Con calma, ed eleganza

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«Come sarebbe a dire che avete una relazione?» domandai.

«Ci siamo conosciuti in un periodo difficile delle nostre vite, e vuoi per un motivo, vuoi per un altro, siamo riusciti ad aiutarci a vicenda» disse Leonardo, guardando verso il basso.

Non sapevo onestamente cosa pensare.

«Allora, che dici?» mi chiesero i due.

«Dico che siete troppo carini insieme, e che se riuscite a farvi forza l'uno con l'altro, non posso che complimentarmi»

Tirarono un respiro di sollievo, e vennero ad abbracciarmi.

Si unirono all'abbraccio poco tempo dopo tutti gli altri miei amici.

E in tutto questo, ci conoscevamo solo da un giorno, ma già percepivo una profonda connessione.

Come se li conoscessi già da una vita.

Fu forse quello il momento in cui capii quali erano le amicizie vere, e sopratutto come riconoscerle.

«Ma allora mi fate vedere questi vestiti, o no?» interruppi quel momento tanto sdolcinato.

«Menomale che ce lo hai ricordato, certo!!» era Carla a parlare.

«Ragazzi, potreste un attimo uscire dalla stanza? Giusto cinque minuti, poi potete rientrare»

«E va bene. Andiamo Leo» disse Federico.

Appena cinque minuti dopo, le ragazze erano già pronte.

Mi avevano addirittura bendato per lasciare l'effetto sorpresa.

«Puoi aprire gli occhi tra tre...due...uno...»

«Apri!!»

Mamma mia, quanto erano belle.

Alice indossava un vestito verde chiaro a sirena.

Carla invece uno lilla con dei fiori centrali, ed Aurora uno azzurro con lo spacco sulla gamba.

«Ragazze, siete magnifiche!» esclamai.

«Anche tu, qualsiasi vestito indosserai!»

«Speriamo» dissi.

Scoppiammo in una risata generale, e dopo poco, le mie amiche si cambiarono nuovamente per non creare pieghe sugli abiti nuovi.

«Dai, è ora di andare a cena. Toglietevi i vestiti così andiamo» esclamò Federico da fuori la porta.

«Già fatto» li feci rientrare.

«Mamma mia, ho una fame da lupi» rispose Alice

«A proposito, qualcuno di voi sa dove bisogna andare?» chiesi

«Sophie, hai letteralmente un maggiordomo tutto tuo. Direi che potremmo chiedere a lui» commentò Leonardo.

«Mi sembra la scelta più sensata» conclusi io.

Ovviamente il povero Will, come aveva promesso, era sempre a mia disposizione.

Bastava un "a" e già era da me.

Con la sua solita gentilezza ci mostrò dove saremmo dovuti andare.

«Grazie mille Will. Sei il migliore» lo ringraziai

«Quando vuole, signorina»

Ci dirigemmo quindi verso la direzione da lui indicata.

Percorremmo un breve tratto, fino ad arrivare davanti a due porte di legno enormi.

«Che dite, bussiamo?» chiese Aurora.

Senza neanche lasciarci il tempo di rispondere, Leonardo e Federico si guardarono, e coraggiosamente aprirono.

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