mare

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Eravamo al mare, io ed il mio ragazzo Cael. "Vado a fare un bagno." gli dissi prima di tuffarmi nell'acqua cristallina, "Va bene, ora arrivo anche io." rispose lui, e si tuffò.

Avevamo iniziato a nuotare e ci trovavamo agli scogli, iniziammo a schizzarci e a ridere, poi ci baciammo. Inizialmente era un bacio frivolo, senza passione, poi divenne passionale e molto eccitante.

Ci mettemmo dietro uno scoglio e ci sedemmo, poi Cael mi sdraiò e, continuando a baciarmi, mi levò il reggiseno, iniziò a giocare con i miei capezzoli turgidi ed iniziò a leccarli. La visione mi fece eccitare, e per poco non vennì, poi succhiò e mordicchiò i capezzoli, mentre con la mano scendeva fino al mio tanga. Me lo strappò di dosso e lo appoggiò su uno scoglio li vicinò e iniziò a torturarmi il clitoride. Ansimai sentendo i suoi movimenti diventare sempre più veloci, infilò due dita ed inarcando la schiena vennì. Si leccò le dita e continuò il suo lavoro mentre io gemevo rumorosamente.  "Piccolina, non dobbiamo farci sentire." mi rimproverò dolcemente Cael "Zittiscimi allora." risposi io, con malizia.

Allora si levò il boxer e si alzò, poi mi fece inginocchiare e spinse la mia faccia contro il suo pene pulsante, io iniziai a succhiare e lo presi tutto in gola. Lui a fatica non gemeva e si zittiva mettendosi una mano in bocca, mi staccai, lo leccai e lo masturbai sulla mia faccia. Venne dicendo sottovoce il mio nome, poi mi rimise sotto di lui e iniziò a baciare la mia intimità gocciolante. La sua lingua era un pennello e stava dipingendo una marea di emozioni, succhiava il mio clitoride e lo leccava come un gatto. Vennì sulla sua lingua, mordendomi il labbro inferiore per non farmi sentire, poi ci demmo un bacio alla francese, che stimolò ancora di più la mia voglia.

"Ho voglia di te, Cael." dissi in un sussurro appena udibile, subito il ragazzo eseguì i miei desideri. Mi girò a pecorella e leccò il mio buco per entrare meglio, poi mise due dita dentro ed io gemetti. Sostitui le dita con il suo cazzo ed io vennì poco dopo in un orgasmo da film porno, continuò con le spinte e mi fece venire molte volte ancora, finché non mi tremarono le gambe. Allora lui si mise sotto di me ed io mi sedetti sulla sua faccia, iniziò a leccarmi la figa con così tanta esperienza che pensai di star per esplodere. Vennì di nuovo e poi mi distesi su di lui lasciandogli una lunga scia di baci dal collo fino alla sua asta, ormai di ferro.

A malincuore ci rimettemmo i costumi, e poi mi riportò in braccio fino alla riva a causa delle sue fantastiche spinte.

quei fottutamente bravi ragazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora