Capitolo 8

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17 Giugno 2024

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17 Giugno 2024.

POV JUNGKOOK:
Guardo nello specchietto retrovisore e attivo la freccia a destra per immettermi nella Statale e posizionarmi nella seconda corsia. Sospiro e spengo la radio precedentemente accesa su una stazione che manda in onda solo ed unicamente, canzoni d'amore smielate e patetiche. Non sono frustrato, no. Mica vi sto dando questa impressione? Ho solo un diavolo per capello. Diamine, quel moccioso mi sta facendo perdere la pazienza ed è largamente risaputo che io non sono così indulgente, figuriamoci se qualcuno mi provoca! Io mi chiedo, come sia possibile crescere in quelle condizioni? Essere naturalmente ingenui, potrei anche capirlo ed accettarlo ma in questo caso, si parla di degenerazione vera e propria. La colpa, però, è certamente di quel manichino di Min Yoongi, che ha deciso di crescerlo rinchiuso in una bolla protettiva, impossibile da scalfire ma facile da abbattere perché, diciamoci la verità: come ci si può illudere di tenere lontani dalla malavita i nostri cari se ci siamo dentro fino alla radice dei capelli? Il nostro destino è segnato e come tale, anche le persone a noi vicine, saranno vittime di questo becero e perfido mondo. Quel moccioso poi, io non riesco ancora ad inquadrarlo bene ma soprattutto ancora non riesco a dare una definizione che possa descrivere adeguatamente i miei sentimenti nei suoi confronti.

Lo odio?
Non credo.

Se lo avessi realmente odiato adesso, sarebbe già divenuto cenere; tuttavia, in questo preciso istante è chissà dove, a risposarsi e scherzare in giro per casa, come se fosse predestinato a questo. Come se fosse nato appositamente per me e per tutto quel che mi riguarda. Scuoto la testa e cerco di sgombrare la mia mente da pensieri troppo invasivi e confusi ma per fortuna, il trillo incessante del mio cellulare, si libra nell'abitacolo silenzioso della mia automobile; quindi, rispondo alla chiamata, vedendo apparire sullo schermo il contatto di Mingi "Amico, dimmi". Con tono preoccupato, chiede "Dove diamine sei finito, Jungkook? Perché hai preso l'auto senza avvisarmi? Avrei potuto accompagnarti..." Mingi, oltre ad essere la mia guardia del corpo, spesso si diletta anche a diventare mio autista personale ma io credo, che in alcune questioni, nessuno dovrebbe intromettersi, tantomeno lui "Ho una questione urgente da sbrigare e non ho avuto modo di informarti preventivamente, sarà per la prossima". Mingi sospira "Si tranquillo, la cosa importante è che tu stia bene. È successo qualcosa ?" Sorrido alla vista dell'enorme e familiare capannone situato in pianura e rispondo frettolosamente "Tranquillo, sono affari personali. Se succede qualcosa avvisami e tieni d'occhio il moccioso". Lui scoppia a ridere e mi assicura di avere tutto sotto controllo, per poi interrompere prontamente la telefonata. Parcheggio l'auto e mi guardo intorno, per accertarmi che nessuno di poco gradito sia venuto a conoscenza del luogo d'incontro con la persona che da sempre mi ha aiutato nel gestire ed attutire gli affari loschi che avvengono nella nostra zona. Sorrido, vedendo il lucchetto gettato a terra e socchiudo la porta che, con un forte stridulo, si apre faticosamente. Una pistola viene puntata contro la mia tempia ma io, con uno scatto fulmineo, afferro il polso dell'uomo e glielo piego dietro la sua schiena, facendo aderirla al mio petto. Il suo odore di alpha dall'aroma agrumato invade le mie narici, facendomi nauseare ma sorrido e ruggisco "Le vecchie abitudini sono dure a morire, vero *Phii' Bible?"

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