Capitolo 12: dialogo parte 2

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L'alba era ormai vicina e una debole luce filtrava dalle finestre rotte del loro rifugio. Il riposo era stato breve, ma la tensione che li accompagnava non lasciava spazio a sonni tranquilli. Mentre Nicho continuava a perlustrare l'area circostante, Ender si avvicinò a Dabi, che fissava in silenzio l'orizzonte. C'era qualcosa in quel suo sguardo che la turbava, un misto di malinconia e determinazione.

"Non riesci a dormire?" chiese Ender, rompendo il silenzio.

Dabi non la guardò subito, ma rimase concentrato sulle prime luci del giorno. "Dormire non è mai stato il mio forte. La mia mente è sempre in allerta, pronta al prossimo pericolo. E poi... quando chiudo gli occhi, non sempre vedo cose piacevoli."

Ender si sedette accanto a lui, mantenendo una certa distanza. "Siamo tutti tormentati da qualcosa. Ma non è una buona scusa per non affrontare le cose insieme a qualcuno "

Dabi sorrise leggermente, ma c'era amarezza in quel gesto. "Lo dici come se fosse facile. Come se potessi fidarmi del primo che passa e raccontargli di tutti i miei problemi e traumi. Ma tu lo sai meglio di me che non funziona così."

Ender annuì, accettando la realtà di quelle parole. "Hai ragione. Non è facile. Ma se ci lasciamo consumare dai nostri rimpianti, sarà la rete a vincere. E non possiamo permetterlo."

Finalmente, Dabi la guardò negli occhi, il blu intenso delle sue iridi illuminato dai primi raggi del sole. "Parli come se avessi tutto sotto controllo, ma posso vedere che anche tu sei divisa. Cos'è che ti spaventa davvero, Ender?"

La domanda la colpì inaspettatamente, lasciandola per un attimo senza parole. "Non è tanto la paura di fallire," rispose lentamente, scegliendo con cura le parole. "È la paura di perdere tutto ciò per cui abbiamo lottato. Di vedere svanire le poche persone che contano."

Dabi scosse la testa con un'espressione pensierosa. "Il mondo è pieno di perdita, eppure continuiamo a combattere. È strano, vero? Come se sapessimo che alla fine tutto potrebbe crollare, ma non possiamo fare a meno di provarci."

Per un attimo, i loro sguardi rimasero incatenati. C'era un'intesa silenziosa, un confine sottile che entrambi riconoscevano ma che nessuno osava attraversare. Era una barriera costruita per proteggersi, ma che al tempo stesso li isolava l'uno dall'altro.

Ender fu la prima a distogliere lo sguardo, cercando di rompere quella tensione crescente. "Abbiamo fatto molta strada insieme, eppure mi sembra che non ci siamo mai capiti davvero. Sei sempre così... distante, come se non volessi che nessuno ti avvicini troppo."

Dabi rise, ma non c'era gioia in quella risata. "Forse perché avvicinarsi significa lasciarsi ferire. E io ho già subito abbastanza."

"Non sei l'unico," disse Ender, la sua voce più morbida. "Tutti qui abbiamo cicatrici, visibili o meno. Ma forse è proprio per questo che possiamo capirci. È difficile fidarsi, ma... sto imparando che forse, a volte, vale la pena rischiare."

Un lampo di sorpresa attraversò gli occhi di Dabi. "Stai dicendo che ti fidi di me?"

Ender leggermente rossa lo guardò. "Non so se posso fidarmi completamente di te, ma sto cercando di farlo. Forse è stupido, ma sento che dietro quella tua facciata c'è qualcosa di buono, qualcosa che vale la pena salvare."

Dabi rimase in silenzio per un lungo momento, riflettendo su quelle parole. "Salvare, eh? Non sono abituato a sentirmi dire cose del genere." Fece una pausa, poi abbassò lo sguardo, come se stesse cercando qualcosa dentro di sé. "Forse c'è ancora qualcosa da salvare. O forse è troppo tardi."

"Non è mai troppo tardi," rispose Ender. "Finché siamo qui a lottare, abbiamo ancora una possibilità di cambiare le cose, di cambiare noi stessi."

Dabi sembrava voler dire qualcosa, ma prima che potesse rispondere, Nicho tornò di corsa, interrompendo il momento. "Abbiamo un problema," annunciò, il volto teso. "Ho individuato delle pattuglie della rete che stanno perlustrando l'area. Ci hanno quasi trovato."

L'atmosfera cambiò immediatamente, e l'attenzione di tutti si concentrò sul nuovo pericolo. "Dobbiamo muoverci subito," disse Ender, alzandosi rapidamente. "Se ci scoprono qui, non avremo via di fuga."

Dabi si alzò anche lui, ritrovando la consueta freddezza nel suo sguardo. "Andiamo. Non ho intenzione di farmi beccare da quei bastardi."

Il gruppo si preparò a lasciare il rifugio, ma mentre si allontanavano, Ender non poté fare a meno di gettare un'ultima occhiata a Dabi. C'era qualcosa di diverso in lui, una leggera apertura che non aveva mai notato prima. Forse, dietro tutto quel fuoco e cinismo, c'era davvero una scintilla di speranza.

E mentre si avviavano verso un nuovo giorno carico di incertezze, Ender si rese conto che, nonostante tutto, era pronta a rischiare. Se davvero esisteva un legame tra loro, forse era proprio quello di cui avrebbero avuto bisogno per superare ciò che li attendeva.

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Ecco il dialogo con Dabi, fatemi sapere se vi piace,cambiando un po' discorso, ⚠️SPOILER JUJUTSU KAISEN SE NON SIETE IN PARI COL MANGA NON LEGGETE⚠️




















voi che ne pensate del ritorno di Nobara? Io sono contenta però sono anche un po' incazzata perché secondo me doveva farla tornare prima... (Anche perché ormai mancano 4 capitoli) oggi vi metto una foto di Nobara (perché bisogna festeggiare il fatto che mia moglie è tornata) e una di Dabi bene ci vediamo al prossimo capitolo ❤️

 (Anche perché ormai mancano 4 capitoli) oggi vi metto una foto di Nobara (perché bisogna festeggiare il fatto  che mia moglie è tornata)  e una di Dabi  bene ci vediamo al prossimo capitolo ❤️

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