18. Shichibukai

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Poche erano le cose in grado di sorprendere davvero Sahara Visser, e Sengoku rientrava di sciuro tra le persone in grado di lasciarla di stucco.

Quando l'ex grand'ammiraglio le aveva dato appuntamento nella propria dimora a poche leghe da Marineford, su un piccolo arcipelago sperduto tra le correnti, Sahara si era sorpresa del gesto.

"Non temi di svelare il tuo indirizzo a un cacciatore di taglie?" gli aveva domandato non appena l'uomo le aveva spalancato la porta di casa.

"Sono convinto di potermi fidare di te" si era limitato a risponderle lui, prima di farsi da parte per permetterle di entrare.

La casa di Sengoku era piuttosto modesta e spoglia e rappresentava un po' il suo essere. Tuttavia, qualche bizzarro quadro appeso alle pareti mostravano le reali passioni dell'uomo per la natura e la fauna del Nuovo Mondo.

Sengoku la fece sedere al tavolo da pranzo, "Ti preparo del tè?"

Lei gli sorrise leggermente "Va bene. Sappi che sei l'unico con cui non pretendo di bere alcolici."

Sangoku accese il bollitore. Nel frattempo si era appoggiato al ripiano della cucina con la schiena.

"Visto che mi sembri di umore trattabile, ti va di spiegarmi perché in questi mesi hai evitato tutte le mie chiamate? Ti dobbiamo ancora pagare il saldo della missione."

"Ho pensato che non ce ne fosse bisogno. Mi avevate pagato abbastanza."

"Sahara" mormorò Sengoku, perplesso, "Capisci che questa risposta non è da te, vero?"

"Lo so ma nella vita si cambia."

"Frasi filosofiche a parte è giusto che tu sia pagata fino all'ultimo berry visto come ti sei prodigata per proteggere Doflamingo."

Sahara mise su un sorriso tirato, "Vecchio Sengoku, sei a conoscenza del fatto che durante la missione ho iniziato una relazione sessuale con Doflamingo, l'uomo che dovevo proteggere?"

Sengoku impiegò qualche istante per rispondere, "Non ne ero a conoscenza."

Quindi Tatsuke non aveva parlato.

E brava la galoppina del Governo.

"Allora adesso comprenderai perché non voglio i soldi."

"Non c'entra nulla, Sahara. Non ti ho mai detto che non avresti potuto iniziare un rapporto con il soggetto della missione. Non hai infranto nessuna regola. Voglio che questo messaggio ti sia chiaro" le spiegò calmo, Sengoku. Si avvicinò con il bollitore e versò l'acqua calda dentro le due tazze che aveva appoggiato sul tavolo, di fronte a loro, "anche se ammetto che l'idea di te e quel criminale assieme non mi fa impazzire. Non nutro una grande opinione di Doflamingo per una serie di vicende passate. Ma il mio giudizio non deve riguardarti."

Sahara avvolse le dita attorno alla tazza di ceramica avvertendo sotto i polpastrelli il calore sprigionato, "Sei sempre troppo comprensivo."

"No, non lo sono. Ho mandato a morire il nipote del mio più caro amico senza battere ciglio, Sahara. Non ho il cuore tenero ma so cosa è giusto e cosa è sbagliato, e soprattutto separo gli ordini lavorativi dagli affetti. Loro non hanno mai specificato come portare a termine la missione. Non avendo posto vincoli, il tuo operato è risultato perfetto."

"Tsk, non mi fanno sentire meglio le tue parole" borbottò lei, "mi sento comunque una merda."

"Cambiando discorso e parlando di cose davvero importanti –visto che il tuo rapporto con Doflamingo non mi riguarda e non voglio che mi riguardi- voglio sapere come stai da quando sei una ricercata."

"Non sei il primo a chiedermelo ma diciamo che la mia vita è diversa. Ogni giorno una parte di me teme di morire."

"Mi dispiace molto. Non mi è stato detto nulla o mi sarei mosso per impedire a Sakazuki di renderti una ricercata. L'ho saputo solo leggendo il giornale, nessuno aveva chiesto la mia opinione in merito."

"Ho tirato troppo la corda con Sakazuki e penso di essermelo meritata."

Sengoku afferrò le mani di Sahara e le strinse tra le sue, "Sei una testa calda certe volte mentre altre volte sei la calma in persona. Sei così simile a me..." le disse lui, guardandola con affetto, "Sei la figlia che non ho mai avuto."

Lei gli strinse la mano con riconoscenza e dovette trattenersi dall'abbracciarlo, "Se volevi commuovermi vecchio Sen, sappi che ci stai andando vicino."

"Per questo motivo ho riflettuto a lungo su una soluzione che ti possa togliere dai guai."

"Del tipo?"

Un'espressione compiaciuta rivestì i lineamenti dell'uomo, "C'è solo un modo per renderti intoccabile: ti andrebbe di entrare a far parte della Flotta dei Sette?"


***


Una mano che accartocciava con rabbia il giornale e che lo gettava contro al vetro della finestra.

"Signorino?" mormorò Baby 5 nel guardare il gesto fulmineo di Doflamingo. Erano nella sala del trono, intenti con Diamante a progettare le prossime mosse per commerciare altri SMILE, "P-posso?" domandò poi dubbiosa, alludendo all'articolo del World Economy.

Doflamingo non le rispose e ciò equivaleva a un assenso.

Il titolo che Baby 5 si ritrovò a leggere era sorprendente.

"SAHARA VISSER PRENDE IL POSTO DI TRAFALGAR LAW ED ENTRA A FAR PARTE DELLA FLOTTA DEI SETTE."

La bocca della donna formava una O mentre si ritrovava a leggere ad alta voce: "Da quando la cacciatrice è diventata una ricercata, molti marines hanno perso la vita. La sua cattura si è rivelata più improduttiva rispetto a quanto previsto e la Marina ha dunque proposto alla donna di tornare alleati e abbassare l'ascia di guerra" finì di leggere lei, prima di cercare lo sguardo di Doflamingo e Diamante. Il primo era di spalle e la evitava mentre il secondo aveva un'espressione dura, "M-ma Signorino questo vuol dire che vi rivedrete e che...!"

"Taci se non vuoi essere lanciata fuori dalla finestra."

Baby 5 capì che l'argomento era ancora un tabù e che la ferita del capo, per quanto lui si fingesse indifferente, non era ancora del tutto rimarginata.


***


Ma il più arrabbiato di tutti era senza alcun dubbio Sakazuki.

Il grand'ammiraglio non si aspettava una notizia simile in quanto non era stato nemmeno consultato!

"Quella puttana me la fa sempre da sotto al naso. Per quanto ci provo non riesco a sbarazzarmi di lei" sbottò, aspirando con ira dal sigaro, le sopracciglia arcuate tese in una linea dura.

Borsalino Kizaru non si scompose e scrollò le spalle, "Gli ordini degli Astri erano chiari e loro la volevano nella Flotta dei Sette."

"Il punto è chi possa averla candidata per quel ruolo" riprese Sakazuki, alzandosi per dirigersi verso il balcone dell'ufficio che dava sul vasto oceano. Artigliò la balaustra, fissando un punto lontano, "Vorrei sapere chi trama contro di me."

"In pochi sappiamo cos'è davvero successo a Dressrosa."

"Appunto, il cerchio si stringe e lunedì verrà celebrato a Marineford il suo ingresso."

Chi mi ha tradito?

Fujitora, forse?, ragionò Sakazuki. Ma che beneficio ne trarrebbe? Anzi, lui voleva scioglierla la Flotta dei Sette.

"Farò le mie indagini, devo capire chi potrebbe pugnalarmi alle spalle" chiuse la questione Sakazuki prima di tornare alla cattedra.

La Ballata della CacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora