Capitolo 15: Schiava

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La mattina seguente mi svegliai con profumo dolce e allo stesso tempo forte proveniente dal bagno.

Mi avvicinai con la lentezza di un bradipo alla porta del bagno.
Feci per bussare ma il mio polso rimase sospeso a mezz'aria, senza accennare segni di vita.

Mi accasciai a terra con la schiena contro la porta del bagno, guardai le fasciature che cingevano i miei polsi come catene.
Ero schiava dell'autolesionismo e sapevo che non ne sarei riuscita ad uscire così in fretta, anche se in fondo ci speravo.

La porta si aprì di scatto ed, inevitabilmente, caddi a terra tra i piedi di Thomas.

-Quando dicevo che ti avrei fatto cadere ai miei piedi non intendevo questo.- Disse con un tono perfettamente sarcastico.

Non risposi. Mi alzai ed andai verso la porta.

- Non so se te ne sei accorta ma hai ancora il pigiama addosso. Non puoi uscire così.- Disse malizioso.

- Spostati che vado a cambiarmi in bagno.- E feci cenno con la mano di andarsene.

Thomas si spostò e fece cenno di andare con un inchino.

Mmmh...troppo semplice, pensavo peggio.

Entrai ed incominciai a piangere.
Non piangevo per i problemi che mi affliggevano, ma per quelli che affliggevano Thomas....La sera prima l'avevo sentito piangere e pronunciare il mio nome...ero diventata un altro peso.

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