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Yamaguchi pov

Panico.
Credo che sia l'unica emozione che sto provando in questo momento.
Non doveva saperlo.
Non doveva scoprirlo.
Almeno non cosí.

Rimango immobile, difronte la sua espressione indecifrabile.
Ha gli occhi aperti, bocca socchiusa e sembra una statua.
Non si muove di un millimetro, rimane fermo a guardarmi.

Io sospiro e sento una strana sensazione nel petto.
Scosto la mano dal mio viso e abbasso lo sguardo.
Cosa dovrei dire adesso?
Devo pur dire qualcosa, vero?

"Perché?" Sento dire dalla sua voce, che mi provoca dei brividi lungo la schiena.

"Perché cosa?" Dico sentendo la mia voce tremare leggermente.

Lui emette un lungo sospiro.

"Perché non me lo hai detto? Perché le tieni nascoste?" Dice con voce incerta.

Stringo i pugni e mi mordo il labbro inferiore.

"Perché io le odio.
Sai Tsukki, io sono...sempre stato preso in giro per queste" dico indicandomi le lentiggini, ma non alzando mai lo sguardo e tenendo la testa bassa "delle semplici lentiggini
hanno rovinato tutto. Sembrano una malattia ok? Mi rovinano solo il viso e non potevo sopportare l'idea che mi prendessero ancora in giro, cosí ho optato di...nasconderle"

Il rumore della pioggia é l'unica cosa che si sente intorno a noi.
Picchietto il piede a terra, non riesco a incontrare il suo sguardo.
Vorrei alzare la testa, ma é come se qualcosa me lo impedisse.
Una sensazione familiare.
La paura.

"Quindi sei scappato da un problema e ti sei fatto mettere i piedi in testa da dei pezzi di merda?"

Cosa rispondo?

"Yamaguchi, guardami" dice con tono fin troppo pacato.

"No, non ci riesco"

"Perché non vuoi guardarmi?" Dice, in modo dolce stavolta.

"Perché...ho paura, ho cosí paura Tsukki" dice con la voce ancora tremante.

"Sono solo io"

É questo il problema.
Ho appena capito i miei sentimenti per te e tu adesso mi vedrai con queste cose.
Sarò orribile ai tuoi occhi.

Scuoto di nuovo la testa e giro leggermente il viso.

Sento dei passi, e all'improvviso una sensazione di calore attorno a me.
Due dita che mi prendono il mento e mi fanno girare il volto.
Ora riderà di me.
Gli farò schifo e mi lascerà qui, da solo.
Chiudo gli occhi non appena sono completamente girato verso di lui.

"Sei bellissimo" sento sussurrare.

Apro gli occhi di scatto e contro ogni mia previsione, lui mi guarda come se fosse tipo incantato.
Gli occhi gialli brillano, la bocca é leggermente dischiusa e sento il suo cuore battere da qui.

"Senti Yamaguchi, qualunque cosa ti abbiano detto, toglietela dalla testa.
Le tue lentiggini sono così belle.
Sembrano stelle, delle stelle che contornano le tue guance.
Se le potessi unire, vorrei vedere che costellazione uscisse fuori e mostrare la loro bellezza e luminosità a tutti.
Hai sofferto tanto, non per colpa loro, ma per colpa di chi ti ha fatto credere che fossero una "malattia" e questo é perché sei una persona che si ostina a cercare del buono dove non c'è.
Non devi farti mettere i piedi in testa e non devi credere a tutto quello che la gente ti dice, devi fidarti solo delle persone che tengono davvero a te, non a quelle che ti prendono in giro e ti fanno sentire una merda"

Il mio cuore sta per uscire dal petto.
Lo sento battere all'impazzata.
Delle lacrime scorrono sulle mie guance lui le asciuga col pollice.

"Perché mi stai dicendo questo?"

"Perché é vero"

"E perché mi guardi cosí?"

"Cosí come?"

"Come se fossi la cosa piú bella" dissi in tono insicuro e rauco.

Lui mi guarda, stavolta esitando su quello da dire.

"Perché lo sei, o almeno, per me lo sei" dice mettendomi una mano sulla guancia.

Schiudo le labbra e il battito accelera ancora di più.

"Yamaguchi" mi chiama.

"Mh?" Dico, essendo incapace di emettere altre parole.

"Scusami"

Lo guardo stranito, poi si avvicina e appoggia le sue labbra sulle mie.
Mi mette le mani sulle guance e io vado completamente in tilt.
Metto le mani sulle guance mentre ricambio.
Il bacio é stato veloce, ma per me credo sia stata un'eternità.
E credetemi, se avessi il potere di fermare il tempo, lo fermerei in questo preciso istante.

Appena si stacca, mi abbraccia, tenendomi stretto tra le sue braccia.
E io non posso fare a meno di stringermi a lui, dimenticandomi che siamo sotto un capanno in mezzo alla pioggia.

"Yamaguchi"

"Si?" Dico appoggiandomi alla sua spalla.

"Vuoi uscire con me sabato? Per un appuntamento" dice specificando.

Sorrido.

"Assolutamente si"

E devo dire che non ho mai amato tanto la pioggia.






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Artistic love ~tsukkiyamaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora