-I tramonti più belli, hanno bisogno di cieli nuvolosi-

19 6 7
                                    




Diciamo che la serata sarebbe potuta andare molto meglio, e diciamo anche che io sarei potuta rimanere in silenzio.

Odiavo però farmi mettere i piedi in testa, soprattutto poi se Jasmine era quella che iniziava ad istigare...

Ero appena uscita per respirare un pò.

Dentro quella sala purtroppo non avrei resistito un minuto di più, nonostante fosse praticamente la più bella che avessi mai visto.

Feci la scelta giusta, infatti.

Il tramonto era qualcosa di disarmante.

Meraviglioso.

Sublime.

Non era uno di quei tipici tramonti con le nuvole rosate internamente e arancioni nella parte più esterna.

No.

Era un tramonto blu.

Poiché a Londra era sempre nuvoloso infatti, erano molto frequenti fenomeni del genere.

Però da Buckingham Palace era tutta un'altra storia.

La visuale floreale del giardino contribuiva a dare un tocco di unico.

Il momento, seppur triste, era unico.

Proprio mentre mi stavo per affacciare ad un muretto in modo tale da avere una visione completa dei colori di fronte a me, sentii dei passi.

Mi voltai subito.

Sarà stato il momento, sarà stato il tramonto, ma in quel momento mi resi conto del colore dei suoi occhi.

Blu quasi quanto il cielo.

Non potei fare a meno di spalancare leggermente la bocca.

«Mi dispiace per quello che è successo» disse Matthew.

«Si, anche a me dispiace» risposi.

«Non so cosa sia preso a Jasmine...»

«Non lo sai? Non so da quanto vi conoscete, ma non ci vuole un genio per capire che quello è il suo carattere, ed in più farmi pedinare da un investigatore privato mi sembra un tantino eccessivo, che dici?»

«Ho detto che mi dispiace»

«Ho sentito, ma la colpa non è tua. Non sarei dovuta venire a prescindere»

Abbassò lo sguardo.

«Vorrei che tutto questo potesse essere diverso» sussurrò.

«Come scusa?»

«È un peccato che la cena ti sia andata di traverso» ripeté.

«Già... eviterò di presentarmi le prossime volte»

«Perché?»

«Mi sento un'estranea. Di mezzo, a dirla tutta»

Si avvicinò.

«Non è vero»

«Sì, lo è»

«No, non lo è»

«Si invece!» esclamai.

Presi un bel respiro.

«Io... non so cosa mi sia preso. Non sarei mai dovuta entrare così in confidenza con un personaggio come te... come lei. Senta, io non so che rapporti abbia con Jasmine ma so semplicemente che non voglio e non posso continuare così»

«Sophie, non so veramente cosa ti sia preso. Innanzitutto, ti prego, non darmi del lei»

«Perché no?»

La struttura dei sogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora