso il suo abito rosa da principessa e tra i capelli aveva una delle tante coroncine che le aveva regalato Edgar. Accanto a Kate, invece, seduto su un seggiolino rialzato, c'era anche l'ultimo arrivato in famiglia, Aedan. Un bambino grassottello di quasi sette mesi, con due occhioni grandi e azzurri che aveva rubato a me.

«Irina, cara.» disse Kate sorseggiando il suo tè. «Buongiorno.»

«Buongiorno, bambina.» mi salutò anche Cillian.

Mairin alzò la testa dal suo piatto e mi guardò. Aveva due occhi meravigliosi quella bambina. Scuri e dolci, dalle lunghe ciglia che incorniciavano splendidamente il suo sguardo. «Buongiorno, mamma! Ti sei svegliata tardi. Sbrigati! Tj sta mangiando tutti pancake!»

Tj alzò gli occhi al cielo e continuò a mangiare.

Le sorrisi e mi avvicinai ad entrambi. «Buongiorno anche a voi.» Lasciai un bacio sul capo, sia a lei che a Tj, e poi mi spostai per salutare il moccioso che cercava di masticare i pezzettini di frutta che aveva nel piatto. Mi sedetti sulla sedia accanto alla sua e gli sorrisi. Lui saltello da seduto tutto contento.

«Edgar è andato via?» chiesi sia a Kate che a Cillian.

«Sì, è uscito un'oretta fa.» rispose la prima. «Ha preso la macchina e si è diretto all'Hangar.»

La guardai stranita.

Era il Giorno Del Ringraziamento. Avremmo dovuto passare ancora qualche giorno sull'isola prima di tornare a casa. Perché mai era andato via così all'improvviso?

Forse si era trattata un'emergenza al casinò, pensai.

Portai poi l'attenzione sulla sedia accanto a quella di Mairin, dove solitamente sedeva Eddie.

«Eddie non si è ancora svegliato?» chiesi.

Kate sospirò tristemente e scrutò Cillian di sfuggita.

Devotion 3 // Omertà E Onore //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora