Shadow è uno dei migliori piloti delle forze speciali italiane, membro della squadra fantasma Omega. Durante una missione sotto copertura si è invaghito della figlia del loro obiettivo, Carmen Bonfiglio. Lui e la squadra hanno ucciso suo padre, e ha...
Stasera non pensavo di riuscire a farcela, invece eccomi qui.
Per questo capitolo mi gioco la carta del trigger warning sulle scene di sesso esplicito. Ne troverete una, avanti veloce in quel pezzetto dunque per chi non le ama.
A parte questa piccola parentesi, il capitolo che vi apprestate a leggere è divertente e al tempo stesso per certi versi toccante.
Non dimenticatevi di sostenermi con le stelline a fine capitolo. Vi aspetto inoltre nei commenti e sui social
Ig: venus.barrons
TikTok: @venusb57
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
CARMEN
Proprio quando sto per andare fuori di testa vengo condotta dalle guardie alla postazione telefono per rispondere ad una chiamata per me.
«Pronto»
«Carmencita sono Sydney»
Siamo alla prova del nove. Ho il cuore in gola, chissà come l'avrà presa il mio ometto. Dal tono del mio avvocato non dovrebbero esserci cattive notizie.
«Siamo in macchina di ritorno da Ginevra»
Lì vicino a lei c'è anche Shadow e non so perché questa consapevolezza mi fa sentire strana
«Siamo in vivavoce?»
Dopo un secondo di tentennamento mi risponde di no. Ne sono delusa.
«Allora come è andata?»
«Tuo figlio è un fottuto leader. Di quelli che ti arpionano le palle anche solo sbattendo le ciglia. Le povere donne che capiteranno sul suo cammino sono già spacciate»
Rido buttando fuori il fiato che tenevo sospeso.
«È andata bene Carmencita. Proprio come speravi, Samuel si è dimostrato essere sveglio, ma soprattutto con te in tutto e per tutto»
Mi viene da piangere. Lui è con me, non mi giudica, neanche per le bugie cui ormai ho confessato tenere ancora strette.
Se esco di qui gli dirò la verità. Che sono io la sua mamma e che ho fatto errori forse imperdonabili, ma sono pronta a rimediare.
«Un figlio è per la vita»
La voce mi esce stridula. L'affermazione non è sempre vera, io non ho cambiato la vita dei miei genitori, sono stata solo un accessorio.
«Il ragazzino ha avanzato delle richieste, come un rapinatore navigato»
Sghignazzo asciugandomi gli occhi
«Cosa vorrebbe?» gli darei tutto.
«Lo andiamo a prendere dopo gli esami, tra 15 giorni»
In fondo lo sapevo che voleva andarsene da lì. Il mio piccoletto raggiungerà il suo obiettivo con o senza di me.
