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Yamaguchi pov

Oggi le lezioni sono state più noiose del solito, credo sia perché ci hanno spiegato argomenti già fatti.

La mia mente per ora é impegnata a pensare al quadro che voglio realizzare.
Un posto che mi crea tranquillità?
Ce ne sono molti, ma devo scegliere quello che mi ispira di più.
Spero di riuscirlo a finire entro tre settimane, la tela da utilizzare é piuttosto grande.

Per fortuna la campanella segna la fine delle lezioni e tutti ci affrettiamo ad uscire dalla classe.

"Per fortuna che le lezioni sono finite! Sentire le cose già fatte é ancora più noioso di sentire cose nuove, ma almeno non ci assegnano compiti" sento dire ad Hinata.

"Credo che se ci avessero assegnato anche i compiti da fare, il progetto lo finiremo entro un mese" dico ridendo venendo seguito da lui.

"Yams ascolta, io voglio avvertirti di stare attento con Tsukishima" dice girandosi verso di me.

"E perché mai? Non mi é sembrato un cattivo ragazzo e poi é il migliore amico di Kageyama, no?"

"No, non é un cattivo ragazzo, però se non ti risponde o non ti ascolta quando parli non dargli importanza. Kageyama mi ha detto che é fatto cosí"

"Perché mi stai dicendo queste cose?"

"Perché so che inizieresti a pensare che é colpa tua che sei noioso e non voglio che pensi cose del genere.
Inizialmente anche Kageyama era cosí, sono due ragazzi abbastanza freddi, quindi non rimanerci male"

"Tranquillo Hina, andrà tutto bene" dico sorridendogli.

Lui mi sorride di ricambio per poi andarsene.

Spero di andare d'accordo con Tsukishima, insomma, é il migliore amico del ragazzo del mio migliore amico e quindi probabilmente dovrò vederlo spesso.
Poi meglio fare questo progetto in santa pace.

Skip time
15:00

Aspetto Tsukishima al parco.
Sono leggermente imbarazzato perché mi sono dovuto portare dietro la tela, la stecca di legno per sostenerla e lo zaino con i pennelli, colori e matite.

Sento qualcuno che mi picchietta la spalla e sobbalzo spaventato.
Vedo Tsukishima, con una maglietta nera, una giacca e dei jeans blu, che tiene al collo la macchina fotografica e delle cuffie.

"Scusami se ti ho spaventato" dice impassibilmente.

"Tranquillo, siediti" dico facendogli spazio.

"Hai già pensato a cosa dipingere?" Dice sedendosi.

"Ecco...in realtà no" dico abbassando lo sguardo.

Ora probabilmente mi dirà di muovermi e che non abbiamo cosí tanto tempo.

"Chiudi gli occhi" dice a un certo punto.

"Cosa?" Chiedo stranito.

"Chiudi gli occhi"

Aggrotto le sopracciglia, ma non controbatto e chiudo gli occhi.
Sento dei piccoli rumori, poi qualcosa appoggiarsi sulle mia testa.
Sono ancora confuso, non capisco cosa voglia fare.
Sento le sue mani vicino alle mie orecchie e sistemarmi dei piccoli cerchietti caldi sopra di esse.
Aspetta, sono le sue cuffie?

Passa qualche secondo di silenzio, poi sento partire una musichetta.
Non ha parole, ma é una musica dolce e tranquilla.
Sento il volume che si abbassa leggermente e poi la sua voce.

"Continua a tenere gli occhi chiusi e pensa a qualcosa di tranquillo, lasciati andare" dice sussurrando e sento mille brividi che mi percorrono la schiena nel sentire la sua voce bassa e leggermente roca.

La musica mi fa rilassare e tenendo gli occhi chiusi é come se mi stessi isolando un attimo da tutto.
E poi penso a qualcosa che mi trasmette tranquillità, ma é troppo scontato.

Sento la musica interrompersi e apro gli occhi.
Lui toglie le cuffie dalla mia testa e mi guarda.

"Allora? Hai pensato a qualcosa?" Dice in modo svogliato.

"Si, però é troppo...scontato, voglio dire, chissà quante altre persone realizzeranno questo posto" dico abbassando lo sguardo.

"Il tuo compito é di realizzare qualcosa che ti trasmette tranquillità e il mio é quello di fare percepire agli altri le tue emozioni.
Non fa niente se il posto che hai pensato é scontato se ti fa sentire in pace con te stesso" dice con tono tranquillo.

"E poi fattelo dire, per essere un ragazzo di 19 anni ti fai troppi problemi"

Io lo guardo e poi gli faccio un leggero sorriso.

"Si, lo so. Io stavo pensando al mare. Però non di giorno, al tramonto. Quando si vedono tutte quelle sfumature, non so, mi sento bene"

Lui mi guarda per un momento e poi annuisce.

"Bene, allora adesso andiamo lì, cosí inizierai a preparare tutto, a scegliere la postazione e a scegliere i colori mentre io esamino un po' il posto" dice alzandosi.

Io annuisco e prendo le mie cose.

"Aspetta, ti aiuto" dice prendendo il mio zaino e la stecca di legno.

"Oh, grazie" dico sorridendo.

Lui scrolla le spalle e inizia a camminare.

Non so perché Hinata ne lo abbia descritto in quel modo.
Si, forse le sue risposte sono un po' fredde, anche se vuole aiutare qualcuno, ma lui mi ha ascoltato e mi ha aiutato.

Visto che abbiamo il mare abbastanza vicino, arriviamo piuttosto in fretta, però adocchio la postazione perfetta.
Vado io davanti a Tsukishima per guidarlo e lo porto un po' piú lontano dalla riva, dove vicino a noi ci sono degli scogli e davanti a noi, all'ora del tramonto, ci sarà il sole.

Ora non ci resta che prepararci e aspettare.








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Artistic love ~tsukkiyamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora