11. For Your Eyes Only

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"Ehi Visser, mi senti? Svegliati."

Il brusco ordine la riportò alla realtà. Sahara si accorse di essersi addormentata con la faccia dentro al piatto. Sollevò il volto, tastandolo con le dita e sentendolo umido di rimasugli di cibo.

"Merda" borbottò con la voce ancora impastata dal sonno, mentre si toglieva le briciole dalla guancia e dalla fronte.

Aveva bevuto talmente tanto alcol la sera precedente da essersi addormentata sopra al bancone. Si era intrattenuta per qualche ora con Eustass Kidd sulla Victoria Punk, poi aveva raggiunto una taverna giusto per chiudere la notte in bellezza. Non ricordava però come ci fosse finita svenuta nel piatto.

"Che brutta cera, Visser."

Aspetta, ma quella voce?

Sahara sgranò gli occhi nel mettere a fuoco la persona che l'aveva svegliata. Tra l'altro si accorse di essere bagnata fradicia dalla testa ai piedi.

"Fumatore!" quasi gridò, fissando il marine che stava a braccia incrociate davanti a lei, con due sigari stretti tra i denti, "Sei davvero tu o sono ancora sotto i postumi della sbornia?"

"Non credo di essere il tipo d'uomo che compare nei tuoi sogni" le rispose freddo Smoker, prima di richiamare il barista con un cenno della mano, "portaci dell'acqua. Molta acqua, quella che mi hai dato prima l'ho usata per gettargliela addosso" aggiunse e quando vide che il barista si allontanava per prendere il bere si rivolse solo a lei, "mi servi ricettiva, Visser. Quindi vedi di rimetterti e pure alla svelta."

Lei si strizzò i capelli, "Diciamo che potevi essere più delicato, mi hai rovinato l'acconciatura."

"Eri già un disastro" replicò tetro lui.

"Certo che lo ero. Tutta notte mi sono fatta cavalcare da un pirata rosso di tua conoscenza."

Smoker parve sul punto di vomitare, "Diamine Visser. Fai schifo. Sia se si tratta di Shanks sia se si tratta di...no, non voglio nemmeno pensare all'altro."

Lei ghignò. Adorava il pudore di Smoker, era l'unico marine assieme a Sengoku che le andasse a genio, di conseguenza si divertita parecchio a stuzzicarlo: "E tu devi imparare ad ascoltare tutti i racconti dei tuoi compari, anche i più spinti" replicò al volo, "Piuttosto, cosa ci fai a Dressrosa? Non eri in missione con il G-5?"

Smoker tossicchiò appena, con atteggiamento misterioso, "Sengoku ti manda i suoi saluti" le disse prima di allungarle sul bancone il quotidiano.

Sahara riconobbe la procedura: al suo interno avrebbe trovato i soldi per il servizio svolto fino a quel momento.

Lei annuì e piegò il giornale, mettendolo dentro la tasca della giacca. "Molto bene. Ora capisco perché sei vestito da turista del Mare Orientale" mormorò, studiando il vestiario di Smoker da quarantenne in vacanza composto da camicia floreale gialla e da un paio di bermuda corti.

Il viceammiraglio grugnì grattandosi i capelli bianchi, "Sai meglio di me che odio questo genere di incombenze ma ero di passaggio e hanno mandato me per la consegna."

"Quindi anche tu sai di Sengoku."

"Sì" le rispose semplicemente.

"Akainu sta sui coglioni proprio a tutti."

"Diciamo le cose come stanno: il Governo Mondiale ha bisogno di entrambi, di misure drastiche per certe missioni e di misure più tranquille per altre, come per la tua. Di volta in volta valuta chi tra Sakazuki o Sengoku se ne occuperà."

Lei annuì, "E sei d'accordo?"

"Secondo te?"

"Certo che no."

La Ballata della CacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora