Il suo sguardo é rivolto al soffitto. "Poco prima che me ne andai mi cercò un' uomo, quando ci parlai mi disse che c'era una soluzione al mio cancro. Inizialmente non ci credevo così ho rifiutato, ma poco dopo ho realizzato che non volevo lasciarti sola così quella sera me ne sono andato via e ho raggiunto uno dei laboratori dove mi hanno ingnettato un siero per diventare un mutante. L'ho fatto per te ma non sapevo quello che stava veramente per succedermi. Ci voleva del tempo prima che funzionasse e per farlo attivare dovevo essere messo in condizioni assurde, sono stato torturato per due anni ma il mio corpo non aveva intenzione di reagire al siero. Così quell'idiota di Francis mi ha rinchiuso in una teca senz'aria e in quell'orribile condizione sono cambiato — si blocca per qualche istante mentre io gli afferro la mano — Sono diventato forte, resistente, agile con riflessi sovrumani e riesco a rigenerarmi"
"Era questo che intendeva Francis ieri?" gli chiedo mentre lui scuote la testa "C'é di più mi ha reso orribile in tutti i sensi, il mio corpo é ricoperto da dolorose bruciature" dice con un filo di voce.
"Per questo non togli la maschera" annuisce "Se mi serve vivo é perché deve rimediare a ciò, da quando sono scappato da lì, chiunque mi guardava diversamente, con occhi di pietà, orrore e non voglio che anche i tuoi occhi mi guardino così"
"Non ne sarei capace — ruota la testa verso di me — Non potrei mai, perché ai miei occhi sarai sempre l'unico che mi capisce e non permetterei mai all'aspetto di impedirti di stare vicino a me"
"Se mi vedessi cambieresti idea" "Vogliamo provare?" "No basta non dovevamo parlare di tutto questo é stato un errore" si mette seduto mentre io salgo a cavalcioni sulle sue gambe guardandolo attentamente mentre lui si paralizza al mio gesto.
"No questa volta non é stato un errore, fidati di me e ti prometto che non ne rimarrai deluso — porto le mani sulla sua maschera ma lui a sua volta posa le sue sulle mie per evitare di continuare — Ti ricordi il mostriciattolo come lo chiami tu che mi hai regalato?" "Si che c'entra?" "Sai perché mi piaceva e piace ancora oggi così tanto? — scuote la testa — In una parte del cartone Stitch dice queste esatte parole 'Hoana significa famiglia, famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato' da piccola quando ho visto il cartone per la prima volta desideravo avere una famiglia come la sua perché non l'ho mai avuta come ti dicevo. Ma poi un giorno l'ho trovata in qualcuno che dal nulla decise di regalarmi un mostriciattolo nonostante gli avessi detto esplicitamente di non farlo. Per due fottutissimi anni non ti ho mai e dico mai dimenticato, nella mia mente vagavano sempre i nostri ricordi. Perché cazzo per quanto io mi dicessi che doveva essere solo divertimento e niente di più infondo sapevo che non era così. Perché tu sei diventato il mio 'Hoana' semplicemente la mia famiglia. Quando non c'era nessuno c'eri tu pronto a farmi ridere. Quindi non potrei mai guardarti con occhi di disgusto ma solo con occhi di gratitudine"
Sposta le mani permettendomi così di togliergli la maschera. Lo guardarlo meglio dopo molto tempo, il suo aspetto é diverso ma é sempre lui, il Wade che ho conosciuto in quel locale malandato.
Gli sorrido "Non é cambiato un cazzo rimani sempre il più bello del mondo per me" dico sincera mentre finalmente posso vedere le sue espressioni mutare in un magnifico sorrido. "Sei diventata sdolcinata" si limita a dire "La colpa é tua non mia"
"Lo hai conservato?" "Chi il mio amatissimo Stich rosso? — annuisce — certo che l'ho fatto" "Mi sono ispirato a lui per il costume, il rosso mi ricordava te" "Anche io — mi riferisco ai piccoli dettagli della mia tuta — Ma il rosso é il suo colore, ti risalta gli occhi" li guardo e finalmente dopo ben due anni rivedo quella meravigliosa luce nei suoi occhi castani che in questo momento sono puntati suoi miei.
Entrambi lentamente ci avviciniamo all'altro e molto cauti ci baciamo, un bacio caldo tanto desiderato da entrambi. Wade riesce a rigirare la posizione obbligandomi a stare sotto di lui bloccata dalle sue possenti braccia. Sorrido per il gesto per poi tornare a baciarlo.
Lentamente riesce a sfilarmi la felpa e il pantalone che mi ero messa poco prima di venire qui. Tiro giù la zip che si trova dietro il suo costume "Sei sicura? Guarda che lá sotto non é più meraviglioso come un tempo" "Smettila di farti problemi chiaro? Tu vai bene così" "Ma continuerò a cercare Francis per tornare come prima, non voglio rimanere per sempre così" dice triste mentre io gli accarezzo una guancia "Se ti farà sentire meglio va bene"
Mi bacia mentre cerchiamo di togliere la sua di tuta con molta fatica "Cazzo non potevi cambiarti prima di andare a dormire" gli domando "Tu ti lamenti sempre" entrambi ridiamo per la scena.
E finalmente i nostri corpi ormai nudi tornano uniti tra loro, riscaldandosi e aggrappandosi l'uno all'altro.
"Sei la cosa più bella che mi potesse capitare" dice riempiendomi di baci tra i nostri gemiti. "Wade — lo richiamo — Ti amo, l'ho sempre fatto" ammetto dopo averci pensato decisamente troppo, mi guarda sorpreso per qualche istante ma poi risponde "Ti amo Viktoria, amo tutto di te" Aumenta la velocità portando entrambi presto al piacere.
Appoggio la mia testa sul suo petto stringendolo a me mentre lui fa lo stesso. "Al ci darà il tormento ne sei consapevole? " "Già ma pensiamoci quando lo farà per ora godiamoci il momento"
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Ferite indelebili | Deadpool
FanfictionUn sicario e un Avenger insieme non possono fare altro che creare casini - per il momento non prevede un continuo :( since: 04.08.24