Capitolo 30: non lasciarmi...

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Dabi correva più che poteva tenendo i corpi dei suoi due amici, con la fiala in tasca e il cuore che batteva all'impazzata. Ogni passo che lo avvicinava a Ender era un colpo di speranza, ma anche una lama di paura. Ce l'avrebbe fatta in tempo? Sarebbe riuscito a salvarla?

All'uscita, Lalla parlò "L'hai trovata?" chiese con voce tremante.

"sei viva? Menomale.. comunque si è in tasca" disse ansimando. "Sì, ma non c'è tempo da perdere."

Lalla si staccò dalla presa di Dabi restando in piedi con uno sforzo visibile, i suoi occhi determinati. "Andiamo. Dobbiamo riportarla a Ender prima che sia troppo tardi."

Con un cenno rapido, Dabi l'aiutò a salire su una delle moto che aveva appena trovato sul parcheggio della struttura (non fatevi domande è così e basta). Il motore ruggì e, senza perdere altro tempo, partirono a tutta velocità verso il rifugio dove avevano lasciato Ender con il vecchio,ogni secondo che passava sembrava un'eternità.

La strada era un susseguirsi di curve strette e salite ripide. Il vento gelido della notte frustava i loro volti, ma Dabi non rallentava. La paura di non arrivare in tempo lo spingeva a spingere il veicolo al massimo, superando le sue stesse capacità.

Ogni tanto, Lalla guardava Dabi, percependo l'intensità della sua preoccupazione. Avrebbe voluto dire qualcosa per rassicurarlo, ma sapeva che non c'erano parole che potessero placare quella paura. Ender era tutto per lui. Lo aveva capito chiaramente ormai.

Finalmente, dopo quello che sembrò un viaggio interminabile, raggiunsero il rifugio. Dabi frenò bruscamente, balzando giù dalla moto prima ancora che si fermasse del tutto. Corse verso l'ingresso, con Lalla che lo seguiva a ruota, anche se più lentamente, ancora dolorante per l'attacco subito.

Appena entrato, Dabi si diresse verso la stanza dove avevano lasciato Ender. Le sue mani tremavano leggermente quando aprì la porta. L'immagine che gli si presentò davanti gli strinse il cuore.

Ender giaceva sul letto, pallida e immobile. Il respiro era quasi inesistente, come un flebile sussurro che lottava per rimanere in vita. Accanto a lei c'era il vecchio, il viso teso e preoccupato. Al loro ingresso, alzò lo sguardo,

"Spostati," disse Dabi al vecchio, con un tono più severo di quanto avesse voluto. Si avvicinò al letto, inginocchiandosi accanto a Ender. Con mani tremanti, aprì la fiala e guardò Lalla, che annuì leggermente.

"Deve berla," spiegò, la voce calma nonostante la tensione palpabile nella stanza. "Ma potrebbe essere difficile farlo in questo stato."

Dabi annuì, avvicinando la fiala alle labbra di Ender. "Ehi, Ender," sussurrò, la voce che si spezzava. "Sono qui. Devi bere questo, ok? Ti aiuterà, lo prometto."

Con delicatezza, cercò di versare il liquido nella bocca di Ender. Per un attimo, sembrò che non stesse funzionando, che fosse tutto inutile. Ma poi, lentamente, le labbra di Ender si mossero e il liquido scese giù per la gola.

Quando la fiala fu vuota, Dabi si spostò indietro leggermente, osservando con ansia il volto di Ender. Non accadeva nulla. Il silenzio nella stanza era assordante, e ogni secondo che passava sembrava un'eternità.

"Funzionerà?" chiese Lalla con un filo di voce, guardando Dabi.

"Non lo so," rispose lui, con sincerità. "Dipende da quanto il suo corpo è in grado di combattere."

chiuse gli occhi per un istante, cercando di non cedere alla disperazione. Le prese la mano, stringendola tra le sue, come se quel contatto potesse trasferirle la sua forza.

"Ender, ti prego," sussurrò. "Devi farcela. Non puoi lasciarmi così. Non adesso."

Il tempo sembrava sospeso. Poi, finalmente, Ender emise un lieve sospiro, un respiro più profondo di quelli precedenti. Il colore cominciò lentamente a tornare sulle sue guance, e il respiro si fece un po' più stabile.

"Sta funzionando," disse Lalla, il sollievo che le scioglieva il volto in un sorriso stanco. "Ce la farà."

Dabi sentì un'ondata di emozioni travolgerlo. Si abbassò sul letto, posando la fronte sulla mano di Ender, il corpo che tremava leggermente. Non poteva crederci. L'avevano fatta franca, per ora.

Lalla si avvicinò, posando una mano sulla spalla di Dabi. "Dovrà riposare e recuperare le forze, ma sta migliorando. Sei riuscito a salvarla."

Dabi alzò lo sguardo, i suoi occhi azzurri pieni di gratitudine. "Non sarei riuscito senza di te, Lalla."

Lei scosse la testa. "L'importante è che stia meglio. Ora puoi riposare anche tu."

Dabi annuì, spostandosi leggermente per sedersi accanto al letto. Non aveva intenzione di lasciare la sua postazione. Non finché Ender non si fosse svegliata completamente.

La stanza era avvolta in un silenzio carico di speranza. Ender era ancora debole, ma viva. E questo, per Dabi, significava tutto.

Con uno sguardo gentile, Lalla  lasciò la stanza portando il vecchio con se, dando a Dabi un po' di privacy. Rimasto solo con Ender, Dabi si accasciò su una sedia accanto al letto, tenendole ancora la mano.

"Ti prego, Ender, non lasciarmi mai più," sussurrò, la voce spezzata dall'emozione. "Ho bisogno di te. Più di quanto tu possa immaginare."

E mentre il tempo scorreva lento e silenzioso, la mano di Ender si strinse leggermente attorno alla sua. Un piccolo segno, ma sufficiente a ridare speranza a Dabi.

Era ancora una lunga strada verso la guarigione, ma insieme, avrebbero superato anche questo.

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⚠️spazio autrice⚠️
LALLA ED ENDER SONO VIVEEEE, Però.. Nicho? Al prossimo capitolo❤️

 Nicho? Al prossimo capitolo❤️

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Fiamme d'ombra (Ender x Dabi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora