𝟕. 𝐛𝐚𝐫𝐭𝐨𝐧 𝐟𝐚𝐫𝐦.

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Ally


Questa situazione stava diventando sempre più complicata e misteriosa per i miei gusti.
Anche se di lavoro facevo la spia e i misteri erano all'ordine del giorno, non mi sono mai abituata a questo, sono una tipa a cui piace sapere contro chi combatte e di pazienza ne ho poca su questo argomento, allo S.H.I.E.L.D ero molto criticata per questo mio caratterino e, tranne Fury, Coulson, Hill e Barton, venivo guardata con diffidenza e forse è stato anche questo a farmi decidere di mollare l'agenzia per cui ho dato molti anni della mia vita...ma non è per questo che ho lasciato lo S.H.I.E.L.D.
Per la missione avevo scelto di vestirmi con il mio amato giubbotto di pelle nera, maglietta con scollo a V grigio topo, pantaloni di pelle nera e stivaletti neri, volevo essere pratica e libera nei movimenti, mi ero portata anche la mia pistola e la mia katana con l'elsa coperta da una stoffa blu notte...quanti ricordi.
Seduta su un sedile di pelle stavo pensando a mia sorella quando fui riportata alla realtà da una voce maschile «Hey tutto bene?»
Sentii dei movimenti di fianco a me e voltandomi vidi Bucky seduto di fianco a me e sorridendo risposi «Si tutto bene.»
Lo guardai bene e notai che portava una specie di divisa fatta a posta per lui per le missioni: portava una giacca blu scuro di kevlar con mancante la manica sinistra, la mano destra era guantata, pantaloni marrone scuro e stivali marrone scuro...devo dire che gli dona molto e guardandomi in giro vidi che anche Steve, Natasha e Sam portavano delle divise, il che li rendeva ancora più magnifici.
Guardandolo dissi «Devo dire che le divise vi donano.»
Lui si guardò «Grazie, devo dire che Shuri ha fatto miracoli con la mia divisa».
«È la tua prima divisa?»
«Da quando sono tornato me stesso e risvegliato dall'ibernazione non ho compiuto missioni, questa è la prima.»
«Non per criticare ma sei sicuro di essere pronto ad entrare in azione?»
«Vuoi che sia sincero?»
Annuì e lui continuò «No perché rivedo tutte le vite che ho spezzato e tutto quello che ho fatto ma non posso negare il mio aiuto a Steve dopo quello che ha fatto per me e poi...l'ho fatto soffrire abbastanza» il suo sguardo divenne malinconico ricordando fatti passati e dissi posandogli una mano sulla spalla «Lo so che continueranno a dirtelo ma non è colpa tua per le azioni che hai commesso, la colpa è unicamente dell'HYDRA e non devi incolparti di ciò che ti hanno costretto a fare.»

 Lui mi guardò e disse «Dentro di me lo so che avete ragione ma non riesco a non colpevolizzarmi per ciò che ho fatto

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Lui mi guardò e disse «Dentro di me lo so che avete ragione ma non riesco a non colpevolizzarmi per ciò che ho fatto.»
«Ti serve tempo per guarire James, dopo questo macigno che senti diverrà più leggero e condividerlo con le persone che ami ti aiuterebbe.»
«Non voglio dipendere da altri e diventare un peso.»
Io risi «Questa è un'altra cosa che ci accomuna, per quanto ho una sorella voglio essere indipendente ed è una cosa che posso capire come ti senti.»
Lui mi sorrise e disse «Grazie Allison, sei l'unica oltre a Steve che capisce come mi sento.»
«Figurati, come ho detto ti capisco più di quanto immagini» il mio passato...oscuro è una cosa che ci accomuna e per quanto una parte di me vorrebbe liberarsi del peso abbiamo promesso a Nick che non ne avremo parlato con nessuno se lui non lo ritiene necessario, e così farò.
Lui indicò la mia katana e disse «È un oggetto strano da portarsi dietro, come l'hai avuta, se posso chiedere?»
Grata per non aver continuato il discorso presi la katana in mano e dissi, accarezzando il fodero nero perla, «È un regalo che ho ricevuto molto tempo fa.»
«Un regalo? Per cosa?»
«Non vorrei annoiarti.»
«Non mi annoierai te lo prometto, sono bravo ad ascoltare.»
Lo guardai « D'accordo...ehm...Quando lavoravo ancora per lo S.H.I.E.L.D sono stata mandata in missione in Giappone per salvare la figlia di un nostro membro del Consiglio di Sicurezza Mondiale in mano alla Yakuza, volevano usarla per storcere denaro al padre e anche segreti dello S.H.I.E.L.D...Fury mi mandò a salvarla appena appresa la notizia.»
«Da sola?»
Annuì «Era meglio che fosse un solo agente ad essere catturato e poi ero l'agente di cui lui si fidava, oltre a mia sorella e Coulson ovviamente, quindi decise di mandare me.»
«Trovasti tanta resistenza?»
«Nulla che non potevo gestire, poi cose del genere mi capitavano spesso, solo che stavolta si trattava della figlia di un mio diretto superiore e dovevo stare attenta a quello che facevo.»
«Riuscisti a salvarla?»
Annuì «Ero riuscita ad infiltrarmi come cameriera grazie all'aiuto di un mio contatto fidato a uno dei ricevimenti alla loro base e poi quando erano distratti a guardare un concerto allestito li andai a cercarla, la trovai rinchiusa in una camera legata a letto e imbavagliata.»
«Trovasti agenti a sorvegliarla?»
«Un pò essendo che qualche guardia girava nei corridoi, ma li uccisi tutti silenziosamente e riuscì a portarla fuori dal retro dove una macchina mi aspettava, poi la riportai in patria.»
«Una buona operazione.»
Sorrisi «Me lo disse anche Nick, ero molto fiera di me stessa.»
«Perché non lo sei più?»
«Si lo sono, ho salvato una vita e di questo ne sono orgogliosa solo...è passato tanto tempo.»
Lui annuì comprensivo, forse capiva cosa intendevo, poi chiese «La katana come l'hai avuta?»
Sorrisi «Me la diede il padre per ringraziarmi per aver salvato sua figlia, all'inizo non la volevo essendo che era mio dovere d'agente ma poi compresi che sarebbe stato per lui un disonore se non la prendevo, quindi la presi e mi allenai per usarla...da allora è sempre con me.»
«Sei brava ad usarla?»
«Credo di essere diventata molto abile...» lo guardai e continuai in tono malizioso « Poi se vuoi ti mostro come sono abile con la katana» appena dissi queste parole mi morsi la lingua imbarazzata e credo di essere diventata rossa...non ci credo! Stavo flirtando con Bucky!.
Lui mi sorrise in modo dolce, il che mi fece arrossire ancora di più, e poi disse «Mi piacerebbe un sacco vederti in azione...anche se forse ti vedrò presto» anche lui arrossì...che anche lui stesse flirtando? Una parte di me lo vorrebbe...che cavolo dico.
Mi schiarii la voce per tornare alla realtà e dissi «Speriamo che non ci sia bisogno di combattere»
Ad un certo punto sentii una voce intervenire « Lo spero anche io Allison, ma ne dubito se quest'organizzazione è pericolosa come Fury dice.»
Bucky chiese «Credi che ci attendono?»
«Non ne dubito che sia così, hanno già colpito Tony e rapito Wanda quindi potrebbero già essere arrivati da Barton».
Natasha che era al posto di guida insieme a Sam disse «Speriamo di non arrivare tardi!»
Wilson la guardò «Sono sicuro che andrà tutto bene, Clint non è uno sprovveduto e avrà messo la sua famiglia al sicuro.»
Steve annuì «Sam ha ragione, se vedesse qualcuno sospetto arrivare metterebbe al sicuro la sua famiglia.»
Dopo qualche secondo di silenzio Sam intervenne «Vorrei fare notare una cosa che forse a voi e a Fury è sfuggita.»
Bucky al mio fianco lo guardò «E sarebbe?»
«Sarebbe che, se vi ricordate, lui e Scott sono agli arresti domiciliari e che sono monitorati, se noi lo portiamo via il governo darà la caccia a lui e alla sua famiglia per poi sbatterlo in prigione, quindi la mia domanda è questa...come cavolo facciamo con il dispositivo alla caviglia?»
I presenti si guardarono spaesati, sicuramente non avevano pensato a questa evenienza, quindi dissi «Posso pensarci io al dispositivo»
Steve guardandomi attentamente chiese «E come?»
« Posso disattivarlo, diciamo che sono un esperta».
Wilson mi guardò «Oltre ad essere un ninja sei anche un esperta meccanica?»
Lo guardai «È uno dei vantaggi di essere un agente dello S.H.I.E.L.D, ti insegnano a disinnescare meccanismi ed esplosivi»
Natasha disse «Era un corso non obbligatorio.»
«Io ho voluto farlo, mi sarebbe stato utile e a quanto pare avevo ragione.»
Sam mormorò «Problema risolto.»
Sorrisi a questa affermazione poi venendomi in mente una cosa chiesi «Chi é Scott?»
Sam rise «Non sai chi è Tic Tac?»
Ero veramente confusa «Tic Tac?»
Bucky al mio fianco sbuffò e rispose «Scott Lang, un ex ladro che è diventato un eroe con il nome di Ant Man.» «E che poteri ha?»
«Diventa piccolo come una formica grazie alla sua tuta...a quanto pare può diventare anche gigante.»
Rimasi sbalordita «Questa mi è nuova.»
Sam ridacchiò «La stessa cosa che ho pensato io quando l'ho visto.»
«Aspetta...ora capisco perché lo chiami Tic Tac» e mi misi a ridere per quel soprannome.
Steve mi sorrise e disse «Finalmente ho conosciuto la sorella di Iris, ho sentito molto parlare di te.»
Anche io sorrisi « Anche io di te...insomma la tua reputazione ti precede Capitano ma Iris parlava molto di te e dei tuoi discorsi ispiranti.»
«Discorsi ispiranti è?»
Sam lo guardò «Ho sempre detto che tu e i tuoi discorsi andate a braccetto.»
Nat ridacchiò «Anche con la parola...Linguaggio.»
Steve alzò gli occhi al cielo e Bucky al mio fianco rise della scena, quindi chiesi «Cosa intendono?»
James mi guardò divertito «Storia lunga, te la racconto un altra volta.»
Stavo per ribattere quando Natasha intervenne «Siamo arrivati.»
Il Capitano disse «Atterra» di li l'atterraggio fu morbido quindi non mi dette fastidio, ma si vede che la mia faccia tirata fu notata perché Sam chiese «Allison tutto bene? Hai una faccia» e tutti mi guardarono...maledetto uccellaccio!
«Ehm...si sto bene»
«Sicura?»
Annuì «Odio volare tutto qui, ho avuto brutte esperienze di volo e preferisco stare a terra.»
Steve mi sorrise «Non sei l'unica, anche io ho avuto brutte esperienze con il volo e vorrei non ripeterle» contenta per non essere l'unica con problemi di volo gli sorrisi grata.
La rampa si abbassò facendo entrare la luce che mi accecò essendo che i miei occhi si erano abituati al buio però ero felice di uscire da questo mezzo infernale.
Vedendo gli altri che prendevano le loro armi lo feci anche io, presi la mia inseparabile pistola e me la legai sulla coscia pronta all'uso, poi misi la katana sulla schiena per ogni evenienza anche se forse non l'avrei usata.
Scendemmo cauti e pronti a scattare per ogni possibile minaccia, anche perché non sapevamo se il nostro nemico sconosciuto era già li ad aspettarci o fatto del male alla famiglia Barton.
Davanti a me si estendeva un campo enorme di un verde rigoglioso con molto alberi che proteggeva il campo e quelli vicini, steccati di legno scuro si estendeva per tutto il campo e incorniciava un bell'orto rigoglioso di tante verdure ed erbe aromatiche, un grande capannone rosso scuro era proprio dietro all'orto, un trattore verde prato era parcheggiato di fianco ed infine l'enorme casa bianca stava proprio in mezzo rendendo tutto bello e calmo...ho sempre desiderato una casa sperduta nel nulla dove stare per conto mio.
Barton era proprio fortunato.
Al mio fianco Bucky e Sam guardavano la casa con bocca aperta e quest'ultimo chiese «È qui che abita Clint?»
Nat annuì «Ha preso il posto più bello e sperduto e ci ha costruito la casa per la sua famiglia.»
Bucky commentò «Ha proprio una bella casa.»
Annuì e chiesi «Come mai nessuno allo S.H.I.E.L.D sapeva che era sposato?»
La russa rispose guardandomi «Lo S.H.I.E.L.D aveva molti nemici e anche Clint ne aveva quindi lui e Fury hanno concordato sul fatto di tenere nascosta l'esistenza della sua famiglia.»
«Una bella decisione, mi chiedevo solo se era single.»
Steve chiese «Perché ti interessa Clint?»
«Cosa? No, non mi interessa e non mi è mai interessato.»
Sam chiese «E come mai ti sei chiesta se era single?»
«Perché le ragazze dello S.H.I.E.L.D si chiedevano se era libero, tutte loro volevano essere la futura signora Barton.»
Nat ridacchiò e commentò «Occasione sfumata.»
Mi strinsi nelle spalle «Immagino di si.»
Steve sistemandosi due scudi rettangolari di ferro nero disse «Meglio andare» noi annuimmo e ci avviammo verso la casa.
Il silenzio non è amico di nessuno in queste situazioni e io odio il silenzio perché non porta mai niente di buono.
Quando siamo giunti davanti alla casa ci guardammo intorno attentamente e dissi «C'è silenzio...troppo silenzio per i miei gusti.»
Bucky annuì «Concordo.»
Io guardai attentamente la casa e solo in quel momento mi accorsi che la porta d'entrata era spalancata e fuori dal cardine superiore, come se fosse stata aperta con forza e dissi «Ragazzi credo che sia successo qualcosa.»
Nat mi guardò «E cosa te lo fa credere?»
«La porta d'ingresso scardinata.»
Sam esclamò «Cosa?»
«Guardate con i vostri occhi se non ci credete, qualcuno è arrivato prima di noi.»
Steve sospirò «Sarà meglio dividerci e cercare Clint e la sua famiglia»
Natasha chiese «Credi che stiano bene?»
«Ne sono certo, chiunque siano questi qui hanno trovato pane per i loro denti.»
Sam chiese «Come vuoi che ci dividiamo?»
«Sam tu controlla dall'alto, se vedi qualcosa di sospetto faccelo sapere.»
«Ricevuto» e si alzò in volo.
«Io e Natasha controlliamo il capannone mentre Bucky e Allison controlleranno la casa, se li trovate chiamate gli altri» noi annuimmo e ci dividemmo.
La casa era così silenziosa che mi faceva accapponare la pelle e per questo tenni i sensi all'erta per eventuali minacce che potevano ancora essere dentro la casa e non ero l'unica, anche Bucky che era dietro di me era pronto a scattare per ogni possibile minaccia e forse un pò mi confortò sapere che se mai ci avessero attaccato non ero da sola ad affrontare tutto questo.
Il soggiorno era disseminato di oggetti rotti e giocattoli, il tavolo era capovolto ed era pieno di buchi così dissi «Colpi di proiettili.»
Bucky guardò il tavolo e disse «Pare che qui ci sia stata una colluttazione, Barton avrà usato il tavolo come barriera contro i proiettili...non che servisse molto.»
Annuii «Sarà l'unica cosa che aveva a disposizione per proteggersi, usa tutto quello che trovi a tuo vantaggio e usalo al meglio delle tue capacità...primo insegnamento dello S.H.I.E.L.D, non l'ha dimenticato per nostra fortuna.»
«Hai ragione però ora dov'è?»
«Questo non lo so, ma conoscendolo avrà cercato di portare gli attentatori nel bosco e avrà usato la cosa a suo vantaggio, molto probabilmente saranno morti a quest'ora.»
Lui mi guardò sorpreso «Un uomo contro un intera squadra armata?»
«Il suo nome in codice è Occhio di Falco e non è dato a caso, era uno dei nostri migliori agenti e non sai quante uccisioni ha in suo attivo» lo vidi abbassare gli occhi a queste parole e mi maledissi per averle dette così tentai di rimediare «Scusa James io...»
Mi sorrise «Non devi scusarti Allison, non posso fare finta che non abbia commesso quelle uccisioni.»
«Però sono stata stupida a dire queste parole.»
«Vere, almeno Clint ha ucciso persone pericolose per proteggere il suo paese a differenza mia.»
«Ha...Abbiamo ucciso persone sotto continue menzogne per un'organizzazione che si è rivelata essere l'HYDRA, non siamo poi tanto diversi.»
Mi sorrise «Forse...» si interruppe per un rumore che proveniva dal piano di sopra che ci fece mettere all'erta.
Presi la pistola dalla fondina al mio fianco e la puntai davanti a me pronta a sparare a chiunque fosse ancora in questa casa, guardai Bucky che aveva puntato il suo fucile davanti a sé e quando incrociò il mio sguardo disse «Proveniva dal piano di sopra.»
«Mi sa che chiunque abbia attaccato Clint sia ancora qui, saliamo a controllare.»
Annuì «Ti copro le spalle» e insieme ci avviammo verso le scale che portavano al piano superiore.
Salimmo le scale piano e in allerta con le armi puntate davanti a noi, se c'era qualcuno le scale era un buon posto per un imboscata.
Entrammo in una grande stanza con un letto matrimoniale ridotto a un ammasso di coperte e per terra c'erano tre cadaveri vestiti con passamontagna e giubbotti antiproiettile e dissi « Abbiamo trovato gli attentatori».
Bucky si abbassò e gli tastò il polso «È ancora caldo, non deve essere successo da molto.»
Abbassai la pistola e dissi «Sarà opera di Clint, saranno saliti per sorprenderlo ma hanno trovato lui ad attenderli...è nel suo stile.»
«La domanda è chi sono questi tizzi, per avere armi del genere devono essere organizzati.»
«Lo penso anche io...però...»
Lui mi guardò «Però?»
« Ho il sospetto che sia la stessa organizzazione che ha attentato alla vita di Tony e rapito Wanda.»
«Questo lo sapevamo».
«Si, ma non sapevamo che fosse così organizzati da avere così tanti uomini al suo comando.»
«La faccenda è più grossa di quanto pensavamo.»
Una voce maschile che conoscevo intervenne «Non sapete quanto.»
Vidi Bucky che alzava il fucile per puntarlo dietro di me, ma poi lo vidi che lo abbassava subito dopo così mi voltai.
Mi trovai l'arco di Clint puntato addosso, così misi via la pistola e dissi «È bello rivederti Barton.»
Lui abbassò l'arco e mi guardò sorpreso «Allison? Che ci fai qui?»
Sorrisi «Sono venuta a salvarti le chiappe mi sembra ovvio, tendi a metterti nei guai.»
Lui ridacchiò «Senti chi parla» rimise la freccia nella feretra e continuò «Quanto è passato? Quattro anni?»
«Giù di li.»
«Non mi hai mai mandato messaggi, siamo amici diamine.»
«Mi dispiace Clint, vedevo che eri occupato a fare l'Avenger e non volevo disturbarti.»
«Trovo sempre tempo per un'amica.»
«Anche io avrei qualcosa da rimproverarti, non mi hai mai detto che avevi una moglie e dei figli.»
«Dovevano saperlo in pochi.»
«Però a Natasha lo hai detto.»
«Lo so scusami.»
«Per questa volta sei perdonato» sorrisi e poi corsi ad abbracciarlo «Sono contenta che stai bene.» Lui contraccambio l'abbraccio «E io di rivederti.»
Sentimmo un borbottio alle nostre spalle così ci staccammo e Clint disse «Felice di rivederti con noi Barnes.»
«Anche per me Barton.»
«Se ti hanno risvegliato significa che sei guarito.»
Lui annuì «Il percorso è lungo ma Steve ha bisogno di me quindi dare una mano è il minimo.»
Io intervenni «La tua famiglia dov'è?»
Nel capannone, ho costruito una botola per questi casi».
«Sei stato previdente.»
Annuì «Dopo averli messi al sicuro gli ho portati in mezzo al bosco dove gli ho teso un imboscata, ovviamente qualcuno mi è scappato ma staranno ancora cercando di uscirne, poi sono rientrato per riprendere la mia famiglia e siete arrivati voi.»
Bucky annuì poi si toccò l'auricolare «Steve abbiamo trovato Barton, la sua famiglia è nascosta in una botola nel capannone...okay arriviamo» poi ci guardò e continuò «Ha detto di raggiungerli.»
Noi annuimmo e Clint guardandomi chiese «Allison chi sono questi tizzi?»
«Non lo sappiamo, sappiamo solo che vogliono attaccarvi.»
«Come hai saputo che ero in pericolo? Che mi risulti non hai il potere della preveggenza.»
«Grazie a un cellulare» poi insieme ci avviammo giù per le scale e Clint confuso chiese «Che cellulare?»
Bucky rispose «Quando torniamo sarai informato si tutto.»
«Lo spero, non ci capisco più niente» e svelti raggiungemmo gli altri fuori, non prima di avergli tolto il dispositivo alla caviglia.
Quando tornammo dagli altri vidi insieme a loro una donna molto bella e tre bambini, dovevano essere la famiglia di Clint ed infatti lui corse ad abbracciarli mentre Steve e Natasha si avvicinavano a noi, il primo chiese «Tutto bene all'interno?»
Bucky rispose «Abbiamo trovato tre cadaveri appartenenti a un commando.»
Io continuai «Ben equipaggiati ed organizzati.»
Natasha intervenne «Questa organizzazione si sta rivelando una spina nel fianco.»
Annuì «Non sappiamo molto di loro, speriamo solo che Owen sia riuscito a sbloccare il cellulare.»
Ad un certo punto Clint si avvicinò con la sua famiglia e disse «Grazie ragazzi per essere venuti a salvarmi» noi annuimmo sorridenti e lui continuò «Amore lei è Allison, lavorava con me nello S.H.I.E.L.D.»
La donna mi sorrise «Piacere di conoscerti.»
Clint continuò «Lei è mia moglie Laura e i miei tre figli: Cooper, Lila e Nathaniel.»
Sorrisi «È un piacere conoscervi, Clint non mi ha mai parlato di voi e dire che siamo molto amici.»
Laura ridacchiò «Clint è molto protettivo.»
«Lo so bene.»
Barton mi guardò «E cosa vorresti dire con questo?»
«Ti ricordi della missione a Oslo?»
«Si quella in cui dovevamo recuperare delle informazioni sensibili che potevano causare una guerra.»
«Si quella, durante la fuga sono stata colpita alla gamba e invece di scappare con le informazioni tu hai voluto restare a proteggermi armato di arco contro almeno una dozzina di criminali armati, siamo stati fortunati che una squadra è venuta in nostro soccorso se no sarebbe finita male.»
«Non potevo lasciarti in mano nemiche.»
«E te ne sono grata, ma stavamo per morire entrambi.»
«Cadi tu, cado io.»
Sbuffai «Tu e il tuo motto del cavolo.»
Ad un certo punto Natasha ci interruppe «Non vorrei interrompere la vostra rimpatriata ma dovremmo andare.»
Clint chiese «Andare dove?»
Steve stava per rispondere quando dall'auricolare sentì Sam dire allarmato "Ragazzi c'è del movimento".
Il Capitano chiese «Dove?»
"Ai margini della foresta, dovreste vederli tra poco."
«Sono armati?»
"Hanno i mitra e giubbotti antiproiettile."
«Quanti c'è ne sono?»
"Una dozzina come minimo, ma altri quattro si stanno dirigendo verso il quinjet."
«Sam tienili lontani, non devono appropriarsene.»
"Ricevuto!"
«Io, Nat, Bucky e Allison ci occupiamo degli altri.»
Clint intervenne «Mi aggrego al gruppo, vi servirà una mano.»
Nat lo guardò «Devi proteggere la tua famiglia.»
«È quello che voglio fare e poi anche voi siate la mia famiglia.»
Io guardai la russa «Un aiuto in più ci servirebbe.»
Steve annuì «Laura prendi i bambini e nascondetevi nella botola del capannone finché non venivamo a prendervi» lei annuì poi baciò il marito per poi prendere i figli e correre nel capannone.
Dopo aver imbracciato il fucile Bucky chiese «Che facciamo Steve?»
«Affrontarli qui a campo aperto sarebbe un suicidio, quindi gli tenderemo un imboscata e la faremmo qui.»
Clint chiese «Come procediamo?»
Ci pensò un attimo guardandosi intorno e poi rispose «Buck tu piazzati dietro il trattore, attira la loro attenzione con gli attacchi a distanza» lui annuì e dopo avermi guardato corse verso il trattore.
«Io e Natasha gli prendiamo dal fianco sinistro, mentre Clint e Allison dal fianco destro» noi annuimmo decisi e lui continuò «Cerchiami di eliminarli tutti e andiamocene alla svelta» poi lui e Nat corsero a sinistra mentre io e Barton a destra.
Lo show stava per cominciare.
Dopo nemmeno cinque minuti li vidi arrivare e avanzavano minacciosi verso la casa, presi la pistola dalla fondina pronta per innescare la trappola e anche Clint al mio fianco preparò il suo fidato arco.
Appena arrivarono hai pressi della staccionata bianca Bucky iniziò a sparare dando inizio alla battaglia.
I primi due della fila caddero come sacchi di patate al suolo e gli altri confusi si misero al riparo per poi sparare verso il trattore, vedendo Steve e Nat sbucare alla loro sinistra iniziando un combattimento corpo a corpo io e Clint decideremo di intervenire colpendo i nemici a distanza.
Due di loro caddero per mano della mia pistola mentre altri due per mano dell'arco di Clint che disse «Mi ricorda molto Oslo.»
Lo guardai per un attimo «Io e te la ricordiamo in modo diverso.»
Sbuffò «Guastafeste» e ridacchiai.
Come squadra non eravamo male, infatti dopo dieci minuti buoni ne rimaneva solo uno che cercava di scappare, presi la mira e quando fui sicura del colpi sparai senza esitazione eliminando l'ultimo, Bucky disse al mio auricolare "Quello era mio Ally".
Un brivido mi percorse la schiena, era la prima volta che mi chiamava per soprannome, di solito solo mia sorella mi chiamava così...perché mi fa questo effetto?
Riprendendomi risposi «Mi dispiace Bucky, era li che diceva "sparami"! Non potevo non farlo.»
Lo sentii ridacchiare "Sei piena di sorprese, Allison".
«Non sai quante» a queste parole arrossii vistosamente e chiusi il collegamento.

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