Capitolo 29. Rhyss

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Erano passati mesi da quando avevo trovato a letto insieme la ragazza che mi piaceva e mio fratello e avevamo trovato lo studio nascosto.
Nyssa era molto abbattuta da quando era andata a trovare i suoi nonni.

Sentivo il cuore a pezzi, ma stavo provando a riappacificarmi con entrambi. Non era facile.
Avevo tre scelte davanti: lasciarla a mio fratello, cercare di riprendere la o proporre di provarci tutti e tre assieme.

"Che cosa devo fare?"
Mi chiedevo quasi tutto il giorno, tutti i giorni.
Però, non riuscivo a trovare una risposta, ogni opzione sembrava giusta e sbagliata allo stesso tempo.

Era ormai giugno, la scuola era finita, Nyssa, Madelaine e Mindy l'avevano finita per sempre, non volevano fare il college.

Quel giorno, tutta la compagnia era riunita in spiaggia a festeggiare l'arrivo dell'estate.

Nyssa era lì, con i suoi occhi azzurri che raccontavano storie di sogni infranti e speranze nascoste, mentre il vento giocava con i suoi capelli mossi come un vecchio amico. La vedevo, così forte e così fragile, un enigma avvolto in un sorriso che nascondeva più di quanto rivelasse.
Mi preoccupavo per le come un fratello maggiore ormai. Mi ero affezionato.
Lei mi incoraggiò ad andare a parlare con Caixia e mio fratello una volta per tutte, anche se non sapevo cosa dire, dovevo ascoltare il cuore.
« Ascoltami, Rhyss. Ora tu vai lì con loro due e segui il cuore, ricorda che la testa porta ad arrendersi pur di seguire la ragione. E poi la vita è una, vuoi davvero rimanere con il rimpianto? »
« Parole sagge, principessa. E va bene, vado. »

« Allora ti sei deciso ad affrontare la situazione » disse Eryx frustrato.
« Sentite, io, non so cosa fare di questa situazione, vorrei che fossimo tutti onesti adesso » cominciai.
I due annuirono.
« La verità è che mi interessate tutti e due in modi diversi. E sono stata male quando hai smesso di parlarmi Rhyss. » Confessò lei.
« Dirlo prima? » le chiesi scocciato.
« Non sapevo se mi avreste ascoltata e poi quando è successo tu non mi rivolgervi la parola. »
« Rhyss, è stata colpa mia perché sapevo che ti piaceva e ci ho provato comunque. » si intromise mio fratello.
« È stata soprattutto mia » disse Caixia.
« Facciamo che da adesso non ha più importanza quello. » dissi cercando di calmare la situazione.
« E ora? » chiese mio fratello.
« Si risolve alla vecchia maniera » disse Caixia ridendo.
« Ovvero? » chiese Eryx.
« Eryx, ti ricordo che ora viviamo in questa città dove nulla è normale » gli ricordano ridendo.
« Giusto » rispose lui ridendo a sua volta.

Finalmente questa questione si era chiusa, non ne potevo più.

Ma c'erano altri guai in vista.

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