CAPITOLO 43

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Ciao birboni,

stasera ho avuto un imprevisto: mi sono messa a leggere una cosa (che avrei dovuto rimandare alla settimana prossima) che mi ha fatta emozionare così tanto da farmi passare la voglia di pubblicare. Non solo stasera ... mai più.

Comunque qualcuno dice che dovrei farlo ugualmente (pena nessun fiore al mio funerale), allora ubbidisco, da brava bambina.

Sono rimasti quattro capitoli alla fine, probabilmente domani notte si concluderà anche questa avventura.

Non faccio attendere oltre gli eventuali animaletti notturni.

Buona lettura

IG: venus.barrons

TikTok: @venusb57


CARMEN

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CARMEN

Mio zio mai conosciuto è in realtà mio padre. Quindi, per sangue, sono comunque una Bonfiglio. 

Lui era un ragazzino, è stato messo in mezzo in una faccenda più grande di lui, in mezzo a quell'amore tossico che rubava persino le carezze ad una bambina innocente. È fuggito lontano, ha cambiato identità, si è rifatto tutta un'altra vita.

Pian piano tutti lasciano la stanza, e ciascuno ha una parola per me.

«Anche il mio passato è pieno di casini, sono difettata, rattoppata, ma se vuoi parlare ci sono»

Blue poggia la mano sulla mia spalla poi esce. Naked, prima di seguirla, mi scompiglia bonariamente i capelli, si accosta al mio orecchio per sussurrare il suo consiglio.

«Pensa a ciò che hai, dimentica ciò che non hai avuto»

Resto colpita dalla loro sensibilità, nessuno mi aveva mai degnata di tanto supporto. Haze, l'ultimo rimasto, a parte Shadow, si avvicina

«Carmen» mi chiama per avere tutta la mia attenzione. Mi alzo in piedi, sempre nell'abbraccio di Shadow, che segue i miei movimenti come fossi vestita di lui.

«Mentre Anita leggeva ho fatto una ricerca su Federico Bonfiglio. Non c'è nulla, è chiaro che abbia cambiato nome, ma io posso trovare il tuo vero padre» occhi acquamarina fissi nei miei « in qualche minuto scarso potrei darti nome e cognome attuale, indirizzo, foto...tutto»

Questa possibilità, che mi viene offerta su un piatto d'argento, mi fa tremare, sento tutto l'odore di marcio nonostante l'aspetto invitante. Sono informazioni dalle quali poi non potrò tornare indietro. 

Scoprire l'identità di mio zio...mio padre, sapere dove sta, cosa fa, se ha mai pensato a me. Ho paura di rientrare nel meccanismo malato della spasmodica ricerca di approvazione, di considerazione, di un amore che non mi spetta solo perché sono sangue del suo sangue. 

Sposto lo sguardo su Shadow, l'uomo che mi dà tutto quello di cui ho bisogno. Protezione, conforto, amicizia, passione, sostegno, sicurezza, brivido...amore.

«Qualunque cosa deciderai di fare...» porta le nostre mani unite davanti al mio viso «questo non cambierà mai»

Non c'è stato bisogno di parole per "riprendermelo", per giustificare la mia reazione di merda dell'altro ieri. Nessuna richiesta, solo instancabile presenza nei momenti importanti. 

Voglio lasciare il passato al suo posto, guardare avanti, guarire grazie ai miei nuovi amici, mio figlio, il mio uomo.

«Grazie Haze, per il momento non voglio saperlo. Se un giorno dovessi ripensarci, approfitterò della tua offerta»

Sorride, una pacca sulla spalla ed esce, mi lascia sola con l'uomo cui devo tutto...la caduta agli inferi e la rinascita. Mi scosta i capelli dal viso per tenermelo bene tra le mani e alzarlo verso di lui.

«Sono orgoglioso di te. Hai fatto tanta strada, tutta da sola»

«Ci sei stato tu ad ogni passo»

«No, io ci sono adesso e ci sarò in futuro, ma fino a qui ci sei arrivata tu, completamente sola attraverso le difficoltà. La Carmen bambina, con l'autostima a terra, e nessuno su cui contare, è arrivata ad essere la donna che sei, quella che amo»

Bacio quella bocca dalla quale escono parole dolci e appassionate. Lui ama le mie labbra con movimenti profondi e calmi. Questo bacio è consapevolezza.

Quando ci stacchiamo, ho voglia di fare qualcosa da coppia, qualcosa di normale, noioso, banale.

«La prossima settimana ho l'incontro con il professor Liotti, mi accompagnerai?»

«Non devi neanche chiederlo. Questo tizio, ti ha cercato lui hai detto?»

«Ahhh non fare il geloso, è un uomo di un'altra generazione rispetto a me, con un'esperienza da far paura, sarà una crescita pazzesca per me essere la sua assistente»

«Tutto questo non ha mai fermato un uomo dall'essere attratto da una bella donna come te»

Si guarda un po' in giro pensieroso il mio principe azzurro da strapazzo.

«Che c'è?»

«Nulla, solo un'idea stupida, che non so come mi è venuta»

«Hai paura che voglia un ritorno di visibilità legato a Black Angel?»

«Potrebbe essere, perché no? Inoltre è un uomo, ti guarderà come fanno tutti»

Sorrido, so già dove vuole arrivare.

«Quindi? Sei ufficialmente geloso, ammettilo»

«Quanto basta. In maniera molto meno che proporzionale al tuo fascino, parlo la tua lingua?»

Ahhhhh lo amooo!!! Così tanto da fare di nuovo un altro primo passo. Con lui mi sento al sicuro. È il mio Mister Al Sicuro come lo chiama Naked.

«Vorrei chiederti un'altra cosa»

«Spara»

«Nei giorni successivi all'incontro con il professor Liotti vorrei andare a cercare un appartamento per me e Samuel. Verresti anche tu?»

China il capo da un lato, socchiude gli occhi e infine sorride.

«Cosa mi stai chiedendo angelo nero? Di venire a visionare appartamenti o a convivere con te e Samuel?»

Si morde le labbra per non ridere a trentadue denti, ho già la mia risposta, così è facile buttarsi.

«Entrambe»

«Wow Carmen! Mi stai rubando tutti i primi passi da principe azzurro! Per forza sono da strapazzo»

Mi prende in braccio per le natiche, aggancio le gambe ai suoi fianchi.

«Allora? Devo aspettare molto per un sì?»

«Te ne do due di sì. Sì, vengo a vivere con te, e sì, ci scegliamo casa insieme»

Gli riempio il viso di bacetti, ho voglia di ridere e scherzare, leggera come la ragazzina che in fondo non sono mai potuta essere.

«È stato un atterraggio facile. Parlo la tua lingua?»

«Avevi chilometri di pista!»

Missione Black Angel - Squadra Omega -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora