Capitolo 14: Legami e Contraddizioni

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Le prime luci del mattino filtravano tra gli edifici in rovina, gettando ombre lunghe e inquietanti mentre Ender e Dabi si muovevano con cautela. Il silenzio tra loro non era più pesante come prima, ma c'era ancora un non detto, un qualcosa che aleggiava come una nuvola di tensione.

Dopo essersi assicurati che la strada fosse sicura, si fermarono in un piccolo cortile nascosto, circondato da muri diroccati. Dabi si appoggiò a un muro e si accese una sigaretta, osservando Ender con sguardo enigmatico. Era chiaro che stava riflettendo su ciò che avevano detto l'uno all'altra poco prima.

"Mi sembra strano che siamo qui a parlare di fiducia," disse Dabi con un accenno di sarcasmo. "Io, che non mi sono mai fidato di nessuno, ora mi ritrovo a fare squadra con te, cercando di non farmi ammazzare."

Ender lo osservò attentamente. "Forse la fiducia non è tanto una questione di scelta, ma di necessità. In questo momento abbiamo bisogno l'uno dell'altra per sopravvivere. E se questo significa aprirsi, anche solo un po', allora lo faremo."

Dabi soffiò fuori una nuvola di fumo, gli occhi socchiusi. "Mi piace come cerchi di trovare il lato positivo in ogni cosa. Ma non dimenticare che il mondo là fuori è pieno di persone pronte a tradirti appena giri le spalle. Non è così semplice come credi."

Ender non si lasciò intimidire. "Non è semplice, lo so bene. Ma se restiamo chiusi dietro le nostre barriere, cosa ci rimane? Soltanto solitudine e sfiducia, e alla fine saremo noi a essere sopraffatti."

Per un attimo, nessuno dei due parlò. Le parole di Ender sembravano aver colpito un nervo scoperto in Dabi, che continuava a fissare un punto indefinito davanti a sé. Stava per rispondere quando un fruscio alle loro spalle li fece irrigidire.

"Nicho?" chiamò Ender a bassa voce.

Nicho emerse dall'ombra di un vicolo con espressione preoccupata. "Ci sono ancora pattuglie in giro, ma penso di averle depistate per un po'. Abbiamo un attimo di respiro."

Dabi fece un cenno di approvazione, ma il suo sguardo restava severo. "Bene, ma non possiamo abbassare la guardia. Questa zona non è sicura."

Nicho annuì, ma i suoi occhi si spostarono verso Ender, notando una nuova intimità nel modo in cui lei e Dabi interagivano. Una piccola scintilla di curiosità gli brillò nello sguardo. "Mi sembra che voi due abbiate fatto qualche progresso nel... collaborare."

Ender si limitò a sorridere leggermente, evitando di approfondire l'argomento. "Stiamo cercando di essere efficienti, tutto qui."

Dabi non aggiunse nulla, ma dentro di sé sapeva che non era così semplice. C'era un legame nascente tra lui ed Ender che non riusciva a definire con precisione, un misto di rispetto, comprensione e qualcosa di più profondo che ancora non voleva ammettere nemmeno a se stesso.

Nicho si avvicinò, abbassando la voce. "Ho raccolto qualche informazione. Pare che Cath non fosse solo un nemico potente, ma qualcuno che aveva accesso diretto a informazioni riservate. La rete ha investito molto su di lui, e la sua sconfitta non passerà inosservata. Dobbiamo aspettarci una reazione pesante."

Ender si sentì sprofondare alla notizia. "Questo significa che ci saranno rinforzi?"

"Probabilmente sì," rispose Nicho, il tono grave. "E non solo. Potrebbero mandare qualcuno ancora più forte, qualcuno che conosce i nostri movimenti ancora meglio di Cath."

Dabi sbuffò, la sua voce carica di cinismo. "Perfetto, proprio quello di cui avevamo bisogno. Ma allora dobbiamo agire in fretta. Non possiamo restare qui ad aspettare che ci trovino."

Ender rifletté per un attimo. "Abbiamo bisogno di una strategia. Se continuiamo a scappare, non faremo altro che stancarci. Dobbiamo passare all'offensiva, colpirli dove meno se lo aspettano."

"Un attacco diretto?" chiese Nicho, sorpreso dalla proposta. "Sarebbe rischioso, specialmente se non sappiamo con chi avremo a che fare."

"Rischioso sì," ammise Ender, "ma se vogliamo avere una possibilità di uscirne vivi, dobbiamo iniziare a prendere l'iniziativa. E per farlo, dobbiamo lavorare insieme come una squadra. Non possiamo permetterci di agire separati o di avere dubbi su chi siamo o cosa vogliamo."

Dabi alzò un sopracciglio. "Sembri determinata a guidarci in questa follia. Ma supponiamo che tu abbia ragione: qual è il piano?"

Ender prese un respiro profondo. "Dobbiamo raccogliere tutte le informazioni possibili sul prossimo passo della rete. Se riusciamo a prevedere i loro movimenti, possiamo anticiparli e colpirli duramente. Ma prima dobbiamo consolidare la nostra posizione e assicurarci che non ci trovino così facilmente."

Nicho e Dabi si scambiarono un'occhiata. La posta in gioco era alta, e il piano di Ender, per quanto audace, era l'unica possibilità che avevano di ribaltare le sorti.

"Allora è deciso," disse Dabi, con un tono quasi divertito. "Diamo inizio a questa operazione suicida. Ma ricordatevi: non ci sarà spazio per esitazioni o debolezze."

Ender annuì. "Nessuno di noi può permettersi di vacillare. Da qui in avanti, o vinciamo o cadiamo insieme."

Con una nuova determinazione, il gruppo si preparò ad affrontare quello che li attendeva. Le ombre del passato e del futuro incombevano su di loro, ma per la prima volta, sembrava che fossero pronti a confrontarle come un'unica forza.

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Eccovi anche il quattordicesimo capitolo, per oggi smetto di pubblicare sono un po' stanca.. poi mi devo pure preparare perché martedì devo recuperare una materia visto che sono molto intelligente e ho preso il debito 😀, ci sentiamo domani col quindicesimo capitolo vi voglio bene a tutti❤️

 poi mi devo pure preparare perché martedì devo recuperare una materia visto che sono molto intelligente e ho preso il debito 😀, ci sentiamo domani col quindicesimo capitolo vi voglio bene a tutti❤️

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