11. Mistery

90 6 4
                                    


Ognuno ha il proprio passato chiuso dentrodi sé come le pagine di un libro imparatoa memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro
di sé come le pagine di un libro imparato
a memoria e di cui gli amici possono
solo leggere il titolo.
-Virginia Woolf

Oggi era una di quelle notti dove la testa viaggiava piú del previsto e non mi permetteva di riposare.

Dopo la gara con Jamie,oltre che fermami a mangiare con Luke e Andrew,non ho fatto altro.
Non amo particolarmente le domeniche,mi portano malinconia e tristezza.
Forse perché non ho mai potuto passarne una con la mia famiglia in tranquillità.

Sono cresciuta in un contesto violento,autoritario e freddo.
Non mi sono mai sentita al sicuro a casa mia,se non nella mia stanza.
Fin dall'asilo soffrivo di insonnia,perché avevo il terrore che mio padre potesse fare qualcosa a mia madre, in quanto se la prendeva sempre con lei per qualsiasi cosa.

"se non fossi nata tutti questi problemi non li avremmo avuti" .
"sei una maledetta".

Queste erano le frasi che mi ripeteva ogni giorno,puntualmente quando provavo a difendere mia madre.
Ed io l'ho odiata.
Perché non é mai riuscita a difendermi.
Ma in fin dei conti non è riuscita neanche a difendersi da sola.
Perciò mi sono portata in salvo.
Scappando.
Se ci fosse Jamie probabilmente mi butterebbe una delle sue solite battute,ma lui non sa quante volte io sia fuggita di casa da piccola,anche solo per mezza giornata.
Il tempo di un respiro...di un giro per il parco.
Lui non lo sa. Nessuno lo sa.

Girai lo sguardo verso la finestra mettendomi su un fianco.
Portai il braccio sotto al cuscino e mi lasciai cullare dal chiaro di luna che illuminava la mia stanza.
Mi abbandonai ad un sonno pesante,mettendo in pausa ,per un'attimo, tutti i pensieri che mi accompagnavano per anni.

*

«Alaska alzati!» una voce arrivò ovatta alle mie orecchie, «È tardissimo,non può essere che arrivi sempre quando la campanella è già suonata»

Mi alzai mettendomi seduta e stropicciando gli occhi.

«Che ore sono?» sibilai con la voce ancora impastata dal sonno.

«Mancano 5 minuti alle 8!» esclamò mia madre.

Oh cazzo.
Mi buttai giu dal letto e andai subito verso il bagno per darmi una sciacquata.

«Perché non hai sentito la sveglia,ti sei coricata tardi?» si appoggiò mia madre allo stipite della porta.

Mi lavai la faccia guardandola dallo specchio.
«No» risposi veloce.

Death AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora