Inesperienza

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Della musica fu fatta partire.

Il mondo mi era appena crollato addosso.

Al termine della scalinata, il gentiluomo che mi stava reggendo la mano, fece un piccolo inchino e se ne andò.

Ero sola, nonostante la spropositata quantità di gente che riempiva la sala in quel momento.

Non avevo il coraggio di girarmi.

Se avessi di nuovo rivisto il suo volto, probabilmente sarei svenuta là dove ero.

Decisi quindi di dirigermi verso i miei amici, che non avevano smesso di osservarmi per un secondo.

«Non ci credo, Sophie, ma sei un incanto!! Lo hai trovato alla fine, il vestito, ma poi... come conosci il Principe di Inghilterra?!» domandò Alice, mentre gli altri, a bocca aperta, erano in attesa di una mia risposta.

«Grazie mille Alice... in verità, dato che non è stato neanche Will, pensavo che il vestito lo foste riusciti a reperire voi, ma a quanto vedo dalle vostre facce stupite, penso proprio di essermi sbagliata. Il Principe, invece, non lo conosco affatto. L'avrò visto di sfuggita due o tre volte...» dissi io.

«E non ci hai detto nulla? Se avessi visto quell'uomo due o tre volte, mi ci sarei catapultata addosso. Hai visto cos'è? E comunque, no, il vestito non lo abbiamo portato noi» era Carla.

«Dai ma che dici... e poi, chissà quante ne avrà già di persone che si catapultano ai suoi piedi...» risposi.

«Sophie, sii ragionevole. Vedi qualcuno con lui? No? Allora è libero. Nel caso in cui non lo fosse, sarebbe un incosciente a presentarsi ad un ballo con più di cento ragazze in piena crisi ormonale» provò a farmi ragionare Aurora.

«Ma che c'entra, magari deve venire qui per routine, semplicemente a dare inizio alle danze...»

«Vabbè, vedremo... a proposito di danze, tra poco ci sarà quella di apertura!! Non vedo l'ora di scoprire con chi ballerà Matthew, magari sceglie qualcuno tra tutti noi» era Carla.

Oddio, le danze di apertura.

Mi sarei dovuta accordare con Leonardo e Federico, ma il primo, era impegnato in una relazione, e il secondo, da quello che avevo capito, avrebbe dovuto ballare con Alice.

Carla invece, si era già trovata un accompagnatore.

Beatrice e quelle altre due, che non vedevo da giorni, neanche erano arrivate.

Meglio.

«Signori e signore, con grande piacere Buckingham Palace ha accettato la proposta di "Studyear" che ventidue scuole di Roma hanno finanziato. In segno di riconoscenza, abbiamo organizzato un ballo di accoglienza per favorire l'attività. Detto questo, chiederemo al professor Carter di far posizionare i ragazzi per dare finalmente inizio alle danze. Carissimi, buon proseguimento della serata» esclamò un uomo in smoking, con dei fogli in mano dove probabilmente si era appuntato il discorso.

Come richiesto da lui, il professore ci fece posizionare all'inizio della sala.

Fortunatamente avevamo provato la mattina stessa.

La mia ansia cresceva di secondo in secondo.

Con chi avrei ballato, con il vento?

La musica stava per partire.

Dovevo andarmene, se non volevo ballare.

«Ragazze, io...»

«Sophie, respira, che succede?» chiese Leonardo, che si stava preparando vicino ad Aurora.

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