8. Fight at the Coliseum

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La lama nera vibrò nell'aria, falciando il vento. Sahara ruotò su se stessa e si preparò a colpire ancora, questa volta di lato muovendo appena il polso destro con uno scatto in avanti.

"Sei abile, è come se stessi danzando e non trucidando a morte qualcuno" commentò Tatsuke da bordo piscina mentre le gettava un'occhiata attenta, "Ora capisco la tua fama" concluse, poi ricominciò a leggere il notiziario del giorno, allungando le gambe sul comodo lettino.

"Detto da te vale doppio" le rispose semplicemente Sahara.

La cacciatrice di pirati si stava allenando in giardino, tra torsioni difficili e rapidi affondi. Quello era il suo metodo per tenersi in forma e non perdere l'agilità acquisita negli anni.

"Oggi si terra un evento molto atteso a Dressrosa" riprese Tatsuke, "da quello che scrivono nell'articolo, Doflamingo metterà in palio al Colosseo un dono di inestimabile valore a chi vincerà tutti i combattimenti dell'arena. Ne sapevi qualcosa?"

La spada di Sahara per un istante vacillò, ma durò solo un istante prima che l'impugnatura sull'elsa tornasse ferma. Sahara piegò il ginocchio in avanti e tentò un'altra stoccata piuttosto acrobatica. "Doflamingo non mi ha detto nulla a riguardo. E comunque dalla cena non abbiamo più avuto motivo di incontrarci."

"Avresti voluto che l'incontro si ripetesse?" si informò Tatsuke, sempre con lo sguardo basso fisso sulle pagine di giornale, fingendo che non le interessasse granché la risposta quando invece moriva dalla voglia di conoscerla.

La cacciatrice impiegò qualche secondo per soddisfare la sua curiosità, "Ho sempre sostenuto che stavo meglio senza lui attorno."

Tatsuke non insistette e ricominciò la lettura, "Pare che oggi siano presenti diversi pirati parecchio importanti pronti a contendersi il tesoro in palio. Si formeranno tre ring e i tre vincitori dei rispettivi ring si scontreranno con Diamante, il campione imbattuto del Colosseo nonché alto ufficiale di Doflamingo. Al vincitore andrà in dono una...cos' è 'sta roba? Sciabola del caimano? Sì, dovrei averlo pronunciato nel modo corretto."

La mano di Sahara tremò nuovamente nell'udire le sue ultime parole. "P-puoi ripetere?"

"Si formeranno tre ring e..."

"Passa all'ultima parte."

"...sciabola del caimano?"

Sahara annuì mentre rinfoderava la spada. "La conosco. Si tratta di un antico manufatto risalente alla prima dinastia dei Nefertari. Si diceva fosse andato perduto, la gente di Alabasta non l'ha più scorto in giro da almeno tre secoli."

Tatsuke aggrottò la fronte e si sistemò gli occhiali da vista con fare sospetto, "quello sguardo...non dirmi che..."

"Vado a iscrivermi al torneo" concluse Sahara, anticipandola, "Quel manufatto deve essere mio" disse solo prima di dirigersi verso l'ingresso, "sei pregata di non dire nulla a Sengoku."

La sentì sbuffare.

"Ormai sono tua complice e ho rinunciato mentalmente a una mia possibile promozione, tranquilla."





***





"Lady Mask."

La ragazza vestita da gladiatrice, che prendeva nota degli iscritti dietro al suo banchetto a lato del Colosseo delle corride, ruminò con noia la gomma da masticare e fissò quella stramba presenza che le aveva appena fornito il suo nominativo.

"Lady Mask? Ho capito bene?"

"Sì."

Sahara portava un paio di grossi occhiali da sole neri, che le oscuravano metà faccia. La lunga chioma era stretta in una treccia, coperta sulla nuca da un cappello con visiera. Una giacca di pelle le arrivava fino ai fianchi, da cui partivano dei pantaloni a vita alta. Una camicia comoda e larga terminava dentro questi ultimi. In poche parole non si capivano bene le sue sembianze, se fosse maschio o femmina.

La Ballata della CacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora