CAPITOLO 28

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Insomma dai, poteva andare peggio. Per una volta quel tavolino che li divide è stato utile.

Vi apprestate a leggere un capitolo molto avventuroso e divertente.

Le montagne russe a noi ci fanno un baffo!

Buona lettura mie birbone

Ig: venus.barrons

TikTok: @venusb57

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SHADOW

Sbagliare è come cadere, solo chi si rialza merita di proseguire. 

Mi lecco le ferite e torno a camminare imperterrito, lungo questa strada dissestata ma avvincente, appassionante, e con una meta dove mettere fondamenta. 

Mi ha distrutto capire di averle rubato qualcosa che non potrò restituirle, spero solo che Samuel, con il suo amore, riuscirà a guarire quella ferita. Sono stato leggero e questo l'ha delusa almeno quanto ha deluso me, ma io non voglio andarmene con la coda tra le gambe. 

Lotterò ancora più strenuamente, darò a quella donna ogni cazzo di cosa che vuole. È incazzosa, una furia, ma è la mia furia.

Una delegazione della squadra Omega, composta da me, Blue, Naked e Haze arriva a Licata, nella totale invisibilità. 

Ci introduciamo nella villetta dei Bonfiglio, ormai ci muoviamo qui dentro come se fosse casa nostra. Haze va alla botola, accende lì un portatile e dopo esserci sincerati che nessuno ci abbia visto, lo seguiamo anche noi tre.

«Abbiamo già scandagliato questa casa palmo a palmo, che faremo ora? Toglieremo il pavimento? Foreremo le mura?» domanda Haze collegandosi alle telecamere che ci rimandano le immagini della città, della casa dall'esterno e della biblioteca. 

Rivediamo Anita, che sembra intenta a catalogare dei libri.

«La dolce Anita» fa notare Nak al capo. Lei alza lo sguardo da alcuni fogli e sorride debolmente allo schermo.

«È stata l'unica bella cosa di Licata»

«Anche il faro non è stato male» ribatte lui sghignazzando e si becca un pugno in pieno stomaco. Non smetteranno mai di pizzicarsi.

Blue srotola sul tavolo le mappe della città e le planimetrie della villetta dove ci troviamo.

«Allora ragazzi, Haze ha ragione, questa casa è stata setacciata eppure qualcosa di sicuro ci è sfuggito»

Infila la mano in una tasca dei pantaloni cargo e ne tira fuori la chiave che avevamo trovato la volta scorsa.

«Questa chiave sigilla qualcosa di importante e cosa c'è di più prezioso di lettere che rappresentano una confessione?»

«Se io scrivessi una lettera al giorno per anni, il nascondiglio sarebbe proprio dove sto ogni giorno» continua Naked

«Oltre tremilaseicento lettere sono fisicamente abbastanza ingombranti e non solo» aggiungo «Corrado non sapeva che sarebbe morto quel giorno, quindi lo spazio che deve aver dedicato loro è bello grosso, potenzialmente doveva contenerne molte altre ancora»

Missione Black Angel - Squadra Omega -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora