𝟏𝟓. 𝐛𝐢𝐫𝐭𝐡𝐝𝐚𝐲.

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Non avevo mai pensato che un giorno mi avrebbero sparato. Neanche quando ero un agente dello S.H.I.E.L.D, troppo scrupolosa e attenta per permettere a una sola pallottola di sfiorarmi. Mi sentivo quasi invincibile, anche per il soprannome di 'Angelo della morte' che mi ero guadagnata. Ma era successo, un monito per ricordarmi che potevo essere colpita, e uccisa. Il colpo non era arrivato al cuore, ma era stato comunque molto critico e se mi ero salvata dovevo ringraziare soltanto Shuri.

Ero sotto sorveglianza da giorni ormai, perché per quanto il siero avesse aiutato il mio corpo a guarire per la maggior parte, Shuri aveva consigliato riposo assoluto vista la ferita. Ovviamente erano tutti d'accordo con lei, perciò venivo trattenuta contro la mia forza e trattata come invalida, cosa che detestavo. Neanche le visite assidue, soprattutto quelle di Bucky, né il costante aggiornamento sugli ultimi avvenimenti alleggerivano la reclusione, tanto che desideravo non rivedere mai più quell'infermeria.

Inoltre c'era la questione di Iris. Quello che aveva fatto aveva minato tutti i suoi rapporti, soprattutto quelli con Steve. Mia sorella aveva superato molte cose difficili nella sua vita, ma quando si trattava di Steve le cose erano completamente diverse. Vederla piena di rancore e rimorso mi faceva sentire impotente, tanto che mi ero ripromessa di trovare un modo per sistemare le cose.

Owen e Nick erano un fascio di nervi. Anche se stavo bene, continuavano a riempirmi di attenzioni, tanto che mi era impossibile svegliarmi senza ritrovarmeli lì con la colazione. Era piacevole, certo, ricevere determinate attenzioni ma a volte diventava snervante. Capivo la loro preoccupazione; Nick mi aveva scresciuto come una figlia e Owen... la sua infatuazione sarebbe passata col tempo, ma era anche mio amico. Mi aveva persino confessato di volersi vendicare personalmente sul prigioniero, il che mi aveva preoccupata così tanto che gli avevo fatto promettere di non pensarci mai più.

Clint si comportava come un padre con la sua figlia maggiore, rimproverandomi con affetto e mettendomi in guardia sul fatto che non c'era più lui a guardarmi le spalle come nello S.H.I.E.L.D. Nonostante ciò, sapeva quanto odiavo essere trattata da inferma, così dopo la ramanzina non mostrò nessun'altra preoccupazione e durante le sue visite ci limitammo a passare il tempo a guardare serie e film, come facevamo in passato.

Bucky non aveva mai lasciato il mio capezzale, fin dal momento in cui ero arrivata. Aveva vegliato su di me come una sentinella silenziosa, restando al mio fianco e aiutandomi in ogni modo possibile. Ciò aveva solo fatto crescere i miei sentimenti per lui, anche se odiavo il fatto che avrebbe potuto trascurare la sua salute per me.

Finalmente, dopo giorni di pioggia, in cielo il sole splendeva alto risollevandomi il morale; a ciò si aggiungeva la felicità di essere finalmente dimessa. Questo significava che avrei potuto prendere di nuovo parte alle riunioni della squadra, visto la piega che aveva preso la situazione. Quello che Iris mi aveva detto continuava a rimbombarmi nella testa. C'era solo una spiegazione per quello che aveva scoperto durante l'interrogatorio con Ivan: nostra sorella era coinvolta in tutta la storia, e quella non era una cosa buona. Tra le tre, lei era sempre stata la più efferata seguace di nostro padre, tanto che non aveva difficoltà nel credere al fatto che si fosse impegnata a portare avanti l'operato di nostro padre. Condivideva con lui tutti i principi morali più orribili, a differenza mia e di Iris, che ne eravamo uscite per il rotto della cuffia.

Giocando con l'orlo delle coperte, guardavo il cielo persa nei miei pensieri, tanto che Clint dovette sfiorarmi il braccio per riportare la mia attenzione su di lui. «Ally, mi hai sentito?»
Aggrottai le sopracciglia, confusa «Cosa?»
«Non mi hai sentito, vero?»
Abbassai gli occhi «No, scusa io...» sospirai «Ero assorta nei miei pensieri».
«Vedo, capisco quando non mi ascolti.» ridacchiò «Questa cosa non è mai cambiata».
Anche io ridacchiai e gli sorrisi «Cosa mi stavi dicendo?»
Lui posò il telecomando del televisore. «Ti ho chiesto come ti è apparso il finale di Murder Mystery... sempre se l'hai visto» si passò le mani tra i capelli «Non avrei mai pensato che anche Carlos fosse in combutta con Grace. Diamine! mi stava simpatico quello lì» sospirò «Per fortuna c'erano Nick e Audrey a salvare la situazione, e l'Ispettore Delacroix».

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 30 ⏰

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