11. Processo

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Il salone di Grande Inverno è immerso in un silenzio pesante, quasi soffocante.

Le torce che costeggiano le pareti gettano lunghe ombre che sembrano danzare beffarde intorno a noi.

Al centro della stanza, mio malgrado, c'è Arya, con le braccia incrociate e il viso rigido, ma gli occhi che tradiscono una paura che cerca disperatamente di nascondere.

Accanto a lei c'è Ned, con il volto scolpito nella pietra dell'onore e del dovere, ma anche di una tristezza che riconosco fin troppo bene.

Di fronte a loro, Cersei Lannister, con quel suo sguardo tagliente e il sorriso che è più un ghigno, si erge come una statua di ghiaccio.

Indossa un vestito rosso, una scelta che non è casuale.

Rosso come il sangue, rosso come la vendetta.

E accanto a lei, Jeoffrey, con il mento alzato in una posa altezzosa, tiene la mano fasciata come un trofeo di guerra.

Mi è già insopportabile solo guardarlo.

La mia attenzione è poi catturata dalla creatura che, inconsapevolmente, ha scatenato tutto questo.

Nymeria.

Il metalupo di Arya è legata da un lato, con il muso abbassato ma gli occhi ancora vigili.

È una creatura maestosa, di una bellezza selvaggia e pericolosa, e vederla lì, immobilizzata e inerme, mi fa male più di quanto voglia ammettere.

Cersei si avvicina a Ned con un'espressione che finge comprensione, ma che sa benissimo essere una maschera di ferro.

"Lord Stark," inizia, la sua voce dolce come il miele avvelenato "questa creatura ha attaccato mio figlio. Non possiamo lasciare che un tale atto passi impunito."

Ecco che ci siamo.

Il momento che temevo è arrivato.

Posso quasi vedere il peso della decisione riflesso negli occhi di Ned, un peso che lui porta sempre con dignità, ma che oggi sembra insostenibile.

"Nymeria ha agito per difendere Arya" dice Ned, con un tono che è al tempo stesso fermo e malinconico "Jeoffrey l'ha provocata, e lei ha fatto ciò che qualsiasi animale farebbe per proteggere il suo padrone."

Jeoffrey sbuffa, facendo roteare gli occhi.

"Io non ho fatto nulla del genere! Stavo solo giocando, e quella bestia è impazzita!" La sua voce stridula mi fa venire voglia di strappargli quella benda e fargli vedere cosa significa davvero un attacco.

Cersei si gira verso di lui, accarezzando il suo viso con una delicatezza che contrasta con il veleno che sprizza da ogni sua parola.

"Mio povero figlio," mormora, voltandosi poi di nuovo verso Ned "Capisco che desideri proteggere la tua figlia, ma la legge è la legge. Un attacco al futuro re non può rimanere impunito."

"Nymeria non ha fatto nulla di sbagliato!" Arya finalmente trova la voce, e la sua interruzione rimbomba nella sala come un tuono.

Ha il viso rosso di rabbia e paura, ma gli occhi sono fissi su suo padre, imploranti.

"Papà, non lasciare che la uccidano. È tutto colpa mia. Ho detto a Nymeria di attaccarlo!"

La sala trattiene il fiato, tutti gli occhi su Ned, che sembra invecchiato di dieci anni in pochi istanti.

Sa che ciò che dirà adesso deciderà non solo il destino di Nymeria, ma anche il suo.

E anche se sa che sua figlia mente per proteggere il suo metalupo, l'onore gli impone di seguire la legge.

L'inverno sta arrivando - Jon Snow × Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora