Capitolo 4

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-Anna, stai bene?
-Come sempre, mamma.
-Vuoi dirmi che succede? Non hai mangiato.
-Voglio dormire.
-Se non vuoi dirmelo, va bene, ma non sopporto di non poterti più parlare.
-È stato Pietro.
-Cosa?
-È stato Pietro a manipolarmi e a costringermi a smettere di parlarti.
-È inaccettabile. Devi lasciarlo.
-L’ho appena fatto.
-Meno male. Ma poi guarda come ti ha ridotta. Stavi tutto il giorno al telefono ad aspettare i suoi messaggi, non facevi altro.
-Avrei dovuto lasciarlo prima. Mi dispiace.
-L'importante è che adesso non potrà più farti del male.
-Settimana prossima andrò in una clinica di disintossicazione a Milano.
-Cosa?
-Ho appena chiamato e abbiamo fissato la data.
-Che giorno?
-Mercoledì prossimo alle dieci.
-Ne parlo con papà, così ti porta lui.
-Grazie, ma non c'è bisogno.
-Così almeno ti aiuta con la valigia. Non ti preoccupare per il costo, pagheremo noi.
-Avevo i soldi da parte.
-Sì, ma ti costa tanto. Lascia fare a noi. Hai fatto bene a lasciarti aiutare, alla fine.
-Le dottoresse sono contente della notizia. Mi hanno chiamata.
-Certamente non aspettavano altro. Ci è voluto del tempo ma ce l'hai fatta. Mangia qualcosa, però.
-Va bene.

Sono in cucina e sto ancora masticando il pollo al limone quando lo vedo il pesce d'oro dentro al barattolo poggiato proprio sul tavolo di fianco a me e inizia a cantare

"La mer
Qu'on voit danser
Le long des golfes clairs
A des reflets d'argent
La mer
Des reflets changeants
Sous la pluie…"

la luce che emana come pulviscolo dorato mi investe e io apro il barattolo allungo la mano e lo sfioro lui guizza di lato e continua a cantare

La mer
Qu'on voit danser
Le long des golfes clairs
A des reflets d'argent
La mer
Des reflets changeants
Sous la pluie…"

Sono seduta su una panchina al parco con Beatrice e parliamo dell'ultimo film Disney appena uscito al cinema andiamo a prendere un gelato al chiosco tra gli alberi e poi torniamo a sedere i suoi capelli neri sulle spalle e gli orecchini di madreperla un maglioncino girocollo di un marrone delizioso abbinato a una collana di finte perle sempre elegante Beatrice poi si mette a cantare anche lei

La mer
Qu'on voit danser
Le long des golfes clairs
A des reflets d'argent
La mer
Des reflets changeants
Sous la pluie…"

Sono in palestra nella mia vecchia scuola media stiamo correndo lungo il perimetro della palestra i ragazzi mi spintonano mi urlano contro mi prendono in giro nessuno interviene, nemmeno la professoressa ed è allora che mi fermo mi volto verso i bulli e canto

La mer
Qu'on voit danser
Le long des golfes clairs
A des reflets d'argent
La mer
Des reflets changeants
Sous la pluie…"

Sono in un cortile vicino all'altalena i bambini ridono e mi indicano col dito mio padre mi viene a prendere perché mi vede in difficoltà mi prende in braccio mi guarda triste mi accarezza i capelli e inizia a cantare

"La mer
Qu'on voit danser
Le long des golfes clairs
A des reflets d'argent
La mer
Des reflets changeants
Sous la pluie…"

L'ago della tatuatrice mi sfiora la pelle un'ultima volta prima di concludere il piccolo tatuaggio a forma di luna dietro il mio orecchio ho finito mi annuncia io mi alzo dal lettino e mi guardo allo specchio soddisfatta dietro di me c'è Pietro che mi scatta una foto soddisfatto mentre la radio che ha acceso la tatuatrice per farmi rilassare trasmette questa canzone

La mer
Qu'on voit danser
Le long des golfes clairs
A des reflets d'argent
La mer
Des reflets changeants
Sous la pluie…"

Ed è allora che divento albero

Mi sveglio.

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