«Cosa?»
Auset posa il suo sguardo incredulo su di me.
«Cosa c'è? Non riesci a credere che qualcuno possa amarmi?»
«Nebt, ma che dici? Sai benissimo che non lo penso. È solo che non mi fido di Seth. Non mi piace quello che sta facendo.»
«Fammi capire: se Seth dice di amare te, gli credi, ma se dice di volere me, improvvisamente non ti fidi?»
Auset mi guarda addolorata. Sono rari i momenti in cui le mancano le parole, quindi ne approfitto.
«Io ho sostenuto te e Ausar. Perché non vuoi fare lo stesso con me? Adesso che hai il potere assoluto diventi come Ra? Le persone devono chiederti il permesso per amarsi?»
Le guance di Auset diventano color porpora.
«Nebt, ti prego, da quando sei così ingiusta? Sai benissimo che non è vero! Sono solo preoccupata per te. Almeno aspetta un po' di tempo, vuoi?»
«NO! Di tempo ne ho sprecato abbastanza a sperare che qualcuno si accorgesse di me! La più bella delle Dee, ma se io e te siamo nella stessa stanza scompaio. Finalmente qualcuno mi vede Auset, perché non puoi semplicemente essere felice per me?»
Lei si avvicina e mi abbraccia. Scoppio a piangere sulla sua spalla e lei mi accarezza come ha sempre fatto.
«Shh, ci sono. Sono qui. Sono felice per te. Shh... non ti lascio, te lo prometto.»Dopo un po' si allontana e mi guarda sorridente, con una luce negli occhi che trovo quasi più preoccupante della sua disapprovazione.
«Perché ora mi guardi così?»
«Immaginavo nostra madre mentre glielo dirai.»
Spalanco gli occhi. A questo ancora non avevo pensato.
«Nut non sarà un problema quanto Tehuti. Me ne dirà di tutti i colori.»
«Se vuoi con lui parlo io. Ma in cambio voglio essere presente quando parlerai con Nut.»
Afferro la sua mano.
«Affare fatto, sorella! Tanto credo che parlerò con lei stasera, quando ci incontreremo.»
«Va bene. Io vado da Tehuti. Ci troviamo là, d'accordo?»
Usciamo insieme dalla stanza, tenendoci per mano. Poi lei si allontana verso la stanza degli studi. Sono felice che parli lei con Tehuti. Lui mi guarda dentro. Vedrebbe il mio cuore. E non voglio che accada.
Incredibile quanto scorra veloce il tempo quando vorresti che rallentasse. Un attimo fa parlavo con Auset e adesso siamo tutti riuniti nella sala regale. Nostra madre e nostro padre vogliono festeggiare Auset e Ausar.
Rinchiudo in un angolo la fitta che mi attraversa quando li vedo arrivare insieme, mano nella mano. La loro felicità mi scalda il cuore e allo stesso tempo lo brucia. A volte vorrei essere come Seth. Capace di passare oltre. Mi sento in colpa ad aver accettato di sposarlo pur sapendo di amare ancora Ausar.
Seth sembra sentire il mio disagio. Si avvicina e mi prende la mano, sorridendo sereno. Non lo avevo mai visto così, senza il suo perenne broncio. Il fatto di essere io la causa del suo buonumore mi fa stare bene.
«Sei preoccupata per Nut? Se vuoi le parlo io.»
«Lo faresti davvero?»
«Perché no, è anche mia madre, dopotutto.»
«Sì certo, ovvio. Solo, pensavo che avresti preferito che lo facessi io.»
«La tua dolcezza ha sicuramente più possibilità di riuscita con lei, rispetto al mio essere rozzo e guerriero.»
Sorrido. So che ha ragione.
«Ecco perché devo farlo io. Stai tranquillo, saprò convincerla.»
Prendo un respiro profondo e mi avvicino a nostra madre. Mi accorgo appena dello sguardo preoccupato di Geb, nostro padre. Come sempre, quando sono insieme, l'attenzione di tutti è calamitata da Nut, e come sempre a lui non dispiace.
Esito. È questo che vorrei per me. Mi fermo, cercando Auset con gli occhi. Lei si accorge immediatamente della mia tempesta interiore e si muove per raggiungermi. Ma la mano di Seth arriva prima.
«Sono qui», mi dice sussurrando.
Lo guardo, spaventata. Lui sarà per me quello che Geb è per Nut? Lui saprà riempire ogni spazio tra il cielo e me? Come se mi leggesse il pensiero, sorride e mi abbraccia. Davanti a tutti. Il suo non è un abbraccio fraterno. Qualcosa si risveglia, in me. Qualcosa che non sapevo di poter provare. Tutti scompaiono. La sala regale, i nostri genitori, Auset, Ausar. So solo che voglio rannicchiarmi qui, tra le sue braccia. È forte. È qui per me. Di cos'altro ho bisogno?
Mi sciolgo dall'abbraccio e guardo verso il trono. Nostra madre è interdetta. Sembra quasi dispiaciuta. Delusa. La furia che sento salire in me supera il timore del suo giudizio. La guardo alzando la testa con fierezza. Non mi serve la sua approvazione. Sono una Dea. Esattamente come lei, come tutti qui dentro.
«Madre, padre, anche noi ci sposeremo domani.»
Non avevo previsto di decidere così in fretta, ma il suo sguardo mi ha ferita più di quanto sia disposta ad ammettere. Seth mi stringe la mano più forte. Auset trattiene il respiro. Ausar mi guarda confuso. In fondo alla sala, quasi nascosto dall'ombra, Tehuti mi guarda privo di espressione. È il suo lo sguardo che mi ferisce di più. Gli altri sono preoccupati. Lui mi scruta. Mi entra dentro la mente con le sue solite lame affilate. L'occhiata che riserva a Seth è anche peggiore. Gelida.
Tutto ciò che è nella stanza gira fino a farmi sentire debole, fragile. Odio sentirmi così. Con la coda dell'occhio vedo una gatta uscire. Mi aggrappo con tutta me stessa al pensiero di seguirla. Lasciandomi tutti alle spalle, esco.
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Spazio autrice
E così, la decisione di Auset di sposare Ausar sta iniziando a creare conseguenze. Il matrimonio di Nebt è solo la prima.
Che cosa ne pensate? Seth è sincero o sta tramando qualcosa?
E che ne sarà di Nebt-Het?
Come sempre, vi aspetto nei commenti! Fatemi sapere cosa pensate
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AUSET - La storia di ISIDE
SpiritualNel cuore pulsante dell'antico Egitto, dove il confine tra divino e mortale sfuma come miraggio nel deserto, Auset sfida l'ordine cosmico. Non è solo una dea, è una forza della natura che rifiuta di piegarsi al destino. Quando l'amore viene strappat...