𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨

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Un auto nera rallentò fino a fermarsi nel piccolo sentiero che portava ad un mastodontico edificio, circondato soltanto da alberi e silenzio. Il motore si spense e le portiere anteriori si aprirono contemporaneamente: due ragazze, entrambe sugli attenti, uscirono dal 4x4 e richiusero le portiere senza far rumore.
«Sei sicura sia già qui?» domandò una delle due, dai capelli corti che le sfioravano il collo e il naso all'insù, per fissare l'enorme edificio apparentemente abbandonato. L'altra fece spallucce, legò i lunghi capelli in una coda alta e poi portò una mano alla fondina che teneva legata in vita.
«Ti fidi?» domandò ancora la stessa ragazza, seguendo la sorella verso l'unica porta di accesso all'edificio, che consisteva in una semplice grata in ferro.
«Non lo so, Iris.» ribatté l'altra, facendo spallucce. Prima ancora che potessero avvicinarsi quanto bastava, la grata si aprì e Maria Hill uscì quel tanto che bastava per farsi riconoscere: nel vedere il suo viso, entrambe le ragazze si rilassarono. Quando quella mattina la donna aveva chiamato cercando un posto sicuro, le due avevano immediatamente indicato il vecchio centro di addestramento S.H.I.E.L.D, ormai abbandonato e in rovina dopo un'esplosione, poco fuori città, ma poi avevano capito che qualcosa non andava: perché Maria Hill si era rivolta a loro, visto che avevano ormai lasciato l'organizzazione da mesi? E, soprattutto, perché aveva insistito per incontrarle?
«Seguitemi!» ordinò la donna, rientrando subito nell'edificio. Le due ragazze, seppur ancora un po' titubanti, la seguirono all'interno e Allison, scrupolosa com'era, richiuse dietro di se la grata.
«Perché ci hai chiamate?» domandò Iris, che non aveva peli sulla lingua «Cosa sta succedendo?» aggiunse poi, mentre affiancava Maria e la guardava in cagnesco. La donna sbuffò e roteò gli occhi, poi svoltò verso sinistra ed imboccò un altro corridoio identico a quello che avevano appena attraversato: lì dentro non c'era un bell'odore. Arrivarono in una stanza più ampia, divisa a metà da una spessa tenda in plastica.
«Non è stata una mia idea,» disse Maria, spostando proprio quella tenda «ma sua.» aggiunse poi, indicando l'uomo disteso sul letto che, fino a quel momento, era rimasto celato.
«Nick?» domandò Allison, preoccupata, mentre si avvicinava a passo svelto al lettino.
«Come va, ragazze?» domandò quest'ultimo, tossendo subito dopo. Iris, con un sopracciglio inarcato, si avvicinò cauta, quasi avesse paura di toccarlo o di essere troppo vicina.
«Cos'è successo?» chiese, facendo scivolare lo sguardo sulle macchine a cui era legato, sui cerotti e la flebo.
«Molte cose,» disse Fury, tirandosi leggermente su «ma adesso ho un favore da chiedervi.» aggiunse poi, lanciando uno sguardo alla Hill, che avanzò di qualche passo.
«Lo S.H.I.E.L.D è compromesso e non sappiamo di chi fidarci. C'è una missione di recupero da portare a termine e ho bisogno di una di voi.» spiegò Maria, impaziente. Le due ragazze portarono di nuovo lo sguardo a Nick, confuse.
«Lo S.H.I.E.L.D è compromesso? Ma di cosa stai parlando?» domandò Iris, scuotendo leggermente il capo. Nick distolse brevemente lo sguardo e la ragazza capì che doveva esserci molto altro dietro, che ancora non sapevano.
«Chi è stato catturato, e soprattutto da chi?» domandò Allison, avvicinando una sedia al letto. Nick la guardò con affetto, poi sospirò.
«Natasha...» disse, poi fece scivolare lo sguardo su Iris, consapevole che quello che avrebbe detto l'avrebbe fatta scattare sugli attenti «e Rogers.» aggiunse. Iris strabuzzò gli occhi ed arretrò di un passo, poi abbassò lo sguardo per qualche secondo e quando lo puntò di nuovo su Nick lui vi lesse dentro una determinazione felina, tratto presente in entrambe le sorelle, qualcosa che lo aveva sempre affascinato.
«Adesso ho soltanto voi. So che ormai siete fuori dal giro, ma...» continuò Nick, ma il suo sproloquio fu interrotto da un'occhiataccia di Allison, che poi roteò gli occhi e gli strinse una mano. Non doveva dare nessuna spiegazione, loro per Nick ci sarebbero state sempre, in qualsiasi situazione.
«Resta con Nick, Allison. Nessuno deve sapere che siamo qui. Non so cosa sia successo, ma è qualcosa di grave se anche il Capitano Rogers è stato catturato.» disse Iris, poi si voltò verso la Hill «Sai già dove li stanno portando?» chiese, e la donna annuì.
«Bene.» disse, poi sospirò e guardò la sorella, che aveva lasciato il capezzale di Nick per avvicinarsi a lei.
«Torna tutta intera!» le ordinò Allison, facendola sorridere.
«Ci proverò.» confermò Iris, facendole l'occhiolino.
Allison seguì le due donne con lo sguardo mentre si allontanavano, poi si voltò verso Nick.
«Lo sai che è ancora legata a lui, vero?» domandò, scuotendo appena il capo.
«Si è occupata di lui quando l'abbiamo trovato, è comprensibile.» confermò Nick, facendo appena spallucce. Allison sospirò.
«Ora mi dirai cos'è successo?» domandò, rivolta all'uomo, mentre provava ad allontanare la preoccupazione per sua sorella. Fury si sistemò meglio sul lettino, si schiarì la voce e puntò lo sguardo sulla ragazza, che aspettava impaziente.
«Hai mai sentito parlare del Soldato D'inverno?» chiese, ma Allison non aveva mai sentito pronunciare quel nome.
Mai, prima di quel momento.



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Ecco qui il prologo di questa particolare Storia. 
Non ho molto da dire, se non che questo Prologo è ambientato leggermente prima degli avvenimenti della storia e serve a introdurre i nuovi personaggi, ovvero Iris e Allison. 
Spero vi piaccia e che lo facciate sapere con una stellina o un commento, io ed ElisabethPrime aspettiamo con ansia. Non sappiamo ancora quanti capitoli pubblicheremo a settimana, visto che i capitoli sono ancora in fase di scrittura, quindi vi prego abbiate pazienza, please. 
A presto,
con il primo vero capitolo, 
Lili







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