13. The truth is in your heart

83 6 1
                                    




Comprendimi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



Comprendimi.
Io non sono come un mondo ordinario.
Ho la mia follia,
vivo un'altra dimensione e non ho
tempo per cose che non hanno anima.



Mai come oggi non avevo voglia svegliarmi.
Mi raggomitolai tra le lenzuola con la speranza che fossero ancora le 4 del mattino,cosí da avere altre 3 ore di sonno.
Ma ahimè la giornata chiamava,e con se tutti gli impegni che mi ero predisposta di svolgere.

Presi il telefono e strizzai gli occhi per l'invadente luce dello schermo,controllai l'ora ed erano le 7 del mattino.
Almeno oggi mi ero alzata in orario.

Raggiunsi il bagno e la prima cosa che feci fu lavarmi i denti e la faccia.
Poggiai le mani sul lavandino e mi guardai dritta allo specchio.

Riuscirò mai a svegliarmi una mattina senza alcun tipo di pensiero? Senza dovermi tartassare l'anima?

Un giorno ti sveglierai e non farà piú male.

Mi ripetevo.

Un giorno il dolore se ne andrà e tu tornerai a respirare.

Ancora.

Vorrei solamente essere una brava persona,
specialmente dopo tutto ciò che mi era successo.
Nei miei anni di vita ho visto persone che per molto meno hanno generato odio,colpendo le insicurezze piú profonde delle persone.

Sarei mai arrivata a tanto per il dolore che possedevo dentro?

Non mi seppi rispondere.
Mi frullava solo una cosa in mente in quel momento,
ovvero,che la notte prima avevo dichiarato guerra a Jamie.

Non c'era più scampo.
Ci avevo provato in tutti i modi ad essere brava con lui,a fargli sentire che su di me potesse contare.
Non era servito a nulla.
Non avrebbe mai visto della luce in me.

E se c'era una cosa che avevo imparato,era che non esisteva piú cieco di chi non voleva vedere le cose.
Di chi non voleva vedere aldilà di una persona.
Non mi aveva capita,e non l'avrebbe fatto mai.

Raggiunsi l'armadio e presi qualcosa di comodo,essendo che dopo scuola mi sarei dovuta allenare con Ana.
Indossai una semplice tuta nera a vita bassa e una canotta del medesimo colore.

Era ormai metà ottobre e l'autunno si faceva sentire sempre di piú,perciò mi poggiai sulle spalle anche una felpa nera.

«Mattiniera oggi» disse mia madre non appena misi piede in cucina.

Death AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora