Capitolo 2

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13 Maggio 2024

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13 Maggio 2024.

POV YOONGI:

Fisso intensamente il bicchiere di whisky stretto tra le mie mani, mentre faccio tintinnare il ghiaccio al suo interno

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Fisso intensamente il bicchiere di whisky stretto tra le mie mani, mentre faccio tintinnare il ghiaccio al suo interno. Sospiro sconfitto e pensieroso, fino a quando la voce servile e timida di mia moglie Miyeon, non mette fine ai miei tumultuosi pensieri: "Sei preoccupato, Yoon?" faccio un sorriso sinistro e la ignoro volutamente. Non la odio, sia chiaro ma nemmeno la amo. Sono stato costretto a stipulare un contratto matrimoniale con questa beta per poter porre fine agli screzi tra le nostre famiglie e poi ho perso effettivamente le speranze di poter incontrare il mio mate e ho dovuto, quindi, ripiegare su questa povera ignara della mia attuale moglie. Lei sospira e si avvicina lentamente a me, come se avesse il timore di farmi arrabbiare e si posiziona alle mie spalle per cominciare a massaggiare e sciogliere i nodi tesi dei miei muscoli. Espiro un gemito di sollievo e chiudo gli occhi per godermi questo piccolo attimo di pace e silenzio, anche e soprattutto mentale. Tuttavia, l'insistenza di Miyeon mette fine ad ogni mia illusione di pace e riposo: "Sei preoccupato per Jimin, vero?" sorrido sghembo.

Jimin, tutta la mia vita.

Quando ho saputo della gravidanza di mia madre, ero poco più che un ragazzetto incapace e attaccabrighe ma nel momento in cui il mio sguardo feroce si è posato sul corpicino fragile e niveo di quel lattante, ogni cosa è mutata in me. Sono diventato fastidiosamente protettivo e innamorato (nel senso fraterno, ovviamente) di lui e più lo vedevo crescere, più la mia preoccupazione sembrava tormentarmi. Ogni giorno che cresceva, diventava sempre più bello ed io sempre più furbo. L'ho cresciuto lontano da tutti, lontano dal mondo e mi rendo conto di quanto ingenuo possa apparire dinanzi agli occhi della società odierna ma a me sta bene così. Mi rende tranquillo sapere che lui non sia come il resto dei suoi coetanei: precoci, audaci e spericolati. L'ho cresciuto all'antica per difenderlo dagli attacchi esterni e dai dolori inutili che solo la vita può relegarci. Adesso, però , mi trovo costretto ad invischiarlo nella deviata vita che conduco, infatti sospiro: "Non puoi capire...ho cresciuto Jimin e l'ho tenuto lontano dal mio sporco mondo e adesso cosa faccio? Lo uso come un oggetto e lo faccio diventare il fulcro della mia strategia? Non è pronto e per com'è ingenuo lui potrebbe rimanerne ferito ed io non potrei assolutamente perdonarmelo!" Lei continua a massaggiare la parte tesa e dolorante delle mie spalle per sussurrare dolcemente parole di conforto: "È vero che Jimin-ah è diverso da tutti i ragazzi della sua età ma Yoonie, è tuo fratello, ha il tuo DNA e secondo te lui può mai arrendersi di fronte a simili piccolezze? Magari all'inizio, per lui, non sarà semplice ed è inevitabile che soffrirà, tutti lo facciamo ma poi aprirà gli occhi e ti darà così tante di quelle soddisfazioni che potrai finalmente tirare un respiro di sollievo e smetterla di preoccuparti per lui". Annuisco titubante e ancora ansioso ma il suono del campanello mi fa alzare di scatto la testa e urlare: "Namjoon vai tu a controllare!" Decidendo comunque di alzarmi e lasciare la camera, senza degnare di alcuna premura Miyeon. Mentre scendo le scale per raggiungere la porta d'ingresso, riesco a percepire alcuni tratti della conversazione tra Namjoon e il nuovo ospite, il quale riconosco essere Hoshi, il figlio di Bang Si-hyuk, il capo Clan di Seoul. Appena mi vede arrivare, si inchina in segno di rispetto e saluta solennemente: "Min". Grugnisco un saluto seguito da un cenno del capo e tuono: "Cosa ci fai qui?" Lui alza testardamente il capo e incrocia il mio sguardo, chiedendo implorante: "Posso passare a prendere io Jimin e accompagnarlo alla festa, questa sera?" Riesco a vedere Nam spalancare gli occhi e prepararsi alla mia sfuriata. Prendo un profondo respiro e cerco di mantenere la calma: "Ti sembra opportuno chiedere una simile scempiaggine?!" Lo vedo trasalire ed io continuo la mia traversata per arrivare di fronte a lui e nonostante io sia più basso, la mia aurea mi fa sembrare più austero: "Non vedo alcun vantaggio in questa proposta che hai appena avanzato. Io e Jimin partiamo insieme, dalla stessa casa per venire a casa tua. Per quale motivo vorresti fare questi giri tanto inutili?" Lui abbassa finalmente lo sguardo e con le guance rosate , sussurra: "Volevo solo godermi un po' della sua compagnia.." Ringhio e gli metto le mani intorno al collo, facendolo sbattere contro la porta d'ingresso: "La tua compagnia non è minimamente desiderata né da me, né tantomeno da Jimin. Adesso torna a casa e preparati per il party di questa sera!" Lui sembra sull'orlo delle lacrime ma per fortuna le ricaccia indietro o lo avrei direttamente preso a calci fino a casa sua: "Perdonami per l'impertinenza, sunbae." Mi allontano e mollo la presa, tirandomi i capelli indietro e sospirando stizzito: "Almeno ti ravvedi nel porgere le tue scuse. Fila a casa e sta' lontano da Jimin!!" Lui si morde il labbro, si inchina e saluta sussurrando: "Arrivederci".
Mi volto borbottando ma poi sento una grande mano posarsi sulla mia spalla dolorante: "Yoon, non ti sembra di aver esagerato?" Mi volto verso Namjoon e gli rivolgo uno sguardo in cagnesco , ringhiando autoritario "Pensi che sia esagerato? Esattamente per cosa? Jimin deve stare alla larga da quella gente!" Lui sospira e lascia la mia spalla per aggiustare i suoi capelli, ricaduti davanti la sua fronte: "Ma se deve sposarsi con la-" Gli prendo il bavero della giacca e lo avvicino pericolosamente al mio viso e soffio ad un palmo dal suo naso: "Jimin si avvicinerà a quella gentaglia solo in mia presenza. Sarà un semplice contratto, niente di più e adesso vatti a preparare, devo parlare con lui." Annuisce e prima di andarsene borbotta: "Non perdere di vista l'obiettivo della serata Yoongi." Ringhio, mi avvio verso la camera di Jimin e cerco di calmarmi, prendendo un profondo respiro. Indosso una maschera e fingo di sorridere, busso alla porta e finalmente riesco a sentire l'unica voce in grado di calmarmi, urlare un dolce: "Entra!"


POV JIMIN:

Serendipity {Omegaverse}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora