Capitolo 3: Un ospite scomodo

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Davanti a me c'erano una signora sulla cinquantina, che portava una torta, credo, e accanto a lei c'era....

Oh cazzo, che ci fa Thomas qua?

-Buonasera! Tu devi essere la nuova vicina.... Noi siamo della casa qui di fianco. Io sono Angela e lui è mio figlio Thomas.- Angela diede una leggera gomitata a Thomas in modo da farlo avvicinare per stringermi la mano.

-Ti abbiamo portato un dolce fatto in casa.- Mi porge una teglia.

-Prego, accomodatevi- Dissi facendo un ampio movimento con il braccio finendo poi per indicare il divano.

-Desiderate qualcosa?- Dissi con un falso sorriso portando la torta in cucina e appoggiandola sul tavolo.

-No, grazie...Piuttosto...ci sono i tuoi genitori? Vorremo parlare con loro.-

Mi avvicinai al divano ma mi bloccai immediatamente sentendo quelle parole.

Abbassai il capo e dissi a bassa voce.-I miei genitori son...sono.....morti....tempo fa-

-Oh, mi dispiace, scusa non immaginavo...-Disse sconvolta la signora.-Ma tu vivi da sola?-

-No. Abito con mio fratello ma tornerà più tardi.-

-Bene, ti posso chiedere un favore?-

-Sì, certo, può chiedermi tutto.-

-ooh, sei davvero gentile. Allora, io dovrei uscire per un paio d'ore, non sarà un problema per te ospitare mio figlio Thomas fino al mio ritorno. Vero?

Cheeeeee?
'Ma questa qui è pazza.'

Chi si rivede, ciao coscienza.
'Non accettare assolutamente. Non sai di cosa potrebbe essere capace.'

-Ehm... No signora, non è assolutamente un problema.-
'Cheeeee? Ma sei impazzita tutto di un botto?'

Non ti preoccupare coscienza, mi armerò di padelle e coltelli per la carne.
'Ok,però sia chiaro, voglio un combattimento leale.'

La signora si alzò, andò vicino a Thomas e lo prese per le guance, sembrava un criceto ahahahahahahah.

-Allora Thomas, comportati bene, sii gentile e non fare dispetti. Io tornerò appena posso.- disse la signora tenendo ancora per le guance Thomas, poi lo lascio e si avviò verso la porta e lascio un biglietto sul tavolino accanto, lo indicò e disse -Per qualsiasi problema questo è il mio numero.-

-Grazie.- appena la signora fu fuori feci per prendere il biglietto ma Thomas fu più veloce di me.

Strappò il biglietto e gettò i pezzettini di carta per terra.

'Ma è scemo? Stai attenta, è un tipo imprevedibile non sai come potrebbe reagire.'
Non ti preoccupare cosci, gli anni passati ad imparare le arti marziali non saranno più sprecati.

Mi china per raccogliere i pezzettini di carta ma Thomas mi fece rialzare prendendomi per il colletto.
Eravamo troppo vicini e io mi sentivo a disagio. Il mio ginocchio si alzò e andò a colpire le sue parti basse.
'Non è che sei troppo violenta?'

No. Non si sarà fatto niente.
'A furia di colpirli così, tutti i maschi diventeranno impotenti.'

Beh? Saranno cazzi loro.

-Mettiamo bene in chiaro una cosa. In questa casa, fino a prova contraria, la padrona sono io. Quindi prova a torcermi un solo capello e ti rimando da tua madre a calci in culo!-

Mi misi le mani davanti alla bocca.
Ma cosa cazzo ho detto? Mi sono fatta prendere da tutta la rabbia che nutrivo dentro.
'POTERE ALLE DONNE!!!!!'

-.- Sei davvero d'aiuto.

Tesi la mano verso Thomas per aiutarlo a mettersi in piedi dopo la ginocchiata che gli avevo dato.
Mi guardava come se fossi impazzita.
'Ed ha anche ragione,cioè, mi spiego, prima gli dai un calcio e gli fai una bella strigliata e poi lo aiuti dolcemente.'

Ma tu non eri mia alleata contro lui?
'Le idee cambiano.'

Nel salotto calò un silenzio tombale a dir poco imbarazzante.
Non sopporto questi silenzi così incominciai a parlare.

-ehm...io devo fare una ricerca per domani tu fai come se fossi a casa tua. Senza rompere niente.-

Thomas cercava di trattenere a stento una risata e io lo guardai male.

-c'è qualcosa da ridere?-

-Si. Sei strana. Prima sei scontrosa e dici che la padrona indiscussa e poi sei dolce e mi dici di fare come mi pare.-

'Lo dicevo io'
Ma per caso vi siete coalizzati?

'Può darsi'
-.-

Lasciai Thomas nel salone e mi avviai in camera mia per fare la ricerca.

Mentre mi stavo concentrando, dal salone partirono delle canzoni a raffica a tutto volume.
Dopo quattro o cinque canzoni non ce la facevo più e andai al salone con l'intenzione di sgridare e di picchiare quell'ammasso di pulci.

Spensi lo stereo e mi diressi verso il divano dove lo trovai addormentato.

Ma come cazzo può un essere vivente addormentarsi con una musica spacca timpani?
Però sembra un angioletto quando dorme.
'Questo si chiama amore.'

Non è vero.
'Se lo dici te.'

Stavo per ritornare in camera passando attorno al divano quando delle mani calde, per quanto potevo sentire attraverso la felpa, mi afferrarono i fianchi e mi tirarono indietro facendomi cadere sul divano, adesso a Thomas che ormai era sveglio seduto a gambe incrociate.

SPAZIO MIO (FANTASTICO)
Ciao a tutti! Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia.
Spero che il terzo capitolo vi piaccia. E mi scuso, come sempre, per eventuali errori di ortografia.
Iscrivetevi, commentate e votate.
Grazie a tutti.

Giada_the_crazy

Inoltre faccio pubblicità alla storia di "xxmyfakesmilexx"(perdonatemi se l ho scritto male) che si intitola: Autolesionismo hai vinto.

Grazie ancora per il tempo che mi dedicate.

NadineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora