🌙capitolo flashback diviso in 2 parti🌙
7 anni prima... Alexander's pov
Mi giro, mi rigiro nel letto, ma ancora non riesco a prendere sonno.
«Che cazzo, almeno la posizione la dovrò trovare no?» Sussuro con fare retorico, tra me e me.Affondo, con frustrazione la testa nel cuscino, creando un rombo sordo, che sento solo io.
«Che palle.» Impreco tra me e me, perché come al solito i miei pensieri non mi lasciano in pace, neanche la notte.
Esistono due tipi di persone al mondo: le persone che nella notte, danno sfogo alle loro pulsioni più oscure, quindi riescono a concepire questo momento della giornata, come uno sfogo. E poi ci sono quelle persone che nella notte affogano nei loro pensieri più asfissianti.
Normalmente, secondo queste divisioni, la gente "normale" dovrebbe trovarsi nel mezzo. Io invece faccio parte, ahimè, della seconda categoria.
Per me i pensieri, specie se quelli notturni, sono come degli spilli così sottili, che inizialmente ti fanno il solletico, ma pian piano cominciano a distruggerti l'esistenza, aggrappandosi alla tua anima, come se fosse l'unico scoglio, in mezzo ad una cruda tempesta.
Ed è proprio ciò che sta accadendo a me in questo momento.
La mia testa, è sovraccarica di dolori, e di pensieri negativi, che non mi lasciano dormire.
Per altro quindici minuti, continuo a fissare il soffitto, nella speranza che Morfeo, mi accolga finalmente nelle sue braccia.
Ciò non avviene, così decido di lasciar perdere, e di dedicarmi, alla cosa che amo di più in assoluto.
La musica.
Mi alzo un po' troppo velocemente, per il mio corpo, così mi fermo un attimo, reggendomi alla spalliera del letto, in preda ad un giramento di testa.
«C'è la posso fare.» Mi stacco dalla tastiera del letto, e mi incammino verso la mia scrivania.
Apro lentamente la scatola che trovo sotto la mia sedia da gamer, e tiro fuori la mia amata chitarra.
Una chitarra, che racchiude tutta la mia infanzia, tutti i miei momenti più speciali.
Sfioro delicatamente le corde, come se si potessero spezzare al solo tocco. Una leggera melodia mi giunge alle orecchie, cullandomi ed eliminando i miei pensieri.
Prima di cominciare a suonare, però attacco le mie cuffiette, alla chitarra, per evitare di svegliare mezzo vicinato.
Comincio a toccare le corde, fin quando non comincio a suonare verie e proprie canzoni.
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Carnival games
RomantizmEsistono storie, che si tessono di meraviglie, di amori fatati ed indimenticabili. Vi sono storie così pure, così trasparenti, che la gente ci si può riflettere dentro. E poi ci sono quelle storie, che raccontano di peccatori senza redenzione, di...