Capitolo 27

7 0 0
                                    

Mi incammino nella direzione della fermata del 52 tengo d'occhio la freccia di Google Maps che come al solito gira su se stessa in maniera casuale.

Puntare la sveglia. Svegliarsi presto. Scrivere una lista di cose da fare. Innaffiare la piante. Riordinare i disegni. Rifare i letti. Buttare la spazzatura. Fare la lavatrice. Caricare e far partire la lavastoviglie. Preparare la colazione. Fare colazione.

Nessuno mi aveva mai detto che avrei potuto farcela o meglio nessuno che fosse la mia psicologa che è pagata per dirlo me lo aveva detto una volta anche Beatrice ora che ci penso ma stavolta l'ho sentito dire da me stessa

Una sessione di plank. Due chilometri di corsa. Trenta ripetizioni di squat. Trenta ripetizioni di addominali. Trenta ripetizioni di pesetti. Ripassare per il prossimo esame. Scrivere tutto nel diario che ti ha detto di tenere la psicologa. Non bere. Non dimenticarsi delle medicine.

La psicologa che i miei mi pagano non so se per pena nei miei confronti perché loro non ci sono mai io non li vedo mai per loro è solo lavoro lavoro lavoro

Mandare curriculum. Trovare un lavoro. Andare a lavorare. Trovare tempo per disegnare. Prendersi cura di Ofelia. Giocare con Ofelia. Vestire Ofelia. Mettere a letto Ofelia.

Ma stavolta me stessa mi ha detto che ce la posso fare potrei crederci potrei sono sicura che in un universo parallelo riesco a fare tutto

Preparare il pranzo. Preparare la cena. Mangiare. Non mangiare troppo. Non mangiare troppo poco. Lasciare Pietro e trovare qualcuno che ci ami. Smettere di cercare Beatrice e trovare un'amica che ci sia per noi. Possiamo farcela, Anna.

Quell'universo potrebbe essere questo.

Sono arrivata alla fermata. Aspetto.

BambolinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora