Capitolo 8. Nyssa

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Il locale aveva chiuso, io ero tornata a casa da sola. Rhyss stava cuocendo qualcosa al forno e Eryx era affianco a lui, appoggiato al frigorifero.
« Ehi, ciao Nyssa. Stai meglio? » Mi chiese Eryx
« Merda, state già cominciando a trattarmi come una depressa. »
« Ci siamo solo preoccupati, ma se non vuoi cazzi tuoi » disse Rhyss
« Tu cucini? Da quando? » gli chiesi cercando di cambiare discorso
« Da quando viaggiamo con mamma, ogni volta che lei stava al lavoro cucinavo io, e quando invece era a casa con noi cucinavano insieme, tutti e tre. »
« Bene, allora visto che ti piace cucinare perché non cucini tu d'ora in poi? »
« Va bene, volevo già farlo di mio ma mi sono approfittato del fatto che lo facevi già tu di tua spontanea volontà »
« Che stronzo » dissi ridendo seguita delle loro risate.
« Cosa stai preparando di buono? »
« Brioches »
« Buoneee »
« Lo sono» disse Eryx, « Le migliori che abbia mai mangiato ».
« Sono pronte » disse Rhyss spegnendo il forno e tirando fuori le teglie.
Presi tre piattini e li sistemai a tavola.
Appena le brioches si raffreddarono, le misi nei piatti, erano due a testa, da riempire con la marmellata.
Eravamo seduti a tavola a mangiare, I due gemelli erano davanti a me.
« Perché vi dava fastidio vedermi le tette prima? » chiesi schiettamente, alla mia domanda gli andò di traverso un pezzo a tutti e due. Dopo aver bevuto dell'acqua, Eryx mi chiese « Ma ti sembra il momento per chiedertelo? Stiamo mangiando! E poi era perché ora siamo tuoi fratelli e » lo interruppi, « Mettiamo in chiaro una cosa, non ci vedrò mai come fratelli, e mi avete già scopata vi ricordo. E secondo me il problema era che era davanti a delle altre persone il problema, perché non potevate trattenervi a guardarmi, già in intimo vi partivano i film mentali, ce lo avevate entrambi duro »
« Nyssa... Ti prego, stai buona » mi supplicò Eryx. Non lo ascoltai, mi tolsi la maglietta. « Nyssa, non sai in che guaio ti stai per cacciare » mi avvertì Rhyss. Mi slacciai il reggiseno, e lo tolsi.
« Guardatemi » li invitai. « Lo so che lo volete. Lasciatevi andare, qui non c'è mio padre ».
« Cazzo » disse Rhyss in preda alla voglia. Facendomi capire che aveva ceduto. Anche sul fratello mi aveva fatto capire con uno sguardo che ci stava. Mi spostai con la sedia più indietro, per poter andare sotto al tavolo.
« Oh, cazzo. » disse Rhyss leccandosi i denti con la lingua, capendo quello che stavo per fare. Abbassai i pantaloni ad entrambi. Ma mi concentrai su uno alla volta, in modo da far bene il mio lavoro. Leccai l'asta di Rhyss, dandogli dei bacini sulla cappella, « oh, sì », diceva a quel contato, passai a succhiarli i testicoli, prendoli in bocca. Poi feci la stessa cosa a suo fratello.
« Dai principessa, prendimelo in bocca adesso » mi ordinò.
« Non prendo ordini da nessuno. » dissi cominciando a fare una sega ad entrambi, nello stesso momento. Li sentivo ansimare, era bellissimo. Poi, presi in bocca quello di Eryx, mentre con una mano continuavo a toccare quello di Rhyss. Dopo un po' scambiai i ruoli.
« Dai, esci da lì sotto e vieni qui » Mi invitò Eryx.
Mi fermai e uscii dal tavolo. I due si alzarono dalle sedie invitandomi a stare in mezzo a loro. Mi girarono, e mi misero a novanta sul tavolo.
Uno dei due andò a prendere i profilattici, mentre l'altro mi aveva tolto le mutande e mi faceva un ditalino, con due dita. Iniziarono a sbattermi a turno finché non siamo venuti tutti e tre. Mi sorprese il fatto che loro due siamo venuti in sincrono.
Io, senza nessun indumento addosso, tornai a mangiare al mio posto.
« Fai sempre finta che non sia successo nulla e te lo ricordi quando serve? »
« Che vuoi che dica esattamente? Abbiamo scopato e basta. »
« Perché ti comporti così? Capisco che qui avete queste regole strane, ma, non hai veramente intenzione di innamorarti? »
« Se vuoi la verità, non so come si ami. Ma credo che, quella rossa, sia diversa. Mi fa un effetto strano. Provo attrazione verso le donne, ma questa attrazione è diversa. Non so come spiegarlo. »
« Però, anche se ti fa questo effetto strano, continui a essere quella di sempre »
« Perché non vorrei provare nulla per lei. Ho paura. »
« Chi ti ha ferita? » mi chiese Rhyss schiettamente, lasciandomi pensare, « La vita. Crescere senza genitori. » risposi
« La vita è una. È questo il tuo motto, no? » mi chiese Eryx
« Sì, e quindi? »
« Lasciati andare »
« Non posso »
« Fallo. »
« Combinerei casini. Poi, mi piace stare così. Sesso, feste e droga. Non avere legami amorosi. Scoparmi chiunque senza conseguenze. »
« Senti, Nyssa... Questa cosa tra noi tre deve finire. Io me ne tiro fuori. Questa era l'ultima volta. Vorrei che avessimo un legame fraterno. Anche perché, si vede che tu ne hai molto bisogno. Hai bisogno di una famiglia. Non saremo fratelli di sangue, ma, potremmo pur sempre andare d'accordo, no? » mi chiese Rhyss, lasciami riflettere in silenzio per alcuni secondi. Mi stavano scompigliando il cervello, quell'uomo, gli volevo bene a volte, non sempre, era sempre via, a volte mi dimenticavo della sua voce, ora aveva degli altri figli,  dovevo accoglierli?

« Aspettate un momento » dissi andomene nella mia camera, raccogliendo i vestiti da terra. Per poi cambiarmi e tornare in cucina.

« Ricominciamo da capo! » annunciai a loro sorpresa, « Io sono Nyssa Gray. Piacere di fare la vostra conoscenza ». « Rhyss Knox », « Eryx Knox » dissero dandomi la stretta di mano, con un sorriso a trentadue denti.
« Alla fine hai ceduto, eh? » disse Rhyss facendo il beffardo
« Che stronzo » dissi ridendo

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