Il gioiello

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«Il tuo piano potrebbe davvero funzionare»

La luce dell'alba e la sua voce mi svegliano.

«Se non lo dicessi con quell'aria sorpresa potrebbe sembrare un complimento.»

Lui sorride. Amo quand'è così. Come vento che spazza via le nuvole. Mi avvicino a lui, poggiando la testa sulla sua spalla. Con le dita disegno simboli sul suo petto, distrattamente.

 Con le dita disegno simboli sul suo petto, distrattamente

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Poi mi alzo a sedere di scatto. Uno dei simboli che ho tracciato sulla sua pelle ha risvegliato qualcosa nella mia memoria.
«So come fare!»

Scendo dal letto e prendo un fico dal tavolo al centro della stanza. Mi concentro, chiudendo gli occhi e dando forma a ciò che desidero. Quando apro gli occhi, un cobra è davanti a me. Sorrido e con un gesto della mano lo faccio scomparire.

Lui è immediatamente al mio fianco. «Chiamo Tehuti.»

Pochi istanti dopo, un tocco leggero alla porta ci avvisa del suo arrivo.

A un cenno di Ausar la porta si apre. Il mio amico più caro entra nella stanza, posa lo sguardo sul letto disfatto e sui miei capelli spettinati. Sorride.

«Scommetto che ci sei riuscita.»

Aggrotto le sopracciglia.

«Ancora non hai capito? Il tuo potere nasce e trae forza dall'amore.»

Istintivamente l'abbraccio. Vorrei che il tempo si fermasse, qui, ora. In questa stanza piena di lapislazzuli, con i raggi dell'alba che ormai stanno lasciando il posto ai rumori del mattino, con le due persone che più di tutte amo. Ma ho qualcosa da fare, qualcosa che farà di me la più potente delle Dee.

«Ora ho bisogno di Nebt-Het. Vado da lei. Voi due non fate troppi danni in mia assenza.»

Percepisco la risata di scherno di entrambi prima ancora di vederla.

Mia sorella mi sta aspettando in giardino. Sorride appena mi vede arrivare.

«Conosco quello sguardo, direi che abbiamo fatto un passo avanti.»

«Quello più importante. Ora mi serve il gioiello. E qualcuno che distragga Ra.»

«Tranquilla, a quello ci penso io. Per quel che riguarda il gioiello, stanotte ho creato questo.»

Mi porge uno spillone per capelli d'oro, con incastonato uno smeraldo. La sua bellezza è tale che quasi mi commuovo.

«Nebt, è meraviglioso!»

Lei sorride. «Ti faccio vedere una cosa.»

Con un dito della mano sinistra tocca il gioiello. Lo smeraldo diventa nero come ossidiana impolverata. Un altro tocco e torna verde e brillante. Un altro ancora e l'oro invecchia, come fosse ferro pieno di ruggine. Un ultimo gesto e tutto torna splendente.

«Sei bravissima. Sono davvero ammirata!»

«Non è come essere la Dea della Vita e della Creazione, ma direi che me la cavo.»

Prendo la sua mano. «Tu fai molto più che cavartela. Sei una Dea meravigliosa, e io non potrei fare nulla senza di te.»

Lei sospira. «Adesso hai tutto quello che ti serve. Ti manca solo qualcuno che distragga il Sole. Cosa vuoi che sia!»

Si alza e con un gesto delle braccia scuote le vesti

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Si alza e con un gesto delle braccia scuote le vesti. Quando alzo gli occhi, davanti a me c'è nostra madre.

«Per tutti i cieli! È incredibile! Sei proprio uguale.»

Un gesto con le braccia e Nebt è di nuovo qui davanti a me.

«Quando?», mi chiede.

«Stanotte, non ha senso aspettare ancora.»

AUSET - La storia di ISIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora