Capitolo 12: Lacrime scarlatte

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Ci incamminammo verso l'hotel e Thomas mi aiutó con i bagagli.

Prendemmo le chiavi e ci avviammo verso le camere che ci erano state assegnate: io e Thomas in una ed Angela e Nathan in altre due.

Aprimmo la porta ed il mio sguardo si sposto fra i vari mobili antichi per poi ricadere sul letto....un letto matrimoniale.

Ci guardiamo con fare interrogativo per poi scoppiare in una risatina nervosa.

Sistemammo i bagagli come meglio potemmo e visitammo l'hotel.
Mi sentivo non poco a disagio a camminare con Thomas accanto, oltretutto ci ignoravamo completamente, cosí ruppi quel silenzio comunicandogli che sarei andata a prendere una bibita.

Mi avviai verso il bar, capo chino, assorta nei miei pensieri.
A cosa pensavo? Bho, a tutto...o forse a nulla, non c'era una meta precisa nella mia mente, solo confusione.

Arrivata al bar ordinai una semplice granita.

-Ecco a lei signorina.- Mi disse un ragazzo di carnagione scura, muscoloso, con dei capelli biondi propensi un po' al castano, facendomi l'occhiolino.

Non ci feci molto caso e ringraziai timidamente.

Tornai dove avevo lasciato Thomas e per poco non mi scivoló la granita dalle mani: ci stava provando con un'altra ragazza.

Cercai di convincermi in tutti i modi che in realtá era il contrario dal momento che la ragazza era seduta sulle sue gambe ma Thomas mi sembrava al quanto compiaciuto.

No Nadine! Non piangere, non c'é ne motivo. Farai solo la figura della scema.
Ma non c'era modo di fermare quelle lacrime amare e taglienti, che scendendo formavano dei solchi.

Ma nella mia mente pensavo già ad un altro tipo di solchi, ad un altro tipo di lacrime....lacrime scarlatte.

NadineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora