Non l'abbiamo protetto abbastanza

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3 settimane dopo
Pov Ludovica
In queste tre settimane io, Mauro e Carlo ci siamo alternati per accompagnare Guido in qualsiasi posto avesse degli impegni e questa cosa non solo ha unito tutto il gruppo ma mi ha fatto anche scoprire lati di Guido che prima non conoscevo. Ho scoperto che gli piacciono i bambini, che adora cantare le canzoni a squarciagola in macchina e che la sua cagnolina è come una figlia.
C:"hai sentito?" Domanda Carlo che mi distrae dal mio monologo interiore
L:"cosa?"
C:"lascia perdere, chiamo io" dice abbozzando una risata
M:"pomeriggio devi andare tu da Guido?"
L:"non ci deve andare Carlo? Io sono andata due giorni fa, tu ieri e oggi tocca a Carlo"
Carlo chiude la chiamata e prontamente risponde alla mia domanda fatta poco fa
C:"no ti prego devi coprirmi, ho una visita da fare"
M:"che visita?"
C:"ma niente di che, devo andare dal gastroenterologo che ho sempre mal di stomaco?"
M:"hai bisogno di un passaggio?"
C:"se vuoi venire con me mi faresti un piacere"
L:"grazie per calcolarmi, comunque vai sereno, coprirò io il tuo turno. Tu piuttosto fammi sapere come va la visita va bene?"
C:"va bene grazie mille"
M:"come va con Guido?"
L:"bene come dovrebbe andare? Stiamo parlando sempre di più e ho conosciuto nuovi lati di lui che personalmente ammiro e apprezzo molto"
M:"e invece tuo padre l'hai più rivisto?"
Eccola la frase che mi getta nel panico, probabilmente per il soggetto della frase: mio padre. Anche se preferirei definirlo come uno sconosciuto qualunque piuttosto che sapere che quello è mio padre.
L:"ah perché si può chiamare padre? Gli avete attribuito un nuovo aggettivo?" Chiedo ridendo
M:"beh padre direi che effettivamente è esagerato"
L:"si è presentato altre due volte sotto casa e poi basta, non lo vedo più da tanti mesi, non so che fine abbia fatto ma a me va bene così. Preferisco non sapere nulla su di lui e su come procede la sua vita"
C:"come darti torto"
M:"a Guido hai raccontato un po' di questa storia?"
L:"ho solo brevemente accennato, magari più in là gliene parlerò meglio"
C:"mhmh, rispetta i tuoi tempi e stai serena"
L:"ah volevo dirvi, ho portato una cheescake che ho fatto io agli oreo e l'ho lasciata nel frigo, fatemi sapere se vi piace?"
C:"l'hai portata qui?" chiede Carlo e io annuisco con la testa
M:"e la possiamo mangiare ora?"
L:"se la volete ora mica dovete chiedermelo" affermo e Carlo e Mauro sono già in piedi davanti al frigorifero a prendere la famosa cheescake
M:"forchette o cucchiai?" Chiede sventolandomi davanti al viso un pacco di forchette e uno di cucchiai di plastica
L:"cucchiai"
C:"direi che forse è meglio se la tagli tu che sei più esperta che ne dici?" Chiede Carlo che ha incastrato il coltello nella cheescake non riuscendo a praticare un taglio netto
L:"dammi qui, tu passami i piatti però"
E qualche fetta dopo siamo di nuovo di fronte la scrivania a discutere dei problemi che abbiamo nel caso di bomba.
L:"mi dite come è venuta la cheescake?"
M:"io dico che dovresti portare dei dolci più spesso, era l'ottava meraviglia del mondo ti giuro" dice pulendosi qualche briciola da sopra le labbra con un fazzoletto
C:"io vorrei sapere perché hai preparato questa cheescake e soprattutto per chi"
L:"in realtà per nessuno" dico imbarazzata
M:"hai le guance rosse, sputa il rospo"
L:"ieri Guido ha parlato di questa cheescake in macchina dicendomi che da quando non vive con la mamma non gliela fa nessuno e ne ha davvero tanta voglia. Mi dispiaceva tutto qui"
M:"dobbiamo dire a Guido di chiederti più spesso dolci"
C:"condivido"
L:"ragazzi iniziate ad andare che tra poco avete la visita" affermo deviando l'argomento
C:"cazzo è vero"
L:"fatemi sapere, aggiornatemi, anche un messaggino va bene eh"
M:"a dopo. E mi raccomando porta la cheescake a Guido"
L:"lo farò, ora ciaooooo"
Anche io indosso il cappotto, prendo la mia borsa e dopo aver cercato per minuti interminabili le chiavi dell'auto e aver messo finalmente in moto la macchina mi dirigo verso la villetta di Guido.
Sul lato passeggero c'è il mio vassoio con la cheescake agli oreo, mi faceva davvero tenerezza e dispiacere vedere che Guido la desiderava così tanto.
Arrivo sotto casa sua e decido di mandargli un messaggio che però non gli si consegna e lo noto dalle spunte su whatsapp. Strano, di solito Guido è sempre online, forse si è addormentato. Lo chiamo, dieci squilli, ma nessuna risposta. Apro la portiera della mia bmw e mi reco verso il portone di casa di Guido, busso e non ricevendo risposta suono il campanello una trentina di volte. Non mi apre nessuno. Il panico mi sta assalendo e me ne rendo conto quando sento le gambe cedermi e sono costretta a sedermi poggiando le spalle alle porta di Guido. Chiamo frettolosamente Carlo per avvisarlo dei miei presentimenti.
C:"stiamo arrivando"
L:"si per favore"
Carlo e Mauro arrivano dopo dieci minuti e dopo aver forzato la serratura della porta riusciamo a entrare in casa, non c'è nulla fuori posto. Ma sulle mattonelle del salotto noto delle macchie, macchie rosse per l'esattezza.
L:"è sangue?" Chiedo a Mauro indicando quelle chiazze sul pavimento
Mauro si avvicina alle macchie e dopo averle scrutate bene mi dà conferma. La testa inizia a girarmi e devo sedersi sul divano per cercare di elaborare cosa sta succedendo. Non l'abbiamo protetto abbastanza. È colpa nostra. Anzi è colpa mia.



CAPITOLO SOLO DAL PUNTO DI VISTA DI LUDOVICA. CHE FINE AVRÀ FATTO GUIDO SECONDO VOI? FATEMELO SAPERE E FATEMI SAPERE SE VI PIACE QUESTO CAPITOLO.
VI AMOOOOOOOO🦋🦋🦋🦋🦋💙💙💙💙💙

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