16. Seduced & Abandoned

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Avevano lasciato il corpo di Tatsuke appoggiato ad una rientranza, vicino all'ingresso della grotta e si erano incamminati all'interno dello spazio angusto, dove il buio diventava più soffocante.

Doflamingo procedeva davanti a lei. Era fiero e imponente, con il contegno sdegnoso di un imperatore a cui è appena stato fatto un terribile torto.

Sahara ne fu ammaliata. Con sguardo incerto percorse le ampie spalle dell'uomo, coperte come di consueto dalla giacca di piume rosa, quel tessuto ora macchiato di lacrime cremisi. Dei tagli gli rovinavano l'incarnato solitamente perfetto eppure quel disordine sembrava donargli, lo rendeva più avvicinabile, meno drago celeste.

Perché sto pensando a Doflamingo come se dovessi dirgli addio?, si chiese Sahara, prima di fermarsi di fronte a lui.

Il biondo aveva voltato appena il capo in direzione delle esplosioni. "Questo luogo lo conosco solo io e nessuno verrà a interromperci" esordì, posizionando finalmente l'attenzione sulla cacciatrice. Le mani erano dentro le tasche dei pantaloni zebrati, la posa che esibiva rilassata. "Sono pronto per la verità, Visser. Stupiscimi."

"Prima tu. Cosa voleva Barbanera?"

La vena sulla fronte dell'uomo parve farsi più nitida evidentemente scocciato di dover aprir bocca per primo. Ma qualcosa lo convinse a parlare, forse il volto di lei teso in una maschera di serietà: "Il mio frutto del diavolo. Law mi avrebbe ucciso, vendicandosi, mentre Teach si sarebbe impossessato dei miei poteri per rendere ancora più forte la sua ciurma. Ora tocca a te."

"Da anni collaboro con Sengoku e questa missione non fa eccezione. Lui in verità non si è ritirato come tutti credono ma gestisce una divisione segreta che opera per conto del Governo Mondiale, di loro."

"Certo, i cinque vecchi."

Lei non capì a chi si riferisse ma lui le fece un gesto della mano come a continuare.

"Loro sapevano che questi pirati della generazione peggiore avrebbero attentato alla tua vita e non potevano permetterselo visto che tu gestisci la criminalità del Nuovo Mondo."

"Quindi ti hanno assoldata per monitorarmi e avvertirli in caso di pericolo, come effettivamente è accaduto" concluse al suo posto il biondo, "Tutto torna."

"E' stato più facile di quanto pensassi" mormorò lei, sentendosi liberata di un grosso fardello, "credevo te la saresti presa."

Il respiro di Doflamingo era regolare, calmo eppure le parve che gli occhi spietati dell'uomo la stessero trafiggendo a morte. Era più un'impressione visto che l'espressione di lui era come sempre per metà celata dalle lenti opache, "Mi dà più fastidio il fatto che tu ti sia avvicinata a me con la scusa della missione."

"Cosa intendi?"

"Mi fa pensare che il nostro rapporto sia una forzatura, Visser."

Le unghie delle mani affondarono nei palmi. Sahara sapeva che quello era il momento giusto per aprire il suo cuore.

O fuori o dento.

Se voleva tornare alla vita di sempre bastava confermargli che, il loro rapporto era pura finzione e tutto sarebbe finito lì, in quella spoglia grotta. Se invece provava davvero qualcosa per il pirata biondo, bastava correggere la frase e dirgli che ciò che avevano provato non era falso, ma vero.

"Io..." iniziò lei, non sapendo come continuare e Doflamingo di certo non la stava incoraggiando. Non disse nulla e continuò a fissarla con un'espressione stranamente seria.

"Io , ho fatto tutto per la missione" mentì Sahara, senza forze, come se ogni energia fosse stata risucchiata dal duello interiore che l'aveva tenuta in bilico fino all'ultimo.

La Ballata della CacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora