1 Giugno 2024.
POV JIN:
Sono tremendamente preoccupato.
Sono recluso nella mia camera a fissare il vuoto sperando che esso si trasformi in speranza. Cosa starà succedendo in quella stanza? Jungkook davvero vuole costringere Jimin ad uccidere un uomo? Ma se quel ragazzino non ha mai nemmeno visto un'arma, come può premere il grilletto e porre fine alla vita di qualcuno?! Mi torturo le mani fino a quando l'odore di Jungkook non invade le mie narici e mi fa accapponare la pelle, facendomi capire che questo non è un buon segno. I suoi feromoni sono così intensi da non farmi reggere in piedi ma devo lottare contro me stesso e raggiungerlo ovunque si trovi! Questo pazzo di un alpha cosa sta combinando adesso? Perché i suoi feromoni sarebbero capaci di asfissiarci tutti anche a distanza di chilometri? Prendo un profondo respiro e sono pronto a tapparmi il naso per evitare di svenire giù per le scale ma quando mi accorgo che il suo odore proviene dalla palestra, tiro un respiro di sollievo. Se Jungkook è lì, è perché sta espiando qualche colpa che pensa di aver commesso ed il timore che abbia combinato qualcosa di irreparabile mi fa quasi perdere i sensi e la ragione ma adesso non c'è più tempo, devo sapere la verità o rischio un infarto seduta stante! Quasi comincio a correre e in un attimo raggiungo la porta che mi separa da un Jungkook sicuramente frustrato e furioso; quindi, prendo un profondo respiro e senza bussare entro lentamente, senza far rumore. Come temevo, infatti, Jungkook non solo ha preso a pugni il sacco da boxe, rompendolo e facendo ricaderne il contenuto sul pavimento, ma ha cominciato anche a scaraventare ogni tipo di utensile da palestra contro il vetro, facendolo rompere in mille pezzi. Io scioccato urlo: "Jungkook, cazzo, fermati!" ma lui sembra completamente disconnesso col mondo, perché non reagisce a nessun mio urlo o richiesta di smetterla. Mi avvicino velocemente, non curandomi dei cocci di vetro che potrebbero ferirmi e lo abbraccio da dietro: lui inizialmente si irrigidisce ma poi riconosce il mio odore e cerca di allontanarmi mentre io mi stringo maggiormente a lui e sussurro tra le sue scapole: "Non allontanarmi Jungkook, sono qui per te". Lui urla disperato e si divincola dalla mia presa per allontanarsi il più possibile e quando riesco a guardarlo in viso, il mio cuore per poco non perde un battito: i suoi occhi sono lucidi e iniettati di sangue, e il suo respiro affannato, sembra provocargli difficoltà nel respirare liberamente. Il suo viso è totalmente distorto dalla sofferenza. Urla: "Cosa cazzo ci fai qui, hyung? Vattene via!". Alzo gli occhi al cielo, mi avvicino velocemente a lui e gli tiro uno schiaffo dietro la nuca: "Ragazzino, ti ho detto milioni di volte che devi moderare i termini quando parli con me. Sono un tuo hyung, non una delle tue tante puttanelle con la quale intrattieni conversazioni irrispettose! E non me ne frega un cazzo che sei il mio capo o sei nervoso, io esigo rispetto piccolo impertinente!" Dopo la mia sfuriata, riesco a vedere un accenno di sorriso affiorare sulle labbra dell'alpha purosangue per poi abbassare lo sguardo e sospirare: "Perdonami hyung è che-" ma il silenzio cala tra di noi. Io cerco di rispettare i suoi tempi ma la sua insicurezza mi rende nervoso, quindi sbotto: "Mi spieghi cosa ti succede? E dov'è Jimin?" Al solo sentir nominare il nome del ragazzo, Jungkook alza di scatto lo sguardo, facendomi scorgere tutta la sua preoccupazione e paura. Sospiro e asserisco dolcemente: "È successo qualcosa a Jimin che ti ha turbato, non è vero? Ti avevo detto di andarci piano con lui, non è come noi, non-" Vengo interrotto e di nuovo, un pugno si scontra contro il vetro già precedentemente frantumato: "Come cazzo gli viene in mente, mh?" Io lo guardo non capendo: "Cosa intendi? Parlane e smettila di prendere a pugni ogni cosa, cazzo!" Lui ignora le mie richieste e comincia anche a tirare calci contro ogni oggetto che gli si para davanti: "Io ho sempre pensato che Min fosse un idiota, ma non fino a questo punto. Il ragazzino-" la sua ira si placa, sospira e chiude gli occhi, gettandosi a terra, non curandosi della presenza dei vetri che potrebbero ferirlo. Sussurra sfinito, ad occhi chiusi: "Quel ragazzino non sa un cazzo di niente di questo mondo, hyung!" Annuisco, sospiro e mi siedo di fronte a lui, ben attento ad evitare i cocci di vetro e gli accarezzo la gamba per confortarlo: "lo so, diciamo che Yoongi è sempre stato contrario a questa vita. Lui non voleva diventare il capo di una delle famiglie mafiose più pericolose della Corea ma è stato costretto e voleva evitare questa sofferenza anche a lui." Jungkook si porta la testa tra le mani e ringhia: "Ma ne fa parte inevitabilmente! Lui è il fottuto capofamiglia di Daegu, come ha potuto pensare che se volessero colpirlo non avrebbero toccato Jimin? È risaputo in tutta la Corea che ha un'ossessione morbosa per il fratello e secondo lui, qualcuno avrebbe scrupoli nell'attaccarlo, sapendolo l'anello debole?! Io non ho parole, ma dove lo ha perso il cervello quel cretino?!" Se mi potesse cascare la mascella a terra, adesso sarebbe frantumata vicino ai miei piedi; non ho mai visto Jungkook così infervorato per qualcosa che non fosse il suo lavoro o le sue attività, non si è mai preoccupato di qualcuno in questo modo. Adesso ne sono certo, lo conosco troppo bene per confermare che tutta questa sua ira, sia dettata dalla frustrazione e preoccupazione che possa accadere qualcosa di pericoloso a Jimin. Il perché? A questo, ancora devo trovare una risposta anche se, alcuni dubbi, cominciano a sorgere in me ma, cerco di scacciare prontamente questo pensiero così come mi è sorto. Non mi ero reso conto di sorridere, fino a quando lui non chiede burbero: "Cosa ti fa ridere di tutta quest'assurda situazione, hyung? Potresti gentilmente illuminarmi?" Io cerco di ricompormi e lo guardo di sottecchi: "Ma senti un po', ragazzino... Per caso sei preoccupato?" Lui inarca un sopracciglio, evidentemente confuso e chiede: "Per cosa, esattamente?" Io sospiro e cerco di non urlargli contro che è una testa bacata: "Per Jimin, genio. Sei preoccupato per lui!" Lui sembra sinceramente sorpreso e si alza di scatto, urlando: "Ma come ti salta in mente? Io, preoccupato per quel moccioso? Sto solamente evidenziando la realtà dei fatti!" Asserisce per poi cominciare a guardarsi nervosamente intorno, senza mai incrociare il mio sguardo. Scoppio a ridere e mi rialzo da terra, emulando il suo gesto, per avvicinarmi di più a lui e poggiare entrambe le mani sulle sue spalle sussurrando: "Non c'è niente di male ad ammettere preoccupazione per qualcuno che non si conosce. A maggior ragione se questo qualcuno è Jimin. È ingenuo ed indifeso e chiunque potrebbe approfittarsene e poi con quel caratterino che si ritrova, potrebbe facilmente invischiarsi in qualcosa di più grande di lui." Jungkook alza gli occhi al cielo e borbotta: "Come se a me, importasse qualcosa!" Sospiro e sorrido ma annuisco e chiedo: "Adesso, cos'hai intenzione di fare?" Jungkook si divincola dalla mia presa e comincia a camminare nervosamente per la stanza, facendo bene attenzione a non calpestare i cocci di vetro. Improvvisamente si ferma e comincia a massaggiarsi le tempie: "L'ho trattato di merda, hyung. L'ho praticamente terrorizzato e ho usato la mia voce da alpha per impormi su di lui e costringerlo ad uccidere... quel pezzo di merda." Lo fisso in cagnesco e urlo: "Tu, cosa cazzo hai fatto?!" Jungkook prende a calci uno dei tanti attrezzi da palestra riversi per terra e risponde con tono quasi pentito: "Sono stato uno stronzo, ok? Ma lui non mi facilita il lavoro, cazzo! Non posso credere e non riesco a digerire il fatto che al mondo, possa esistere qualcuno di così... così...", inarco un sopracciglio e chiedo curioso: "Così?" Sbuffa e alza gli occhi al cielo: "Così idiota hyung! Così idiota!" Scoppio a ridere e scuoto la testa, borbottando: "Tu non me la conti giusta." Lui scatta verso di me e incrocia le braccia al petto: "Cos'hai detto?" Alzo le braccia al cielo e quasi urlo: "Ah niente, parlavo tra me. Piuttosto... come pensi di risolverla adesso?" Mi guarda confuso e infatti chiede: "Cosa intendi?" Sbuffo di nuovo: "Ti sei comportato di merda e credimi, non conosco Jimin ma da quel che ho sentito dire, non ha un caratterino docile e se vuoi conquistarti la sua fiducia, devi imparare a conoscerlo bene ma questo non potrai mai farlo se irrompi in camera contro la sua volontà!" Lui sembra pensarci su e poi chiede ingenuamente: "Quindi cosa mi proponi di fare, hyung?" Sospiro e mi pento della proposta che adesso avanzerò, ancor prima di farla ma, sembrerebbe essere l'unica soluzione a tutti i nostri problemi, quindi mi faccio coraggio e chiedo:
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Serendipity {Omegaverse}
FanficAnno 2024. Corea del Sud. Park Jimin, 17 anni. Studente modello universitario laureando in Medicina e fratello del Capo Clan di Daegu: Min Yoongi. Jeon Jungkook, 25 anni. Capo Clan di Busan, Alpha Purosangue e fidanzato clandestinamente con la figli...