-8.Biscotti-

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"Le piccole cose non sono mai piccole quando la persona è speciale"

PETER

Nuovo giorno, stessa storia.

Nuovo giorno, stessa compagnia. La migliore.

Ben, come ogni giorno, accompagna me e Violet a scuola. Lo salutiamo e ci separiamo per andare nelle nostre rispettive aule.

Ieri è stato particolare, abbiamo avuto un momento di amore fraterno che abbiamo di rado, è stato bello, mi sono sempre piaciuti questi momenti pieni d'affetto che siano con un genitore, un fratello o un amico. Adoro mostrare affetto alle persone che amo. 

Solo che quando è arrivata la questione Aeris la sua espressione era un misto tra tristezza e paura oppure rabbia. Certe volte vorrei entrare nel cervello delle persone per capire cosa pensano, odio quelle situazioni complicate quando non riesci nemmeno a esprimerti a parole per far capire come ti senti, tanto da non riuscire a capire nemmeno tu cosa senti, cosa provi, cosa sta succedendo all'interno di te stesso.

Entrato in classe, la prima cosa -o meglio persona- che noto è la mia fidata "segretaria" nonché, la mia migliore amica, Aeris.  

Ha sempre quel viso assonnato e lo sguardo rivolto verso la finestra.

Mia avvicino a lei e mi siedo al mio posto.

"Buongiorno segretaria!" ormai era da un po' che ho ricominciato a chiamarla così e non ha mai detto niente a riguardo.

"Mh buongiorno Davis" la sua voce mattutina è sempre la stessa, bassa e assonnata.

"Hai sonno?"

"Sempre avuto.  Ma ora che ci sei tu potrei cominciare a svegliarmi." la sua frase mi fa sorridere.

...

Siamo arrivati alla merenda e adesso è perfettamente sveglia.

Tira fuori dal suo zaino un sacchetto contenente dei biscotti sicuramente al cioccolato e mi invita a prenderne uno. Io rifiuto e ringrazio, anche se mi piacerebbe assaggiarne uno, sembrano fatti in casa e anche molto buoni.

"Allora parliamoci chiaro signorino. Per tutti gli anni delle medie eri tu che mi chiedevi la merenda e ora che te la sto offrendo rifiuti? Prendi questo biscotto e mangia. Ora."

"Va bene va bene, capo."

Sorridiamo entrambi. In effetti ha ragione. Alle medie, nell'ora della merenda, ero un vero rompipalle. Non c'era un singolo giorno in cui non chiedevo ad Aeris un po' della sua merenda, lei non rifiutava mai. A nessuno. 

Lei non osava mai chiederlo ma quando portavo i popcorn non riusciva a resistere, io ovviamente condividevo con lei e altri amici ma non permettevo a nessuno il bis, tranne a lei, se ne voleva ancora li prendeva, di nascosto però. Quando ero pieno le davo direttamente la busta e le dicevo di non farli vedere a nessuno, la busta era sua quindi solo lei poteva mangiarli.

Alle medie mostravo affetto così.

Aeris mi sveglia dal mio viaggio nei ricordi.

"Anche perché questi biscotti li abbiamo cucinati io e mia madre e mi ha esplicitamente ordinato di darteli per la tua educazione e gentilezza che hai mostrato quando sei venuto a casa. In poche parole questi biscotti sono più per te che per me."

Che gentile Camille.

"Allora se li hai fatti tu questi biscotti un punto in più" dico sorridendo mentre prendo in mano un biscotto.

E lei ricambia il sorriso. 

"A proposito di fare i compiti insieme, ieri ho parlato con i miei genitori e vorrebbero conoscerti. Vuoi venire anche tu a casa questo venerdì?"

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