Tentativi

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La notte ha lasciato il posto all'alba ancora una volta. Le immagini che si agitano nell'oscurità di Nebt sono un macigno che pesa fino a soffocarmi. Né io né Auset abbiamo ancora detto nulla.

«Come stai?»

Lei mi guarda, inespressiva. «Non è di me che dobbiamo preoccuparci.»

La conosco abbastanza da sapere che sta trattenendo la sua furia solo perché sta pensando a come farla pagare a Seth. Non posso darle torto.

«Ho bisogno di capire perché. Come ha potuto fare una cosa del genere?»

Il tono di Auset è basso e carico di dolore. Rifletto qualche istante prima di rispondere.

«Azzardo un'ipotesi? Ci conosce tutti molto bene. Sapeva che Nebt prima o poi sarebbe venuta da me. Sapeva che avrei usato il canto delle anime per capire come aiutarla. Sapeva che tu avresti visto. E che avresti voluto vendicarti.»

«Hai visto questo, prima, quando hai esitato?»

«Così te ne sei accorta.»

«Ovviamente. Ma non ho fatto in tempo a vedere quello che hai visto tu.»

«Lui vuole che tu soffra. Questa sera abbiamo dato il via a una guerra. Ma... se non l'avessimo fatto avrebbe scatenato qualcosa di peggio. Ho visto pianeti morire. Invece così...». Mi fermo. Non è il caso di continuare. «Ho scelto il male minore.»

Auset mi guarda, seria. Si alza e si avvicina abbastanza da potermi guardare dritto negli occhi.

«Mi fido di te. Qualsiasi cosa tu abbia visto, so che hai fatto la scelta migliore per tutti.»

Un movimento alle spalle di Auset attira la mia attenzione. Fermo lo sguardo su Nebt, seduta sul letto.

È furiosa.

«Come avete osato? Come avete osato entrare nella mia anima?»

Auset corre dalla sorella, che ritrae la mano.

«Dovevo sapere cosa ti aveva fatto», le dice, premurosa. Poi, orgogliosamente, si alza in tutta la sua statura. «Tu avresti fatto lo stesso!»

Nebt risponde molto lentamente, scandendo le parole.

«Ne sei sicura, sorella? Io non sono come te.»

«Nebt, non mi importa se sei arrabbiata! Ora io so. So quello che ti sta facendo, e non ti permetterò di tornare da lui.»

Intervengo. «Tua sorella ha ragione. E comunque non devi prendertela con lei. Sono stato io a volere il canto delle anime.»

Improvvisamente vedo Nebt con chiarezza estrema. Fragile, ma forte e incredibilmente bella. Il dolore è il suo elemento. L'oscurità, la morte, la rendono potente. Trattandola come una piccola colomba ferita non abbiamo riconosciuto quel potere.

Mi inginocchio davanti a lei, chinando il capo.

«Perdonami. Mi rendo conto di aver sbagliato.»

Lei mi guarda interdetta.

«Essere una divinità non mi mette al riparo dal provare sentimenti», continuo. «Ti prego di capire che tutto quello che ho fatto era in nome dell'amore che provo per te.»

Auset comprende al volo. Si inginocchia anche lei accanto alla sorella.

«Ho promesso che ti sarei stata sempre accanto. Non ti chiederò scusa, perché se tornassi indietro rifarei la stessa cosa. Tu sei bellissima e meravigliosa e straordinariamente potente: sai che l'ho sempre pensato. Ma sei anche mia sorella, e io sono qui per te. Anche se questo significa fare qualcosa che non ti piace.»

AUSET - La storia di ISIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora