Sfida

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Viktoria's pov: "Se sei qui significa che la tua giornata é andata male" mi dice Weasel appena mi siedo su uno degli sgabelli del bancone

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Viktoria's pov:
"Se sei qui significa che la tua giornata é andata male" mi dice Weasel appena mi siedo su uno degli sgabelli del bancone.
"Male é dir poco, un'idiota mascherato ha mandato a puttane il mio piano" ormai Weasel sapeva del mio lavoro, non c'era più bisogno di nasconderlo anche perché dopo la prima missione con gli Avengers  tutti i telegiornali mi avevano mostrata con loro.

"Aspetta in che senso mascherato? C'é che tipo di maschera aveva?" "Rossa e nera e gli occhi bianchi e ha detto di chiamarsi Deadpool" mi sposto leggermente guardando il cartellone sulla parete 'Dead Pool'

"Weasel quel tizio si chiama proprio come quello stupido gioco che hai istaurato in questo locale del cazzo" "Davvero? Non ci avevo pensato" frasfuglia tremante sotto il mio sguardo di sfida.

E proprio mentre faccio il mio ultimo sorso di liquore noto una foto appena sulla bacheca vicino i bicchieri. La stessa foto che io e Wade ci eravamo fatti la viglia di natale due anni fa.

Vorrei così tanto rimandare il tempo indietro per vederlo ridere un'altra volta insieme a me. "Sai me la feci dare da Wade poco prima che sparisse. L'ho trovata qualche giorno fa in uno dei cassetti dietro il banco — si gira per qualche istante prendendo la polaroid per poi passarmela — Dovresti tenerla tu" la afferro senza dire niente.

Passo le mie dita sul suo volto come se lo stessi accarezzando e improvvisamente una lacrima si fa largo sul mio volto ma l'asciugo velocemente.

"Ti voleva più che bene, molte volte quando mi parlava dell'effetto che gli facevi arrivavo alla conclusione che ti amasse e quando glielo dicevo sorrideva, uno di quei sorrisi pieni di felicità che provenivano proprio dal cuore per poi negare il tutto con le sue solite battute. Ma ero sicuro di quello che gli dicevo e sono sicuro che il sentimento da parte tua é ricambiato ma soprattutto non é mai sparito"

"Non ti facevo così poetico" mi sforzo di sorridergli. Mi manca come l'aria e per quanto io lo possa negare Weasel forse ha ragione.

"So sorprendere anche io le persone" ridacchia "Ora smettila non prenderci troppo la mano"

Nel frattempo il locale si era svuotato a causa dell'ora tarda. "Ti do un passaggio a casa?" gli domando mentre lui asciuga alcuni bicchieri "Non c'é bisogno" "E come torni a casa, ti ricordo hai la macchina dal meccanico" "Emh si ma mi viene a prendere una ragazza per andare ad un appuntamento" "Da quando esci con una ragazza?" "Non sono cose che ti riguardano" dice agitato ridacchiando. Alzo le mani ed esco da locale, entro in macchina e accendo lo stereo.

Lo so che non é giusto ma alla fine sono rimasta fuori al locale in macchina per vedere chi fosse la ragazza con cui uscisse. Ormai é passata più di mezz'ora e ancora non é arrivato nessuno ma soprattutto lui non é uscito. E se gli fosse successo qualcosa?

Afferro la mia pistola dal borsone delle armi e vado verso il bar, senza fare rumore entro all'interno e mi trovo davanti Weasel e "Deadpool?! — entrambi sobbalzano dallo spavento, sembravano parlare tranquillamente a un tavolino come se si conoscessero da una vita — Sta fermo o questa volta davvero ti sparo e se non mi spiegate immediatamente sparo anche a Weasel" non lo avrei fatto ma voglio fargli credere di si.

"Diglielo ha il diritto di sapere anche lei" dice Weasel all'uomo mascherato che scuote la testa in silenzio "Cosa devo sapere?" levo la sicura dalla pistola puntandogliela alla tempia.

"Alla fine sono stati più di cinque minuti" rimango ferma in silenzio con la pistola ancora verso di lui, i miei occhi si sono fatti lucidi. Dei cinque minuti lo sapevamo solo io e Wade. Il mascherato si alza dalla sedia avvicinandosi a me, appoggia una mano sulla pistola facendomela abbassare.

"Weasel vattene dobbiamo parlare" continua lui mentre il mio amico se ne va via, lasciandomi sola e incredula. Non era solo pazzia la mia avevo riconosciuto la sua voce.

"Non puoi essere tu" scuoto la testa cercando di convincermi "Non volevo lasciarti sola quella notte ma non ho avuto il coraggio di dirti addio" gli tiro uno schiaffo forte "Dove cazzo sei stato? Come fai ad essere vivo?" ho così tante domande.

"In uno dei laboratori, mi hanno reso un mutante" "E per quale stracazzo di ragione ci sei andato?" "Per non morire"  risponde secco e distaccato, era lui ma per qualche strano motivo non lo era. Era diverso dal solito due anni fa non mi avrebbe cercato di allontanarmi tramite una sua risposta.

"Ti levi questa maschera" avanzo verso di lui innervosita però indietreggia spostando la mia mano.

"Forse anche tu mi devi dire qualcosa" mi guarda dalla testa ai piedi "É una storia complicata" "Beh anche la mia"

"Perché quando mi hai visto oggi non mi hai detto niente?" "Perché devo risolvere una questione in sospeso con il pezzo di merda che ha reso possibile la mia mutazione"

"Si ma quel pezzo di merda é un mio lavoro non il tuo, non puoi prendere di punto in bianco e iniziare a fare il supereroe" "Tu lo hai fatto" "No per me é stato diverso" sbuffa.

"Collaboriamo" propongo ma scuote la testa "Non ci pensare proprio é pericoloso" "Ho combattuto contro un Dio e degli alieni non penso sia più pericoloso di ciò e poi sicuramente sono più addestrata di te" "Lo vedremo allora" mi pone la sua mano e io la stringo. Sapevo non avrebbe rifiutato una sfida.

Ferite indelebili | Deadpool Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora