28 Maggio 2024.
POV JIN:
Mordo nervosamente le pellicine vicino le unghie delle dita e fisso morbosamente al di fuori della finestra, cercando di distrarmi osservando il cielo stellato e le luci familiari che colorano una Seoul notturna. A chi voglio prendere in giro? Sbuffo e comincio a camminare all'interno della stanza per tranquillizzarmi, ma, ogni mio tentativo sembra risultare vano. Questa strana sensazione, che attanaglia il mio petto e invade i miei pensieri, non mi dà tregua da quella tragica sera del party, ovvero, da quando Jungkook ha incontrato per la prima volta Jimin, il fratellino minore di Min Yoongi, suo acerrimo nemico. La mia preoccupazione è così pressante, da sentire il mio cellulare squillare in continuazione, segno evidente che il mio stupido alpha abbia percepito il mio stato d'animo inquieto. Sbuffo e spengo il cellulare per mantenere alta la concentrazione verso l'entrata di casa. Mi siedo e poggio i palmi contro le ginocchia e tento di fermare il tremolio incessante alle gambe, non riuscendoci ovviamente: non posso farlo perché mi sto pentendo amaramente di aver insegnato a Jungkook ad eludere gli allarmi. Certo, lo conosco e so fin troppo bene che sarebbe stato capace di chiedere altrove ma.. perché non mi ha confessato lo scopo di tutto questo? Per quale motivazione, in questi ultimi giorni mi è parso ancor più strano e inquieto del solito? Ma soprattutto, perché è uscito di soppiatto a quest'ora della notte? Cosa mi sta nascondendo? Costa sta architettando? Affari? Impossibile perché lo avrei saputo. Qualcosa, però, cattura la mia attenzione e quando vedo due fari, far luce sul sentiero oscuro che conduce alla nostra villa, mi alzo di scatto e mi affaccio alla finestra. Jungkook parcheggia e quando scende dall'auto, sembra guardarsi intorno preoccupato, poi qualcosa mi fa perdere un battito del cuore: Jungkook apre lo sportello dei sedili posteriori e prende in braccio un corpo.Un corpo debolmente svenuto tra le sue braccia.
Un corpo che, palesemente, assume sempre più, le sembianze di Park Jimin.
Rimango per un attimo attonito, fino a quando questa nuova scoperta, non mi colpisce alla velocità di un tram. Cosa cazzo ha combinato quell'idiota di Jeon? Esco velocemente dalla camera e mi dirigo verso l'odore intenso di feromoni rilasciati da Jungkook. Lui sembra sbigottito e allarmato, ormai consapevole di essere stato scoperto, ma, siccome stiamo parlando di Jeon Jungkook, dopo un attimo di smarrimento, sorride in maniera sinistra e continua il suo cammino, mentre io cerco di bloccarlo, urlando: "Jungkook, cosa stai facendo con Jimin svenuto tra le braccia?" Lui scoppia a ridere e ringhia: "Hyung, togliti dalle palle o potrei tranquillamente sbranarti". Riesco a percepire il suo tono freddo e serio ma non mi lascio intimorire: "Ragazzino, potresti anche essere l'alpha più potente al mondo ma io non ho paura di te, non l'ho mai avuta, quindi adesso pretendo che tu mi spieghi cosa stai facendo con Jimin!" Sbuffa e si divincola, riuscendo a superarmi per dirigersi verso quelli che sono i sotterranei. Corro per stare al suo passo e urlo, ignorando l'ora tarda: "Jungkook, dove diavolo lo stai portando?" Lui si blocca e si volta, annunciando freddo: "Dove merita di stare". Alzo gli occhi al cielo e riesco a stringere la sua maglia tra le mani, supplicandolo: "Jungkook cosa ti ha fatto Jimin? Perchè l'hai rapito e vuoi segregarlo nelle carceri sotterranee? Lì ci rinchiudi solo coloro che ti hanno fatto un torto grave!" Jungkook inarca un sopracciglio e sputa acido: "LUI mi ha fatto un torto grave. Mi ha provocato per l'intera serata con quello sguardo saccente, mi ha rovinato la camicia nuova, mi ha insultato e vuole sposare Soyeon". Lo guardo scioccato e urlo: "Ma sei serio? Ma ti senti quando parli? Quello che lo ha fissato per l'intera serata sei tu e solamente tu Jeon e ti ho visto, non puoi controbattere..." Lui cerca di rispondermi ma io lo interrompo, continuando la mia sfuriata: "Hai almeno una decina di quelle camice e non penso proprio che tu non possa permettertene un'altra. Ti ha insultato, dici? Ma se il ragazzino non riesce nemmeno a dire la parola cazzo come può averlo fatto? Sposa Soyeon? Secondo te lui lo vuole? Svegliati Jungkook, ne è stato costretto anche lui! Stai solo accavallando scuse su scuse... Dimmi la verità, c'è qualcos'altro sotto, vero? Ho visto il modo in cui lo guardi e sei talmente confuso da volerlo al tuo fianco per-" ma non faccio in tempo a terminare la frase che lui, duro, risponde: "Non osare Jin Hyung! Non osare contraddire le mie parole ma soprattutto..." mi si avvicina pericolosamente, cambiando il colore dei suoi occhi che diventano mortalmente rossi e ringhia: "Non osare avvisare quel pezzo di merda del tuo alpha sulla posizione di Jimin o ti prometto che la testa di questo ragazzino salta e sarò personalmente io a portargliela, su un piatto d'argento a quel gran figlio di puttana di Min Yoongi, chiaro?". Cosa posso fare io? Come posso comportarmi per non peggiorare ulteriormente la situazione? Posso solamente sperare nel corso degli eventi e nutrire, ingenuamente, quel dubbio e speranza che si cela dietro le reali intenzioni dell'alpha più temuto di tutta la Corea. Sospiro ma chiedo: "Davvero vuoi tenerlo segregato lì? È debole e delicato.. Io lo so.. e potrebbe davvero sentirsi male.." Ma lui mi interrompe con tono duro e a tratti scocciato: "Seokjin... per adesso lui rimarrà qui e dopo che avrà capito che da qui non se ne andrà, fino a quando non lo decido io, lui rimarrà al buio, al freddo, senza acqua né cibo, intesi?!" Abbasso il capo in segno di resa e mi mordo il labbro violentemente per evitare di rispondergli, quindi lui scambia questo mio silenzio per consenso e svolta l'angolo che conduce ai sotterranei. Sospiro e lo seguo a capo basso. La suoneria del mio cellulare mi fa preoccupare e intimorire ancor di più, ma arreso, rispondo: "Nam... cosa vuoi a quest'ora?" Cerco di fingere il più possibile ma lui chiede: "Jin, tutto bene? Sei teso e preoccupato in un modo così palese da star male. È successo qualcosa? Stai bene?" Sospiro frustrato e guardo in alto per ricacciare indietro le lacrime. Sono frastornato, deluso, arrabbiato e frustrato. Vorrei avere il mio alpha al mio fianco per tranquillizzarmi e sussurrarmi che andrà tutto bene ma devo affrontare questa sfida da solo, come d'altronde ho sempre fatto: "Nam sto bene e non vedo perché questa cosa dovrebbe interessarti". Lui rilascia un profondo respiro e risponde deluso: "Lo sai che mi preoccupo, sei fondamentale per me e a causa del nostro legame i-" ma non riesco a sopportare oltre, quindi urlo fuori controllo: "Mi hai stancato! Se davvero ci avessi tenuto a me, adesso non mi staresti costringendo a privarmi del calore e supporto del MIO alpha. Se davvero ci avessi tenuto a me, non avresti combinato quel casino quella cazzo di sera. Fanculo Nam, lasciami in pace!" E così dicendo stacco la chiamata lanciando il cellulare contro la porta, riducendolo in mille pezzi. Mi accascio a terra e mi lascio andare ad un pianto disperato, finalmente. Erano anni che volevo piangere e non ci sono mai riuscito perchè ho sempre dovuto mantenere il controllo per me, per lui e per quelle teste calde dei mocciosi che hanno deciso di interrompere ogni rapporto a causa degli errori compiuti dalle loro immature famiglie. Singhiozzo e mi stringo la mano sul petto, sperando di non far preoccupare maggiormente Nam o sarebbe capace di accorrere qui da me e sinceramente la sua presenza, in questo momento, sarebbe totalmente inopportuna. Prendo profondi respiri, chiudo gli occhi e cerco di tranquillizzarmi immaginando il petto caldo del mio alpha, i suoi occhi ed il suo odore. Tutto questo non è giusto. La mia vita è una totale presa in giro. A peggiorare la situazione, adesso, è quella povera anima di Jimin che dovrà subire l'ira ingiustificata di Jungkook e il timore di ritrovarsi in un posto sconosciuto ed apparentemente nemico. Io, però, mi sforzerò di aiutarlo e rendergli la permanenza in questa casa il meno traumatica possibile. Gli farò amare di stare qui tra noi, con noi ma soprattutto con Jungkook e chissà se un giorno, grazie a loro due, le famiglie potrebbero appianare ogni divergenza. Mi rimbocco le maniche e dopo il crollo nervoso, mi faccio forza e mi rialzo, pronto a lottare per la felicità di tutti quanti.
POV YOONGI:
È stata una delle serate più stressanti alla quale mi sono sottoposto. Non do la colpa a Miyeon di questa situazione, poiché sono stato io ad insistere per portarla sull'altare ma, potrebbe anche collaborare e rendere questa nostra convivenza forzata meno... forzata. Sospiro mentre mi accendo una sigaretta e fisso al di fuori del finestrino ma, di nuovo, la mia irritante moglie, interrompe la mia quiete agognata: "Yoongi, io non ti sto chiedendo la luna ma vorrei almeno che tu provassi dell'affetto sincero per me. So che non mi ami e non potrai mai farlo perchè sei un alpha e l'alpha può amare solo il suo omega ed io sono semplicemente una beta ma-", rilascio il fumo grigiastro fuori dal finestrino, lo richiudo e mi volto di scatto, ringhiando: "Cosa non ti è chiaro Miyeon, mh? Devi tacere per una buona volta. Ti rispetto, non ti faccio mancare nulla ma non puoi costringermi a provare affetto quando in realtà non lo provo, ok? Ti sto chiedendo silenzio, te lo sto scongiurando. È un periodo stressante e il non avere la certezza di quel che sta accadendo realmente al clan di Seoul, mi rende inquieto. Volevo uscire per distrarmi ma tu cosa fai? Mi rammenti, ogni volta, quanto la mia vita faccia pena?! Adesso taci o faccio fermare la macchina e me la faccio a piedi!" Non mi piace essere così freddo ed intimidatorio, soprattutto con lei che tanto ha sacrificato per me e per il bene della mia famiglia ma sono sfinito, sono distrutto. La questione della droga è rimasta in sospeso e nonostante i vari agganci, non ho più ricevuto alcun aggiornamento, come se questi cazzo di europei si fossero evaporati improvvisamente. Eppure, sono certo che sono a Seoul, ne abbiamo le prove quindi dove si nascondono? Stiamo pedinando tutti i membri della famiglia di Seoul e nessuno sembra avere atteggiamenti o contatti sospetti quindi, cosa sta succedendo veramente? E perché cazzo sento che qualcosa, tra non molto, sconvolgerà gli equilibri dell'intera Corea? Massaggio la spalla che continua a dolere e Miyeon sospira: "Posso almeno massaggiarti la spalla o mi darai addosso anche per questo?" La guardo con sufficienza ma poi mi sforzo di farle un sorriso tirato: "Non ti preoccupare, siamo quasi a casa". Lei annuisce con la testa bassa e le mani intrecciate in grembo, chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi ma l'autista irrompe: "Signore, siamo a casa". Annuisco e apro la portiera, scendo e porgo la mano a mia moglie per aiutarla ad uscire dalla vettura e poi, mi incammino velocemente per dare un bacio a Jimin per assicurarmi che stia bene. Ho proprio la necessità fisica di vederlo e accarezzarlo per sentirmi bene. Qualcuno potrebbe definirmi malato, morboso e anche ossessivo ma a me non interessa particolarmente il giudizio altrui, poiché l'unico ad interessarmi e a scuotere il mio cuore freddo, è il mio piccolo fratellino. Entro in casa e velocemente mi dirigo verso camera sua: con sgomento, noto che non è all'interno di essa ed il letto è ancora in ordine, segno che ancora non si è coricato. Cerco di mantenere la calma ed esco fuori in giardino per vedere se si è addormentato sulle sdraio come suo solito, ma nemmeno lì lo vedo. Il panico comincia gradualmente ad assalirmi, fino a farmi urlare disperato: "Jimin! Jimin amore mio, dove sei? Jimin!". Le urla sono talmente forti da far accorrere da me, Namjoon, in pigiama, con il viso teso: "Yoon che succede?" Io lo ignoro e comincio a mettere sotto sopra ogni cosa, imprecando e urlando, almeno fino a quando Nam non mi abbraccia da dietro e mi stringe per placare il mio tormento. Il mio respiro diventa sempre più affannoso e le mie lacrime minacciano di solcare il mio viso: "Nam... Jimin, Jimin è scomparso!". Lui si irrigidisce ma dopo un attimo di smarrimento, fortifica la presa e sussurra: "Hai provato a chiamare al suo cellulare?". Mi illumino e mi appresto a comporre il suo numero per poi sentirmi il mondo cadere completamente addosso. Il cellulare di Jimin squilla ed è in camera sua, dove dovrebbe esserci anche lui. Mi inginocchio a terra e urlo disperato, facendo accorrere anche mia moglie e Hobi che urla: "Cosa succede?". Alzo lo sguardo e fisso quest'ultimo in cagnesco: ogni lucidità è andata perduta e la frustrazione e rabbia cieca, mi costringe a scagliarmi anche contro chi non c'entra nulla. Mi alzo furiosamente e gli tiro un pugno, facendolo immediatamente sanguinare e cadere a terra. Mi metto a cavalcioni sul suo corpo e continuo a scagliarmi contro il suo bel viso che lentamente viene deturpato dai miei pugni. Solo lontanamente riesco a sentire Nam e mia moglie urlare di fermarmi ma io sono accecato dalla rabbia e dal terrore. Gli tiro un pugno sul naso, poi sulla mascella e poi sull'occhio e continuo così per molto, urlando delirante: "Sei- la- sua- fottuta- guardia- del corpo!" Riesco a sentire l'odore del sangue e la sua presa sempre più debole, ma continuo: "E- come- tale- avresti- dovuto- proteggerlo!" E proprio mentre sto per tirargli il colpo fatale, vengo spinto all'indietro e stretto tra le braccia di Nam che urla: "Lo uccidi così Yoongi! Hoseok non c'entra niente, a quell'ora gli hai dato il via libera!" Mi divincolo come un animale in gabbia e urlo: "Bastardo! Vorresti insinuare che sia colpa mia?!" Nam scuote la testa e urla più di me: "Sto insinuando che non è colpa di nessuno e che perdere la testa non ti aiuterà a ritrovare Jimin!". Mi dà un pugno sulla guancia e riesco a sentire il mio labbro spaccarsi. Volgo per un attimo lo sguardo e vedo Miyeon terrorizzata, con la mano sulla bocca e le lacrime scendere incontrollate. Guardo poi Hoseok, ferito quasi mortalmente a terra e realizzo... cosa cazzo ho combinato? Gradualmente riacquisisco la ragione e Namjoon se ne accorge, allentando la presa e continuando a sorreggermi. Poi sospira: "So cosa stai provando ma devi mantenere i nervi saldi e rimanere lucido o non sapremo mai dove si trova Jimin!" Realizzo adesso che Jimin non c'è. Sento le forze venirmi meno e comincio a piangere disperato: "Come ho potuto essere tanto superficiale? Come ho potuto lasciarlo solo in casa dopo aver annunciato il suo matrimonio con Soyeon? E se fosse in pericolo? E se-" ma Nam mi interrompe: "Jimin non è in pericolo Yoonie... Sento che sta bene, sarà solo spaventato perchè è lontano da te e lui non ne è abituato ma fidati di me, Jimin starà bene e noi lo troveremo. Intesi?" Prendo un profondo respiro ma le lacrime continuano a scendere anche senza la mia volontà e ringhio: "Giuro che quando verrò a scoprire chi è stato, lo ucciderò". Tuttavia una strana sensazione, all'improvviso, sorge in me e Nam mi fissa con un sopracciglio inarcato: "Yoon?" Ringhio, mi volto verso Hoseok e lo aiuto a rialzarsi: "Perdonami." Mi volto verso mia moglie e tuono: "Prendi il kit e cura le ferite di Hobi!" Mia moglie si asciuga le lacrime e annuisce, correndo verso l'infermeria, poi annuncio autoritario: "Nam, prendi l'auto. Andiamo a trovare il tuo omega". Lui si irrigidisce e balbetta: "C-che stai dicendo?" Ringhio: "Se vengo a sapere che è opera di Jeon, questa volta nessuno di voi potrà fermarmi nello spaccargli quel bel faccino che si ritrova!" Nam cerca di farmi desistere: "M-a Y-oon io non credo c'entr-" Io urlo: "Prendi immediatamente la cazzo di auto!" Sospira e vinto, annuisce.
POV JUNGKOOK:
Scendo velocemente le scale con ancora in braccio il piccoletto e sospiro: ma mangia questo qui? Perchè sembra pesare meno di un bambino? Sospiro pensieroso e arrivo nei pressi della cella, dove lo adagio dolcemente per evitare urti vari legando i polsi ad una colonna. Prendo un profondo respiro e mi inginocchio alla sua altezza per osservarne le fattezze che ahimè, devo ammettere, sono eteree. Provo quasi timore nell'osservarlo così a lungo. Quale uomo è dotato di ciglia così lunghe? Vogliamo poi, parlare del taglio felino dei suoi occhi? Il naso... cioè ragazzi miei, quel naso non è umano. È piccolo, elegante e all'insù. La cosa peggiore, però, è il mix letale delle sue labbra piene insieme alle guance. Ha delle guance morbide da farlo sembrare un bambino ma le sue labbra, gli conferiscono quel tono seducente ed irresistibile che, quasi, ti fa cadere ai suoi piedi. Scuoto la testa e ritorno in me, biasimandomi. Cosa cazzo sto pensando? Lui è mio nemico. Lui è un ragazzo, proprio come me e seppur io non abbia nulla contro l'omosessualità, è risaputo che la mia famiglia, da generazioni, sia composta da coppie eterosessuali e non posso nemmeno lontanamente fantasticare su una persona del mio stesso sesso. Inoltre, lui ha osato sfidarmi, volendo prendere in sposa colei che credevo di sposare io, in un futuro lontano. Seppur io non la ami, mi rendo conto che è utile per i miei scopi di dominio e potere. Sospiro venendo interrotto da un trafelato Jin, che comunica esasperato: "Jungkook, guai in vista!" Mi alzo di scatto e relego un ultimo sguardo al corpo inerme del ragazzino che giace incurante di ciò che sta accadendo intorno a lui ma Jin richiede in maniera pressante la mia attenzione: "Se hai davvero intenzione di portare a termine il tuo piano, devi salire immediatamente e tranquillizzare Yoongi." Alzo un sopracciglio e sorrido in maniera sinistra: "Min ha avuto il coraggio di venir meno al nostro patto e ha messo piede nel mio territorio?!" Jin alza gli occhi al cielo: "Genio, il primo ad averlo fatto sei tu! Gli hai rapito il fottuto fratello!" Scoppio a ridere, cerco di rendermi presentabile salendo le scale, per soffiare ad un palmo dal viso a Jin: "Certo, ma questo lui non lo sa". E così dicendo lascio il mio hyung dietro di me mentre mi accingo ad accogliere il mio ospite, poco gradito, con un sorriso smagliante. Mi siedo sulla poltrona in pelle all'ingresso, accavallo la gamba e mi accendo tranquillamente una sigaretta per poi sollecitare Mingi: "Apri la porta al nostro ospite". Lui sembra titubare ma io tuono autoritario: "Apri questa cazzo di porta, Mingi". Lui sospira, annuisce e non fa in tempo a mettere la mano sulla maniglia della porta che essa viene scaraventata e lanciata contro la parete adiacente. Min Yoongi è sulla soglia con occhi infuocati e il respiro accelerato, al suo cospetto, invece, c'è il traditore Kim Namjoon, il quale mi osserva con malcelata preoccupazione. Sbuffo del fumo e sorrido: "Qual buon vento ti porta da queste parti, Min Yoongi? I patti erano che nessuno dei due dovesse oltrepassare la soglia delle reciproche abitazioni, o sbaglio?" Lui corre verso di me e mi prende per il colletto della maglietta, costringendomi a rialzarmi ma la mia stazza imponente, non sembra scalfirlo. Ringhia a denti stretti: "Sei stato tu, non è vero? Sei stato tu, cazzo!" Io gli lascio libertà di azioni e parole e continuo a sorridere testardamente: "Cosa intendi scusa? Non solo ti presenti a casa mia a tarda notte, infrangendo i patti e rompendo la porta d'ingresso; hai persino il coraggio di accusarmi di un'azione a me sconosciuta?" Mi avvicina di più a sè, rilasciando nell'aria feromoni che sembrano asfissiare gli altri intorno a noi, senza scalfire minimamente me. Scoppio a ridere: "Non funziona con me, Min. Sono più forte di te." Lui resosi conto del netto svantaggio mi lascia andare e si allontana, stringendo i pugni: "Ridammi mio fratello Jeon e in cambio potrai avere tutto ciò che vuoi. Anche il fottuto titolo dei Min!" Rilascio un fischio prolungato di sorpresa: "Wow... il grande Min Yoongi, capo Clan di Daegu, rinuncia al suo titolo per cosa? Per riavere il fratello?" Tenta di avvicinarsi di nuovo ma viene trattenuto da Namjoon che sussurra: "Non fare sciocchezze, cerca di mantenere la calma". Lui rilascia un profondo respiro ed io alzo le spalle: "Min, per quanto mi alletti la tua proposta, non potrei scendere a patti con te. Non sono io quello che ha rapito tuo fratello, né tantomeno conosco chi l'abbia fatto" Ringhia: "Non ti credo" Io annuisco e gli indico la casa: "Bene, allora cerca in ogni angolo di casa mia e assicuratene con i tuoi occhi ma per piacere, non disturbare la camera al secondo piano, lato est, lì riposa il mio fratellino e non vorrei si spaventasse, ritrovandosi una figura nemica al capezzale." Sbuffa e si volta, cominciando a correre su per le scale ed un sorriso soddisfatto, si presenta sul mio viso mentre Namjoon mi si avvicina: "Jungkook ti prego, se sai qualcosa aiutaci. Yoongi potrebbe morirne." Scoppio a ridere e cerco di rispondergli, ma veniamo interrotti dalla voce melodiosa di Jin che sorpreso urla: "Kim, cosa ci fai anche tu qui?". Namjoon sembra illuminarsi e tenta di avvicinarsi a lui ma io ringhio: "Sta' lontano!" si volta di scatto e cerca di sfidarmi: "Non puoi metterti in mezzo tra me ed il mio omega!" Ma questa volta a rispondere è proprio Jin: "Hai perso il diritto di definirmi tuo omega quando mi hai tradito, Namjoon". Riesco a percepire il dolore di entrambi, nonostante non c'entri niente con il loro legame ma i loro odori diventano più forti e con retrogusti amari, sbuffo e mi rivolgo a Namjoon: "Porta fuori da casa mia quel tappetto del tuo capo, Kim" Poi, mi volto di spalle per ritirarmi nelle mie stanze ma vengo interrotto dalla voce graffiante e roca di Min: "Dimmi dove lo tieni nascosto o sparo!" Mi volto e lo ritrovo a minacciarmi con una pistola puntata contro, scoppio a ridere e incrocio le braccia al petto: "Min, un solo passo falso e sei fuori dai giochi, sai cosa intendo, vero?". Lui stringe forte la presa contro il manico della pistola e urla: "Rivoglio mio fratello indietro, non mi interessa delle conseguenze!" Scuoto la testa e sorrido divertito: "Non so dove si nasconde tuo fratello e seppur ne fossi a conoscenza non te lo direi, per il semplice gusto di farti un dispetto." Ma ciò che non avevo previsto, è l'amore cieco che Min prova nei confronti del fratello e si sa che, quando un amore è profondo e sincero, ti annebbia la mente, quindi preme il grilletto ma la mia prontezza di riflessi mi fa spostare velocemente, facendomi sfiorare semplicemente dal proiettile sulla spalla. Jin urla e corre verso di me ma io lo allontano, premendo sulla ferita e ringhio: "Se non vuoi morire esci da casa mia, sono stato fin troppo indulgente con te ma adesso potrei uscire fuori di me e sbranarti insieme a quell'idiota del tuo amico; quindi, vattene via o farò in modo che non potrai vedere l'alba e nemmeno il tuo fratellino". Min butta la pistola a terra e si avvicina a grandi falcate a me, ma viene bloccato da Nam che se lo carica in spalla e lo allontana da casa mentre urla e si dispera. Scoppio a ridere per quanta pena provi per quell'alpha incasinato ma un dolore lancinante alla spalla, mi ricorda di essere stato ferito. Jin accorre da me con Mingi ma una voce arrochita dal sonno, si fa spazio tra noi e mi costringe ad alzare lo sguardo per vedere Taehyung fissarci impaurito: "Hyung cosa succede?" Io cerco di nascondere al meglio la ferita e sorrido: "Niente piccolo vai a letto." Lui scuote la testa e cerca di scendere le scale ma fulmino Jin con lo sguardo e lui, intuendo il mio comando, comincia a salire le scale prendendo mio fratello sotto braccio, sussurrandogli dolcemente: "Il tuo fratellone ha del lavoro da svolgere, adesso noi andiamo a letto, mh?" Taehyung mi rivolge un'ultima occhiata, poi sospira e annuisce vinto, per dirigersi in camera con Jin. Tiro un respiro di sollievo e mi dirigo verso le celle per essere di nuovo, interrotto da Mingi che urla: "Jungkook, hai la ferita che ti sanguina, è pericoloso!!" Lo ignoro e con un gesto veloce della mano, gli intimo di andare a riposare. Lui sospira, china il capo e sussurra un: "Va bene, buonanotte". Sorrido soddisfatto e mi dirigo finalmente nel luogo presso le celle per cominciare a mettere in atto il mio piano.
POV JIMIN:
Lentamente rialzo le palpebre e la penombra del luogo in cui mi ritrovo, non mi fa capire dove io sia capitato. Cerco di rialzarmi ma con dispiacere noto di essere legato e il ricordo di ciò che è successo mi fa irrigidire per far scattare, veloce, lo sguardo intorno a me. Sono stato rapito e adesso mi ritrovo in un luogo oscuro, umido, freddo ed inquietante. Tremo visibilmente e cerco di portare le gambe al petto per provare a riscaldami con il mio stesso corpo ma non mi sono reso conto di piangere, fino a quando le lacrime non hanno bagnato il mio pantalone. Oh Dea Luna, dove sono finito? Chi può avercela così tanto con me da farmi questo? Ti ho fatto qualcosa, mia Dea? Scoppio in un pianto silenzioso ma il rumore di una porta mi fa sobbalzare e stringere ancora di più gli occhi. Ho paura di riaprirli e trovare dinanzi a me un essere mostruoso, pronto a mangiare persino la mia anima. Tiro su con il naso e porto ancor di più le gambe contro il mio petto ma una risata cristallina, seppur snervante, mi fa quasi tranquillizzare. Non è un mostro, se lo fosse stato non avrebbe avuto una risata così bella, quindi, non potrà farmi del male, vero? Socchiudo gli occhi ma li richiudo immediatamente, sempre più terrorizzato. Uno sbuffo interrompe il mio calvario ed una voce familiare ma a cui ancora non riesco a dargli un volto, mi fa tremare: "Hai così tanta paura da non avere il coraggio di guardarmi in faccia?"
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Serendipity {Omegaverse}
FanfictionAnno 2024. Corea del Sud. Park Jimin, 17 anni. Studente modello universitario laureando in Medicina e fratello del Capo Clan di Daegu: Min Yoongi. Jeon Jungkook, 25 anni. Capo Clan di Busan, Alpha Purosangue e fidanzato clandestinamente con la figli...