- 4. Le Famose, 15:30 -

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Dadda's pov:

Oggi é mercoledì, é passato un mese da tutto il casino successo tra Awed, il DCA, Riccardo, i miei attaci di panico, l'ospedale ecc.

Sono sempre più convinto si provare qualcosa per Simone, qualcosa più di un'amicizia, oramai credo di essere quasi certo, quelle cose che provavo per Simone si chiamavano amore...

- Ma come può volermi? So che mi ha detto di essere bisex, ma non per questo io devo piacergli per forza -
Mi ripeto nella testa e scaccio via i miei pensieri, ogni cosa che mi porta a pensare a Simone la cancello, la elimino da ogni mio pensiero, per quanta fatica e sforzo io ci stia mettendo, non c'è la faccio, ho bisogno di lui nei miei pensieri, lo voglio nei miei pensieri, non posso fare a meno di pensare a lui.

È pomeriggio, oggi Riccardo ha portato Jasmine a fare una specie di viaggio in macchina per passare del tempo loro due insieme, quindi aveva annullato le riprese dicendo che poi avrebbe spiegato lui ai fan perché.

Ero a casa da solo, non aspettavo nessuno, così mi metto sul divano a scrollare Instagram, cercando di distrarmi per togliermi Simone dalla testa, ovviamente fallendo.

Suonano il campanello, mi alzo confuso dal divano per aprire. Apro la porta e mi ritrovo Simone davanti.
Oh Cazzo...

Narrativa:
20 minuti prima...

Awed's pov:

È un tranquillo pomeriggio dove scrollo tik tok sereno sul mio divano.

Trovo migliaia e migliaia di video miei e di Dadda.
"Dadda e Simone sono fidanzati" di qua e "Dadda e simo sono fidanzati" di là. Solo alla vista di quei video Daniel torna, fisso nella mia testa, come pensiero principale che controlla tutto dentro di me.

Visto che richi ha annullato le riprese mi assicuro che Dadda fosse a casa.

Volevo andare da lui.

Dopo 10 minuti arrivo da Dadda, sempre con lo stesso monopattino a noleggio, suono il campanello e, dopo pochi secondi Dadda mi apre la porta.

- Hey! - dico.
Lui sembra ipnotizzato, non risponde per minimo 20 secondi.

Dadda's pov:

Ho la bocca semiaperta perché Simone si presenta alla mia porta  vestito in canottiera bianca, tuta grigia e giacca simile al colore della tuta.
Era DAVVERO BELLO vestito in quel modo, cazzo se era bello, ma lo preferisco quando si veste mezzo elegante per andare a teatro.

Dice qualcosa ma sono troppo occupato a fissarlo che non lo sento
- È-é? - balbetto confuso, alzando lo sguardo verso i suoi occhi.
Lui risponde
- Dadda, ti ho solo salutato, sordo -
Ridiamo e lo faccio entrare.

Che figura di merda, ma ne era valsa la pena

Passiamo un bellissimo pomeriggio a chiacchierare, quando arriva l'ora che, purtroppo deve andarsene.
Va verso la porta e lo seguo per salutarlo.

Voglio avere più di quel pomeriggio, voglio uscire con lui, quelle scarse 2 ore non mi bastavano.

Lo saluto con un abbraccio.

Mentre si gira per raggiungere il monopattino lo prendo per il polso e lo fermo:- simo aspetta! - gli dico, si gira con espressione confusa
- dimmi Dadda - risponde.
L'ansia sale, il formicolio ritorna, il respiro si fa leggermente affannato, sembro quasi avere un leggero asma ma, dopo poco lascio il suo polso e riesco a parlare.
- S-simo, ti va di u-uscire con me? Come amici, giusto per andare a prendere un gelato o fare una passeggiata. -
- certo che si, perché no - dice sorridendo.

Ci metto un attimo a realizzare.
- O-okay perfetto allora -

arrossisco e gli ricambio il sorriso.

Ci diamo un orario, alle 15:30 vado a prenderlo a casa sua e saremmo andati a fare una passeggiata al parco.

Non faccio altro che pensarci tutto il resto del giorno.
E se andasse male? Se non gli piacessi? Se dovesse succedere qualcosa che rovinerà tutto?...

Awed's pov:

- RAGAZZI MA CHE CAZZO MI STATE DICENDO, DADDA MI HA CHIESTO DI USCIRE? COSA? MA STAMM PAZZIAN?! - urlo appena entro in casa. Non mi reggo in piedi dalla gioia e ho un sorriso a 32 denti fino all'ora di andare a dormire, non ho mangiato, ero troppo euforico che mi é passata la fame, cosa non buona. Però ci passo sopra e, per fortuna, senza nessun sitomo o sensazione di vomito mi dirigo in camera per andare a letto.

Narrativa:
La mattina dopo...

Richi's pov:

Questa mattina sento Simo al telefono ero appena tornato dalla solita passeggiata con mirtillo.

Era felice come una pasqua, si sentiva dalla sua voce che era euforico per qualcosa ma non riuscivo a capire per cosa è neanche mi interessava, forse lo era per il teatro visto che tra circa 3 giorni abbiamo la prima data.
Ma non credo sia per quello, visto che poco dopo sembrava intento a dirmi qualcosa...

Awed's pov:

- O simo ma che cazzo hai fatto, ti sei sparato dell'alrenalina nelle vene o cosa? - mi dice Ricccardo al telefono, scoppiamo entrambi a ridere.
- No richi, non mi sono drogato é solo che oggi pomeriggio -

mi interrompo di colpo.

- RICHI NON SA DI DADDA, CAZZO, È MO CHE GLI DICO, NON POSSO MENTIRE AL MIO MIGLIORE AMICO.
CAZZO, CAZZO, CAZZO - penso.

Riprendo il discorso dopo pochi secondi di silenzio
- Esco con una persona che mi piace -
Lui, con fare curioso mi chiede
- uuuh e chi, un'altra bella ragazza che hai conosciuto, come si chiama? Dove andat- non lo lascio finire
- é Dadda... - sussurro mentre parla, così che mi sentisse dire qualcosa ma non capisse cosa è cosi avrebbe dovuto fermare la frase per chiedermi cosa avessi appena detto
- CHII!? - dice ridendo e con la sua vocina stridula, non ricambio la risata perché ansioso aspetto già una sua risposta a quello che sto per dire
- È-È DADDA - dico a voce più alta, volevo sprofondare fino al centro della terra in quegli attimi di silenzio assordante e non risalire mai più in superficie...

Richi's pov:

Resto un attimo scioccato da ciò che mi ha appena detto simo, ma d'altronde io già lo sospettavo.
- C-c-cosa? -
Decido di parlare con un tono sorpreso, come se lo fossi dalla sua scontata affermazione
- Q-quindi t-ti piace D-Dadda? - continuo la domanda in modo da fargli credere che fossi confuso e scioccato (non ero assolutamente in nessuno dei due, anzi, schizzavo anche dalla gioia perché finalmente si era deciso a dirmelo e si era fidato di me)

- Eh, s-sí - risponde
- IO LO SAPEVO PEZZO DI MERD - grido nel microfono per farmi sentire e rompergli i timpani
- In che senso riccardo? - mi chiede completamente spaesato e privo dell'udito dall'orecchio destro
- È no niente simo, lo sapevo e basta, sei il mio migliore amico e so cosa fai quando sei innamorato, di vede da come ti comporti che sei cotto di lui -

Awed's pov:

Ero completamente commosso alla sua risposta, avevo gli occhi lucidi, era così bello sentirsi dire queste parole da Riccardo, ora mi sentivo meglio.
- Sei fantastico richi, ti voglio bene -
- lo so - risponde e iniziamo a ridere.
- Scherzo anch' io ti voglio bene -  mi dice. Stiamo un'altra decina di minuti al telefono.

Aspetto con ansia quelle "famose 15:30..."

Non t'ama chi amor ti dice, ma t'ama chi ti guarda e tace❤️🩹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora